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Le professioni del fare non conoscono crisi

I tecnici sono da sempre figure chiave dell’affermazione del made in Italy sui mercati mondiali. Oggi il loro ruolo assume una nuova veste per guidare la transizione digitale

Per lungo tempo nelle analisi sul mercato del lavoro ha prevalso una narrazione che ha messo in secondo piano le professioni del fare, descrivendole come patrimonio del passato, con poco futuro davanti. Eppure è proprio questo l’ambito che ha reso grandi le imprese italiane, facendole diventare protagoniste anche quando erano caratterizzate da dimensioni contenute. Oggi alcuni di questi mestieri rivivono in chiave digitale, dimostrando una straordinaria capacità di adattamento alle trasformazioni in atto.

Percorsi di formazione ad hoc

Da qui la scelta di creare percorsi di formazione ad hoc fatta da Ial-Innovazione Apprendimento Lavoro, una delle più grandi reti del settore. Fondata su iniziativa della Cisl per promuovere una migliore tutela del Lavoro, a partire dalla qualificazione professionale dei lavoratori e dalla competitività delle imprese, Ial ha mantenuto il proprio radicamento nelle politiche del lavoro. L’agenzia formativa ha acquisito una posizione di leadership nell'offerta di servizi e attività sempre più articolate e specialistiche rivolte a persone e organizzazioni, anche grazie a una qualificata rete di partner, in Italia e all'estero.

Qui si formano MAKERS-3D e tecnici qualificati IOT

I corsi di Ial vengono annualmente revisionati grazie ai tavoli tecnici con le imprese e le associazioni di categoria, per garantire la migliore e più aggiornata performance in uscita. Il sistema seguito è il cosiddetto “duale”, che prevede una vera e propria formazione in azienda al terzo e quarto anno, che può svilupparsi anche tramite assunzione con contratto di apprendistato in affiancamento al percorso curricolare in aula.

I percorsi professionali implementano molto le competenze trasversali dei partecipanti, rendendo applicative anche le discipline di base come la lingua italiana e l’inglese tecnico, l’area scientifica così come quella storico-socio economica e il mondo dell’ICT (Internet, multimedia, servizi digitali).

Tra i nuovi percorsi formativi in partenza figurano: il diploma quadriennale per tecnico della modellazione e fabbricazione digitale, con sedi a Udine, Gorizia e Pordenone; la qualifica triennale per installatore e programmatore di componenti IoT, a Pordenone; il diploma di quarto anno per tecnico programmazione di sistemi IoT, ancora a Pordenone.

Mestieri tradizionali declinati in chiave digitale

La scelta è ricaduta su mestieri non del tutto nuovi, ma che rivivono con una declinazione digitale. “I corsi sono stati implementati e si sono consolidati in questi anni sulla spinta del mondo imprenditoriale, che ci ha supportato nella creazione dei programmi”, spiega il coordinatore regionale di Ial Fvg per la Meccanica e il Digitale Davis Goi. “Puntiamo a rispondere alle sfide che le aziende ci pongono – aggiunge - al fine di garantire opportunità di lavoro sviluppando i saper fare delle persone e le nuove tecnologie”.

Le prospettive lavorative sono allettanti e possono anche sfociare nella creazione di nuovi modelli di business, con la collaborazione di imprese già attive sul mercato, utilizzando le nuove tecnologie produttive al fine di migliorare le condizioni di lavoro, aumentare la produttività degli impianti e la qualità dei prodotti.

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