L’intelligenza artificiale che riporta all’epoca dei pionieri
Il Made in Italy si è basato per lungo tempo su prodotti di eccellenza che per essere realizzati richiedevano ingenti investimenti periodici che assorbivano budget a discapito della serenità degli imprenditori e di momenti esperienziali per il pubblico.
La digitalizzazione ha scardinato questo modello. Le piccole aziende possono essere più produttive, le grandi aziende possono essere più efficienti e le amministrazioni possono essere più vicine ai cittadini, creando più opportunità per le persone e maggiori opportunità di lavoro.
Viviamo un momento in cui si può fare di più con meno, senza che questo comporti più fatica o lunghi lavori, semplicemente affidando alla tecnologia la possibilità di diffondersi nelle imprese per permettere di differenziarsi e diventare resilienti. I prossimi dieci anni saranno molto diversi da quelli che ci hanno preceduto per crescita, comportamenti, risultati.
Ci sono cinque priorità digitali che le imprese dovranno rispettare per essere efficienti ed efficaci nel proprio business: migrare in cloud, mettere in relazione i team interni, monitorare i dati e interpretarli grazie all’intelligenza artificiale (AI), coordinare i processi di gestione tra loro e infine consolidare la security. È impensabile e poco efficiente tentare di perseguire questi obiettivi con risorse interne all’azienda.
Ogni piccolo e medio imprenditore può scegliere di fare proprie queste priorità per cavalcare il cambiamento, grazie al supporto di un partner autorevole e affidabile che lo aiuti a mantenere la rotta verso la trasformazione digitale.
Microsoft accompagna organizzazioni e persone lungo percorsi di digitalizzazione: nessun provider offre uno spettro di copertura più ampio e più accurato. All’imprenditore che si domanda come sia possibile che un gigante del calibro di Microsoft possa essere tanto vicino alle esigenze di ogni impresa, l’azienda risponde a livello globale con 400.000 partner che impiegano oltre 22 milioni di persone in un ecosistema creato all’interno della propria strategia: essere vicino all’impresa cogliendone tutti gli aspetti dei fattori critici di successo, dalla produzione alla gestione del magazzino, al marketing, alle relazioni tra i team, fino a procedure semplicissime come la gestione delle mail o delle riunioni. Il tutto con un unico interlocutore. È esattamente attraverso la rete dei partner, l’ecosistema di operatori cui le aziende si rivolgono per la creazione e gestione di progetti di sviluppo tecnologico e che sono in grado di prevedere i trend del mercato e di rispondere alle esigenze delle aziende, che un’azienda come Microsoft riesce a mettersi al servizio della piccola e media impresa facendo squadra con gli operatori locali per promuovere la trasformazione digitale del Paese.
«Si tratta di un network in crescita - dichiara Fabio Santini, Direttore della Divisione Global Partner Solutions di Microsoft Italia - A livello italiano, negli ultimi 3 anni si è ampliato del 30% e oggi conta oltre 14.000 Partner e più di 400.000 professionisti impegnati nell’accompagnare le organizzazioni italiane pubbliche e private nei propri percorsi di trasformazione digitale. Collaborare e far leva sulle tecnologie di Microsoft rappresenta un driver di crescita non solo per le aziende clienti, ma anche e soprattutto per l’ecosistema. In particolare, il vero booster è rappresentato dal Cloud Computing e dalla piattaforma cloud Azure, che comprende prodotti e servizi progettati per dare vita a nuove soluzioni e per affrontare con successo le sfide che le aziende devono affrontare oggi.»
In 35 anni di presenza sul mercato italiano, Microsoft ha creato un canale forte capace di relazionarsi con le imprese attraverso partner qualificati in grado di facilitare la migrazione verso il Cloud con un mix di incentivi, tools, best practice e supporto degli esperti.
«Semplificando, potremmo immaginare che Microsoft produca i “mattoncini” e le relative istruzioni per assemblarli, assicurando il funzionamento della costruzione finale realizzata dai nostri partner affiancati all’imprenditore – precisa Santini – Ci sono due aspetti da tenere presente, uno tecnologico ad alto livello e uno di business. Per la parte tecnologica, la migrazione al cloud ha permesso a tutte le aziende, indipendentemente da dimensione e tipo, di accedere a prodotti enterprise. Significa che con le capacità di spesa proporzionate alla dimensione, ogni impresa ha accesso a un costo bassissimo a dei sistemi che prima erano impossibili perché sarebbero stati necessari investimenti importanti. Riferendosi all’accesso ai servizi, non si intende solo l’accesso alle piattaforme ma anche a quello che c’è dietro, ad esempio, per mettere in sicurezza le piattaforme stesse.»
