Annullamento dei matrimoni: meno cause, ora tante coppie vanno dal vescovo
Nella diocesi di Concordia-Pordenone il processo “brevior” supera l’ordinario. A Nord Est è alta la percentuale di cause con ricorso al patrocinio d’ufficio gratuito

Resta alta, nonostante scenda il numero di cause, la percentuale di chi fa ricorso al patrocinio d’ufficio gratuito per lo scioglimento dei matrimoni religiosi.
Un dato che riflette le difficoltà economiche della società e al quale la Chiesa dà risposta con uno strumento di equità anche nell’accertamento di nullità del matrimonio di fronte al Tribunale ecclesiastico.
E, proprio come per la giustizia ordinaria snellita dal divorzio breve, anche in quella religiosa si fa spazio il processo brevior, seppur con importanti differenze territoriali: per quanto riguarda la diocesi di Concordia-Pordenone, tra le pioniere in questo campo, le cause di brevior trattate sono maggiori di quelle introdotte in primo grado di fronte al Tribunale ecclesiastico regionale triveneto, superando così Padova e Verona che invece da sole pesano quasi per la metà delle 133 cause introdotte presso il Tribunale triveneto nel 2024.

È uno spaccato di quanto delineato lunedì 10 febbraio nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Zelarino (Venezia). Alla presenza di monsignor Pierantonio Pavanello, moderatore del Tribunale, il nuovo Vicario giudiziale monsignor Tiziano Vanzetto – succeduto monsignor Adolfo Zambon, che ha ricoperto il ruolo dal 2012 al 2024 – ha tracciato un bilancio dell’attività giudiziaria svolta lo scorso anno.
Come sempre l’inaugurazione è stata anche un momento di riflessione, quest’anno affidato alla professoressa Anna Sammassimo, sul tema “Consenso, simulazione e atto implicito di volontà nel matrimonio canonico”. Presente all’inaugurazione l’avvocato Alessandra Marchi, iscritta all’albo degli avvocati del Tribunale ecclesiastico regionale triveneto.
Un anno importante, per il Tribunale ecclesiastico, dopo i lavori della Commissione istituita da Papa Francesco nell’ambito della riforma dei tribunali ecclesiali: la Cei è prossima al rinnovo degli incarichi di tutti gli operatori del tribunale, nominando nuovi giudici e difensori del vincolo.
Un segnale di continuità a fronte di un lavoro che continua ad essere intenso, seppur in diminuzione rispetto all’anno precedente: le cause introdotte nel 2024 sono state 133 (erano 181 nel 2023) alle quali si aggiungono i 4 libelli per processo brevior introdotti presso il vescovo di Concordia-Pordenone, uno a Padova e 2 a Verona.
- Tra le cause introdotte, spiccano Verona (34), Padova (23) e Treviso (18), mentre in Friuli Venezia Giulia il primato va a Trieste (8) seguita a stretto giro da Udine (6).
Diminuisce anche il numero di cause terminate (144 a fronte di 194 nel 2023), con una riduzione dei tempi di attesa della decisione: nel 93 per cento dei casi, il matrimonio viene dichiarato nullo.
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