Quattro giornate di confronti e dibattiti nel nome di Tiziano Terzani
Il mondo è cambiato. Dobbiamo cambiare noi. Innanzitutto, non facendo più finta che tutto è come prima, che possiamo continuare a vivere vigliaccamente una vita normale. Con quel che sta succedendo nel mondo la nostra vita non può, non deve, essere normale. Di questa normalità dovremmo avere vergogna. (Tiziano Terzani, Lettere contro la guerra)
Il cambiamento come dovere: ecco perché sono necessari momenti di studio, di riflessione e di aggregazione. Ecco perché oggi più di sempre, è fondamentale parlare e soprattutto ascoltare, e approfittare di ogni occasione di confronto.
La cultura fa tappa a Udine
È per questo che ogni anno a Udine, dal 2005, si svolge il Festival vicino/lontano, nato da un forte legame con la figura del giornalista e scrittore Tiziano Terzani. Quest’anno, da martedì 7 a domenica 12 maggio, il festival propone incontri, dibattiti, conversazioni, conferenze, lezioni, letture, mostre, spettacoli e proiezioni: quattro intense giornate nel centro storico della città. Studiosi, giornalisti, scrittori e artisti di prestigio internazionale si confrontano tra loro e con il pubblico per analizzare, da punti di vista diversi, i processi di trasformazione in corso nel mondo globalizzato, in campo economico, sociale, culturale e geopolitico, allo scopo di indagarne le ragioni, i meccanismi, i significati, le prospettive.
Oltre 100 gli appuntamenti in calendario, che si realizzano grazie alla consulenza di un autorevole comitato scientifico e alla rete dei partner e delle collaborazioni. Tra i numerosi ospiti, ricordiamo Lucio Caracciolo, Paola Caridi, Francesca Mannocchi, Domenico Quirico, Nadia Urbinati, Fabrizio Gatti e Marino Sinibaldi; inoltre, Ci sono amori senza paradiso, installazione con i disegni di Gianluca Costantini, per dare un volto alle vittime della violenza patriarcale.
Quest’anno il Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito vent’anni fa dall’associazione culturale vicino/lontano di Udine insieme alla famiglia Terzani, va alla giornalista irlandese Sally Hayden per il libro inchiesta E la quarta volta siamo annegati, pubblicato in Italia da Bollati Boringhieri (traduzione di Bianca Bertola). "Il suo libro punta il dito – scrive la giuria – sulle ipocrisie degli organismi internazionali che l’Unione Europea si è data, ufficialmente per tutelare le vittime, di fatto per affiancare le strategie anti-immigratorie dei governi, in modo che tutti noi, nati per puro caso nel mondo delle libertà, possiamo voltarci dall’altra parte”.
Nel ventennale del Premio, la Giuria ha deciso di assegnare una Menzione speciale all’artista e attivista cinese Ai Weiwei per il memoir Mille anni di gioie e dolori, pubblicato in Italia da Feltrinelli (traduzione dall’inglese di Katia Bagnoli), un accorato, programmatico e ostinato appello – si legge nella motivazione - a proteggere a ogni costo anche nell’Occidente “democratico”, dove cominciano a manifestarsi preoccupanti segnali di censura nei confronti del libero pensiero, il diritto alla libertà dell’espressione artistica e di ogni altro tipo di espressione.
Il festival si realizza grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, del Comune di Udine e della Fondazione Friuli, con il sostegno di numerosi sponsor privati.
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