Pronipote di Giovanni XXIII, in Francesco semplicità come in lui

'L'incontro più emozionante il giorno della canonizzazione'

(ANSA) - BERGAMO, 22 APR - "In questi giorni la stampa è tornata ad accostare il nome di Giovanni XXIII a quello di Francesco, un pontefice del Novecento e un pontefice del Terzo Millennio, quasi che ci fosse una sorta di continuità, che molti hanno visto nel modo di approcciarsi di Papa Bergoglio, nella sua semplicità e umiltà, nei suoi gesti familiari. Questo fatto ci ha profondamente colpito, ma la continuità fra il papa argentino e quello bergamasco è soprattutto nel segno del Concilio Vaticano II". Parla così all'ANSA Emanuele Roncalli, giornalista in pensione e pronipote di San Giovanni XXIII, ricordando papa Francesco. "Non ci aspettavamo una dipartita così improvvisa dopo averlo visto il giorno prima in tv - aggiunge -. Come familiari abbiamo molti ricordi, di certo quello più emozionante l'incontro nel giorno della canonizzazione di papa Roncalli con Wojtyla. Nipoti e pronipoti ci siamo trovati assieme a capi di Stato, capi delegazione, ma Francesco ci ha accolto con semplicità facendoci sentire parte della sua stessa famiglia". Emanuele Roncalli, che ha seguito per L'Eco di Bergamo i conclavi che hanno portato all'elezione di Benedetto XVI e Francesco, ha un ricordo personale: "Mi rivedo il giorno dell'elezione di Bergoglio in piazza San Pietro e mi vengono ancora i brividi. Avevo scelto di lasciare la sala stampa per seguire l'evento dal vivo. Quando è apparso e ha scandito quel 'buonasera', mi sono tornate alla mente le parole di Giovanni XXIII: 'la mia persona conta niente, è un fratello che vi parla'. Francesco come uno di noi, ho subito pensato e in effetti la sua parabola esistenziale lo ha dimostrato". (ANSA).

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