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Jacovitti come non lo avete mai visto

A Pordenone fino al 13 ottobre

Ha aperto i battenti giovedì 6 giugno e chiuderà il prossimo 13 di ottobre “Jacovitti come non lo avete mai visto”. La grande mostra di Palazzo del Fumetto di Pordenone “Paff!” curata da Valerio Bindi e Luca Raffaelli, con allestimento di Marco Dabbà, apre al visitatore le porte del mondo di Benito Franco Giuseppe Jacovitti, uno dei più grandi fumettisti italiani degli ultimi 100 anni.

«L’appartamento di Jacovitti, al quartiere Aurelio a Roma, è del tutto normale» ricorda Luca Raffaelli, co-curatore di questa esposizione.

«Niente salami sul pavimento o lische di pesce come soprammobili. E neanche vermi o ragnatele. Nel suo studio, piuttosto, c’è un’interessante collezione di armi antiche, accanto a una serie di dipinti. Sulla sua scrivania una tavola appena abbozzata di dimensioni enormi (“se faccio i disegni più piccoli ci impiego un’eternità”), e sulla parete accanto un grosso cartello metallico con su scritto ‘Vietato cosare’. Più sopra un altro cartello con inciso Jacovitti con otto ‘t’. Da quella targa deriva il titolo della mostra al Palazzo del Fumetto che ripercorre le caratteristiche dello stile, le particolarità della costruzione linguistica e della pagina che contraddistinguono il grande maestro del fumetto italiano, artista unico e irripetibile».

La mostra

La mostra è l’occasione per una vera e propria full immersion nel mondo di Jacovitti, grazie all’esposizione di 170 opere originali che permettono di ripercorrere l’opera, l’evoluzione e il metodo di lavoro di un genio della narrazione per immagini. Un autore che realizzava i suoi fumetti senza scrivere tracce di sceneggiatura e senza farsi aiutare dalla matita, direttamente a china, inventando a ruota libera le sue fantastiche storie surreali. Nella mostra ci sono i celebri riempitivi di Jac (salami, vermi, farfalle, dadi e tutti gli oggetti che disegnava per riempire gli spazi vuoti), si può capire come il disegnatore muoveva nella vignetta i personaggi attraverso linee cinetiche e come suonava il suo mondo attraverso le onomatopee. Jacovitti spezza il patto narrativo stretto con il lettore e i suoi personaggi si rivolgono direttamente al loro autore o al pubblico per cambiare le sorti della vicenda che stanno vivendo.

«Questa Mostra» spiega Marco Dabbà, presidente del Paff! Palazzo del Fumetto e co-curatore del catalogo «non è una carrellata di tavole una vicina all’altra per dar conto della produzione di una vita ma un’indagine approfondita sul metodo di lavoro, sulle caratteristiche

peculiari, sui tratti distintivi dell’opera del grande disegnatore dopo un secolo dalla sua nascita. A memoria futura del nostro tributo al

maestro di Termoli, è stato realizzato il catalogo che riporta le riproduzioni delle opere originali esposte, i testi dei curatori, un contributo del grande Luca Boschi, compianto smisurato conoscitore del medium del fumetto, un‘intervista e un meraviglioso ricordo di Silvia che parla da figlia e da estimatrice del lavoro del padre per il quale noi la ringraziamo».

Il catalogo

Nel libro che accompagna la mostra si scopre invece quale sia il percorso di dedizione e studio, di elaborazione e metodo, la ricerca di una vita con caratteristiche sue proprie inedite e tecniche ricorsive, ogni volta varianti e rielaborate. Un esperimento continuo le cui caratteristiche possono essere lette comprese e apprezzate nella complessità che genera soluzioni semplici. Lo studio di questo Jacovitti mai visto prima è l’obiettivo del libro che il Paff! presenta in anteprima e che raccoglie saggi, immagini originali e le graficizzazioni che i curatori hanno studiato per un’indagine critica che per la prima volta evidenzia come sono interconnessi i molti livelli tra i segni di questo gigante del fumetto italiano.

Mostra e relativo catalogo sono arricchiti da un carattere tipografico originale, elaborato appositamente per questa occasione, e derivante dalla maestria grafica di Jacovitti, messo a disposizione dal Paff! per i suoi visitatori per diffondere anche questa peculiarità artistica.


 

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