Figli di Eleonora Giorgi a Verissimo, ricordatela con il sorriso

"La più bella eredità che ci ha lasciato è l'amore della gente"

(ANSA) - ROMA, 16 MAR - "Ricordatela con il sorriso": è l'invito di Andrea Rizzoli e Paolo Ciavarro, i figli di Eleonora Giorgi, ospiti di Silvia Toffanin a Verissimo, il programma di Canale 5 che era diventato un appuntamento fisso per l'attrice, morta il 3 marzo a 71 anni. "La più bella eredità che ci ha lasciato - sottolinea Andrea Rizzoli - è stata l'amore di un paese intero. L'affetto che ci ha circondati anche nel giorno dei funerali è stato enorme. Questo ci ha riempito il cuore di gioia". "Mi è capitato di incontrare per strada persone che stanno affrontando lo stesso problema, mi hanno ringraziato per l'atteggiamento e per la forza di mamma", aggiunge Paolo. "Quello che è riuscita a trasmettere è la più grande vittoria, il più grande orgoglio per noi figli". Ringraziando Toffanin per "il coraggio" e per "il garbo" con cui ha dato spazio al racconto della malattia dell'attrice, i figli di Giorgi sottolineano: "Resterà nostra madre per sempre". "Continuiamo a pensare a cosa direbbe o farebbe lei. I genitori ci rimangono dentro. Sarà sempre con noi. Fino all'ultimo rideva, scherzava dicendo che se fosse successo qualcosa al papa lei sarebbe passata in secondo piano: una battuta talmente sopra le righe che sapeva ci avrebbe fatto ridere, non voleva vederci tristi", sorride Andrea. E Paolo: "Ha reso tutto facile con una battuta, un sorriso". Fra loro "non ci sono mai stati elementi di contrasto sostanziale, abbiamo fatto le vite dei fratelli più o meno parallele, ma in questo momento siamo molto più uniti: lei ci teneva perché sapeva che insieme siamo più forti", dice ancora Andrea. "La cosa che mi fa più male - ammette Paolo - è pensare che non ci sarà più nella vita di Gabriele (il figlio di 3 anni, ndr). Loro facevano questo gioco, lei gli comprava degli animaletti e poi ci si divertivano insieme. Mamma mi ha chiesto di continuare a farlo con Gabriele. Io l'ho fatto l'altro giorno, gli ha comprato una rana e un pappagallo, e lui mi ha detto: 'questo è il regalo di nonna Ele!' E io sono scoppiato a piangere. Continuerò a farlo, l'ho promesso a lei". Negli ultimi, difficili momenti, "era lucida solo a sprazzi, ma si è sempre raccomandata che restassimo coerenti e sinceri con quello che eravamo stati. Ripeteva sempre: siate felici", conclude Andrea. (ANSA).

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto