Alfabeto del futuro, a Udine una tappa per orientare lo sguardo

Ubaldeschi: è necessario unire la sapienza del Made in Italy alle possibilità che lo sviluppo tecnologico ci mette a disposizione
Luca Ubaldeschi

C’è un valore tutto speciale nell’aver scelto di mettere il cibo al centro della tappa di Udine dell’”Alfabeto del futuro”. Da un lato, è un tema fortemente identitario per il nostro Paese: cibo e alimentazione sono parte fondante della storia e della cultura italiane, e le diverse interpretazioni che ne danno i territori rappresentano un elemento di ricchezza che ha pochi eguali nel mondo.

La concomitanza con Friuli Doc, poi, di cui il nostro appuntamento rappresenta una sorta di anteprima, è un modo per sottolineare questa centralità e renderle omaggio.

D’altro canto, però, il pianeta-cibo è anche il banco di prova ideale per una iniziativa come la nostra che esamina la capacità dell’Italia di credere alla forza dell’innovazione. È qui, infatti, che dobbiamo fare i conti con le più importanti sfide di questa stagione storica.

Produzione e consumo alimentare sono al centro di una tempesta perfetta, stretti tra l’imprescindibile esigenza della sostenibilità ambientale e le insidie portate dalla stretta energetica e dai rincari che investono tutta la filiera.
Per sfuggire a questa morsa non c’è che una strada: unire la sapienza del Made in Italy alle possibilità che lo sviluppo tecnologico ci mette a disposizione. Cioè innovare nei processi e nei prodotti per ridurre gli sprechi, preservare la tradizione di qualità ed essere più competitivi.

Ecco perché non dobbiamo preoccuparci se anche in campo alimentare si sente sempre più spesso parlare di intelligenza artificiale, Internet delle cose o blockchain ed emergono nuovi campi di studio. Sono strumenti che possono aiutare, sta a noi trovare il modo di sfruttarli in maniera equilibrata.

Come? Facendo dialogare tutte gli attori sulla scena, imprenditori, decisori pubblici e consumatori, perché uniscano gli sforzi verso un obiettivo comune.
Anche un giornale può dare un contributo e “L’Alfabeto del futuro” nasce proprio con questo scopo e con la volontà di fornire alla comunità dei lettori le informazioni utili a capire il mondo che cambia e a padroneggiare le novità per usarle a proprio vantaggio.

Mercoledì 7 settembre, a Udine, scriveremo insieme un’altra tappa di questo viaggio sicuramente complicato, ma capace di orientare il nostro domani.—

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