Se una piccola e media impresa dovesse programmare di mettere in sicurezza il suo sistema, dovrebbe allocare un budget che probabilmente manderebbe fuori scala gli investimenti. Attuare la democratizzazione delle tecnologie, invece, permette all’azienda di 10 dipendenti che accedono alle piattaforme Microsoft di acquisire la stessa identica piattaforma dell’azienda da 10.000 dipendenti.
«Il secondo aspetto, marcatamente legato al business, è molto connesso alla realtà italiana di mercati prettamente profilati come di alta qualità – continua Santini – La velocità di investimento nel mondo manifatturiero è sempre stata legata alla dimensione dell’investimento, a sua volta legata alla capacità produttiva e al tempo e di ammortamento dei macchinari. Nel mercato attuale i software permettono di innovare a un ritmo molto più elevato a fronte di un investimento molto più basso. Questo è il motivo per cui, oggi, l’apporto di Microsoft è rilevante. Si può innovare senza dover comprare nuove macchine, ma attraverso un mondo digitale molto più veloce e molto più sostenibile economicamente.»
Oggi il mercato non domanda più solo qualità, ma una shopping experience migliore. Come poter scegliere più varianti per adattarsi ai gusti, avere il prodotto più velocemente, oppure cadenzare la fornitura. La tecnologia permette di innovare e di essere più efficienti e competitivi per avere un time to market più veloce ad un costo decisamente più basso e a una ripetitività più alta. L’investimento, inoltre può essere ripetuto ciclicamente mantenendo la competitività al passo coi tempi, mentre prima la competitività dipendeva solo dal ritmo a cui si rinnovava il macchinario.
«C’è un mercato che sta dettando nuove regole, in base alle quali il consumatore ricerca nel brand anche un’esperienza riconoscibile, un prodotto di qualità, un supporto di qualità, un servizio di qualità e possibilmente il rispetto di principi di sostenibilità green.
Tutti questi elementi passano dal digitale, ragione per cui Microsoft diventa sempre più un partner strategico per le aziende e non un mero fornitore di tecnologia. Un provider di tecnologie fornisce un macchinario, diversamente da un partner che guarda al mercato stando a fianco dell’imprenditore e cercando soluzioni migliori insieme. Immaginando un caso pratico, si può pensare ad esempio a innovare non sostituendo una catena produttiva ma rendendo efficienti i processi attraverso l’ottimizzazione della supply chain, magari producendo esattamente in risposta alla previsione di vendita, sfruttando la raccolta dei dati e la loro interpretazione.»
Microsoft conosce bene queste tecnologie e può contribuire a innovare velocemente per rinnovare qualcosa che ha richiesto molti investimenti a un costo accettabile e sostenibile.
«Nel passato era molto difficile per le aziende stabilire il beneficio di cui si godeva nell’installare cinque server all’interno dell’infrastruttura – afferma Santini - L’IT è sempre stato considerato un costo e basta, era un supporto del business. Oggi nel business si entra. Un esempio: sul sito del produttore di caffè non si trova solo la cialda, ma la macchina del caffè e l’abbonamento che attiva una spedizione quando il caffè sta terminando, creando un business ricorrente, che è la strategia che tutti vorranno perseguire nei prossimi 10 anni. Il digitale lo renderà possibile e a costi democratici per i nostri clienti, perché l’investimento di infrastruttura lo ha fatto e continua a farlo Microsoft. Gli investimenti che facciamo per aprire i Data Center ci permettono di offrire ai nostri clienti infrastrutture e servizi pronti all’uso, senza il bisogno da parte delle aziende di comprare i server, refrigerarli, assumere personale per la gestione IT. Oggi, democratizzando, si paga quello che serve, con tranquillità dei nostri imprenditori che si vedono alleggeriti da rischi di investimenti enormi in hardware, software, infrastrutture di progetto, lasciando loro il tempo e le risorse per concentrarsi sulla gestione caratteristica. Grazie alla tecnologia non si chiede di prendere tutto e subito, ma di capire come funziona e se non funziona dismetterlo.»
È così che la tecnologia permette all’imprenditore di tornare a essere il pioniere di un tempo, con la concentrazione e la visione per trovare le idee rivoluzionarie che hanno reso leggendario il Made in Italy.
Il futuro va in quella direzione, ed è straordinariamente semplice se il partner a cui ci si affianca è quello giusto.
Ed è proprio la tecnologia, insieme alle competenze, il fil rouge che permette di ampliare giorno dopo giorno l’ecosistema di partner che abilitano la trasformazione digitale delle aziende e in particolare delle PMI, facendo squadra anche con clienti per creare delle opportunità concrete per le realtà del territorio. Con questo obiettivo, Microsoft e Unicredit hanno dato vita a Together4Digital, un progetto di collaborazione che offre linee di finanziamento, strumenti digitali e formazione tech per accelerare i percorsi d'innovazione delle realtà italiane. Per maggiori informazioni: https://www.together4digital.it/
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