Morte di Alex Benedetti, direttore di Virgin Radio: aperto un fascicolo per istigazione al suicidio
Originario di Palazzolo dello Stella, aveva mosso i suoi primi passi da dj in Friuli. Non è stata confermata la presenza di una lettera
![Alex Benedetti in una foto tratta dal suo profilo Facebook](https://images.messaggeroveneto.it/view/acePublic/alias/contentid/1h62gkhnkpx1z73z4pn/0/benedetti-2-jpg.webp?f=16%3A9&w=840)
Il mondo della radio piange, incredulo, la scomparsa di Alex Benedetti, il dj nato nella fucina di Italia Network a metà degli anni Novanta e diventato, nel 2019, in meno di 20 anni di carriera sfolgorante, direttore di Virgin Radio. Proprio nella sede della sua emittente radiofonica del gruppo Mediaset, in via Turati a Milano, lunedì 10 febbraio, pochi minuti dopo le 13, si sarebbe buttato dal sesto piano dell’edificio, nell’androne interno alla struttura.
Classe 1971, Alex era originario di Palazzolo dello Stella. Aveva mosso i suoi primi passi nel mondo della musica alla discoteca Mr Charlie di Lignano, a 13 anni, e con tanta costanza e perseveranza era riuscito ad approdare a Radio Italia Network, in via Valussi a Udine, che all’epoca era considerata il tempio italiano della musica house.
L’inchiesta
Sulla sua scrivania tante carte, lettere di ammiratori. Ma nessun biglietto che potesse far presagire il gesto estremo. Ad ogni modo la pm Francesca Crupi ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio per poter far eseguire i necessari accertamenti agli agenti della Polizia di Stato ed ha disposto l'autopsia. Come detto, non è stata confermata la presenza di una lettera con la quale Benedetti avrebbe spiegato il gesto ma saranno sentiti gli amici nell'ambito delle indagini, in particolare su presunte difficoltà economiche in cui si sarebbe venuto a trovare.
Gli elementi finora raccolti, soprattutto le telecamere di sorveglianza, non lasciano dubbi sulla tragedia accaduta nella parte interna del palazzo di via Turati. A Sanremo è stata annullata in segno di lutto la serata di gala in programma questa sera a Villa Nobel che avrebbe dovuto inaugurare le attività di Radio Mediaset al festival, un evento a inviti in cui erano attesi i cantanti in gara e le case discografiche.
Il ricordo delle radio
I colleghi di allora lo hanno ricordato in chat, ognuno con un aneddoto, con un ricordo sentito e garbato. «Mi aveva insegnato tutto, dalla a alla zeta, con tanta pazienza e non potevamo che diventare grandi amici», scrive Zec, che nel periodo tra il 1994 e il 1996 si alternava ad Alex alla consolle della radio, per assistere gli speaker.
«Sono impietrito. Alex, persona di grande spessore professionale tanto quanto la sua riservatezza e umiltà», scrive Gianfranco Biondi, l’allora direttore di testata. «La coerenza era il suo valore, penso che abbia deciso di chiudere nel modo più rock possibile», sono le parole di Gianluca Costella. Tutti increduli davanti alla morte di Alex, un uomo, e prima un ragazzo, lontano da quelle ombre che talvolta si allungano sul mondo dello spettacolo, delle discoteche e sul mondo della notte. Era onesto, leale, un gran lavoratore, legatissimo alla famiglia, lo descrivono i più.
«Oggi - ha scritto Luca Viscardi di Rtl - è uno di quei giorni che non dovrebbero mai cominciare, perché quando arrivano portano con loro le storie che non si vorrebbero mai vivere né ricordare. Ci sono persone che entrano nella tua vita e lasciano un segno indelebile, quelle a cui puoi solo volere bene, incondizionatamente».
«Ti ricorderò sempre come quel ragazzo determinato, innamorato della musica e della radio - ha scritto Ermanno Mainardi-Dj Panda -. Ha dedicato tutta la sua vita alla musica e alla radio, lasciando un vuoto incolmabile tra colleghi e ascoltatori».
La carriera, dal Friuli a Milano
Aveva fatto la gavetta, partito da qui, dal Friuli: nato come tecnico in radio, gestiva la consolle delle trasmissioni di tutti i conduttori e dj di Italia Network, poi era diventato lui stesso disc jockey, per arrivare a essere nominato direttore musicale della storica radio di via Valussi e a rivestire poi lo stesso ruolo a Virgin Radio, nata sulle ceneri della radio udinese. Da sei anni era dirigente Mediaset e per conquistare quella posizione aveva lavorato tutta la vita con grande passione, senza orario, con encomiabile determinazione, Stefania, sua moglie, lo ha sempre seguito per consentirgli di realizzare il suo sogno: senza di lei, raccontano gli amici, non si sarebbe mosso, «è sempre stato follemente innamorato di lei».
Nella chat di Italia Network gli hanno dedicato un brano, “Adventures of Steve V – Paradise”, del 1994. Il suo programma mixato in onda su Italia Network si chiamava “Paradise City”. Un nome che aveva scelto lui e un posto che tutti gli amici e colleghi di Alex sperano possa essere ancora suo, dopo quel gesto difficile da capire che ieri ha voluto compiere. Si cerca il motivo che possa averlo spinto a rinunciare a tutto quello che con grande amore aveva costruito.
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