Ucciso a carnevale in Ogliastra, 'chi sa parli' sulla sabbia

(ANSA) - SASSARI, 01 APR - Dopo gli appelli social della madre di Marco Mameli, il ragazzo di Ilbono di 22 anni, ucciso otto giorni fa durante la festa di carnevale a Bari Sardo, in Ogliastra, anche l'artista sassarese Nicola Urru lancia, a suo modo, un richiamo perché chi sa parli e si faccia avanti per trovare il responsabile dell'omicidio. Urru ha, infatti, realizzato sulla spiaggia di Platamona (Sassari) un nuovo altorilievo in sabbia che mostra un uomo a cavallo, che stilizza la vittima, e tre figure che si tappano rispettivamente gli occhi, le orecchie e la bocca, raffigurando il proverbiale "non vedo, non sento, non parlo". "Oggi per Marco non esiste ancora un colpevole? La cosa che fa più rabbia, e alimenta il perpetuarsi di queste tragedie, non sono il fatto che esistano ancora azioni violente o vittime. No! La cosa più grave è vedere che esistano ancora astanti spettatori. Quelli che vedono, sentono, sanno e non fanno nulla - scrive su Fb l'artista - Uno, cento, mille devoti, vincolati al sacro voto dell'omertà. Oggi non mi rivolgo all'assassino ma a chi può aver visto o sentito. A chi può rompere questo silenzio. Non c'è nulla da vergognarsi nell'aver taciuto sino ad ora. Il silenzio, quello subito, quello patito dalla paura, si può vincere. Quando il silenzio è vigliacco, allora dobbiamo ammettere il fallimento. Dopo settimane senza un nome, è giusto chiedersi se Marco merita tutto questo e se sia morto in una coltre di omertà? L'omertà è un brutto veleno - conclude - ma l'antidoto esiste. C'è ancora tempo per la verità, la dobbiamo a Marco". (ANSA).
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