Willy, Bianchi 'non siamo mostri ma addolorati per sua famiglia'

Giudici in camera di consiglio su richiesta ergastolo

(ANSA) - ROMA, 14 MAR - "Non siamo dei mostri, siamo addolorati per quanto accaduto e e chiediamo scusa alla famiglia di Willy". E' quanto hanno affermato i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, accusati dell'omicidio di Monteiro Duarte ucciso nel settembre del 2020 nel corso di un pestaggio a Colleferro, centro in provincia di Roma, nel corso di dichiarazioni spontanee davanti ai giudici della Corte d'Assise d'Appello di Roma. I giudici sono entranti in camera di consiglio per decidere sulla richiesta di ergastolo avanzata dalla Procura Generale. "In questi anni sono stato descritto come una persona che non sono - ha detto Gabriele Bianchi -. Non vivevo di delitti, avevo una frutteria, mi svegliavo alle tre del mattino per lavorare. Io e mio fratello abbiamo commesso degli errori e siamo pronti a pagare". L'imputato ha ribadito di "non avere mai colpito quella notte Willy, non l'ho toccato" e rivolgendosi alla madre della giovane vittima presente in aula si è detto "addolorato" per quanto avvenuto. "Ho chiesto un incontro con familiari - ha proseguito - per poterli guardare negli occhi e se potessi cambierei le sorti di quella sera". Dal canto suo Marco in video collegamento si è dichiarato "responsabile per il calcio al fianco dato a Willy ma non quando era a terra, mi dispiace per mio fratello che è stato coinvolto pur non avendolo mai toccato. Pagherò per la mia responsabilità, ma non siamo mostri. Non meritiamo tutto questo odio mediatico, spero in una pena giusta". (ANSA).

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