Vespa e Lambretta, ma anche Rumi e Gianca: la storia degli scooter in mostra a Villa Manin

Scooter Italia 1945-1970 è l’esposizione che sarà inaugurata venerdì 7 febbraio, alle 18, nella storica dimota a Passariano. Organizzata dall’Ente regionale per il patrimonio culturale Friuli Venezia Giulia (Erpac) e curata da Paolo Capuzzo, si inserisce nel palinsesto di “GO!2025&Friends”

Due immagini della mostra dedicata agli scooter a Villa Manin
Due immagini della mostra dedicata agli scooter a Villa Manin

Scooter Italia 1945-1970 è l’esposizione che sarà inaugurata venerdì 7 febbraio, alle 18, a Villa Manin, alla presenza del vicepresidente e assessore regionale Mario Anzil, che vuole rendere omaggio a uno dei simboli più iconici del design e dell’ingegneria italiana, offrendo ai visitatori un’immersione nell’atmosfera di un’epoca che ha segnato profondamente la storia e l’identità culturale italiana.

Scooter Italia 1945-1970 – organizzata dall’Ente regionale per il patrimonio culturale Friuli Venezia Giulia (Erpac) e curata da Paolo Capuzzo – si inserisce nel palinsesto di “GO!2025&Friends”, il cartellone di eventi collegato al programma ufficiale di “GO!2025 Nova Gorica - Gorizia Capitale europea della Cultura”.

Attraverso un’accurata selezione di circa 50 modelli provenienti da collezionisti privati del territorio regionale, Scooter Italia 1945-1970 è un’occasione imperdibile per scoprire un’icona mondiale, mettendo in evidenza come questi veicoli abbiano accompagnato il cambiamento sociale ed economico del Paese.

La retrospettiva ripercorre 25 anni di innovazione motoristica, soffermandosi sul ruolo centrale delle aziende italiane – dalle più famose come Piaggio e Innocenti, a quelle meno celebri come Rumi e Gianca – che hanno saputo trasformare un mezzo di trasporto popolare in un simbolo di modernità, cultura e creatività.

Il curatore della mostra, Paolo Capuzzo, ha così raccontato l’esposizione: «Nell’Italia del dopoguerra, gli scooter hanno rappresentato una preziosa risposta alla crescente necessità di mobilità di un paese in rapida trasformazione. La loro diffusione ha lasciato un'impronta profonda nell’immaginario collettivo: il cinema, la letteratura e la musica li hanno celebrati come emblemi di libertà e modernità».

Il vicepresidente e assessore alla Cultura e allo Sport della Regione Mario Anzil, ha sottolineato l’importanza della mostra: «La facilità e la velocità nel fare una cosa non danno al lavoro durevole solidità né la precisione della bellezza, sosteneva Plutarco. E, in effetti, nella evidente bellezza che traspare in ogni singolo pezzo esposto in questa mostra è anche contenuta la complessità e la fatica del lavoro di restauro svolto dai proprietari, tutti della nostra regione, i quali, con passione certosina e amore, hanno dedicato il loro tempo alla ricerca e all’assemblaggio dei pezzi adeguati a riportare all’unicità originaria ognuno di questi scooter».

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