>>>ANSA/ I 70 anni di Intercultura, scambi per 55mila studenti

Dal bus trip ai summer camp, 'inclusione e cittadinanza globale'

(di Maria Elena Marsico) (ANSA) - ROMA, 12 MAR - Era il 1955 quando Intercultura iniziò ad accompagnare giovani e famiglie in giro per il mondo per esperienze di scambio culturale. Una storia di viaggi e incontri partita settant'anni fa e che nel corso dei decenni ha creato una rete internazionale di relazioni composta da oltre 60 Paesi. Con una missione principale: "l'incontro tra culture e la diffusione di ideali di pace". "Inclusione, comprensione reciproca e cittadinanza globale" sono i valori che l'associazione ha voluto promuovere sin da quando i primi partecipanti salparono in nave e attraversarono l'Atlantico a bordo della Seven Seas. Ma le radici di Intercultura in Italia hanno anche più di settant'anni. Gli scambi, infatti, cominciarono negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale, per iniziativa di un gruppo di volontari che aveva vissuto esperienze interculturali all'estero. Mentre a livello internazionale le origini dell'associazione risalgono al 1915, quando in Francia, un gruppo di giovani volontari diede vita a un'organizzazione umanitaria, l'American field service (Afs) fondata poi ufficialmente anche in Italia nel 1955, con Alfonso Damiani presidente. "Dal piccolo bus trip dove abbiamo visto che potevamo fare tante cose insieme, ai comitati nazionali, ai summer camp, è partito questo immenso treno, questo reggimento di persone che ha dato luogo oggigiorno a Intercultura", ha raccontato. Dopo quegli scambi organizzati dall'ambasciata statunitense nei primi anni '50. È nel 1977 che poi la denominazione cambia e diventa Intercultura. Un cambiamento che ha fatto sì anche che al centro dell'associazione non fossero più gli scambi studenteschi in quanto tali, ma l'educazione interculturale "intesa come valore in sé e strumento attivo per costruire la pace nel mondo e formare alla cittadinanza globale attiva". In settant'anni, sono 55mila gli studenti italiani che hanno vissuto un'esperienza di studio all'estero e 33mila quelli internazionali accolti da famiglie italiane. Dall'Europa dell'Est all'America Latina, dall'Asia alle mete tradizionali anglofone e dell'Europa occidentale. Negli ultimi 30 anni, due terzi degli studenti hanno potuto vivere questa esperienza di scambio grazie alle 25 mila borse di studio assegnate da Intercultura. Oggi sono 5.500 i volontari distribuiti in 160 città italiane che accolgono e guidano questi giovani, ospitati da famiglie e scuole locali. Con l'obiettivo di "formare cittadini globali, consapevoli e responsabili, pronti ad affrontare le sfide del nostro tempo con apertura e determinazione". Nei suoi primi 70 anni "Intercultura ha costruito un patrimonio molto importante di conoscenze e competenze nell'ambito specifico degli scambi scolastici internazionali e più in generale della cura e dello sviluppo degli adolescenti", ha evidenziato il segretario generale di Intercultura, Andrea Franzoi. "Afs e Intercultura in oltre 100 anni di storia hanno promosso una visione del mondo basata sui valori della pace, dell'inclusione e del dialogo - ha aggiunto - Valori che la crisi globale sta mettendo in discussione visto il prepotente riemergere di sovranismi, nazionalismi, interessi economici di parte, fascismi. Una forte sfida per chi crede che la sostenibilità del pianeta si debba fondare sulla comprensione reciproca tra i popoli, sull'equità di accesso e di sfruttamento delle risorse, sulla cura del pianeta". (ANSA).

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