Caso Okoye: sono quattro gli indagati per le scommesse su Lazio-Udinese
Insieme al portiere bianconero e al titolare della pizzeria Biffi, sotto la lente della Procura anche il gestore del punto Snai dove sono state effettuate le giocate e un imprenditore
Spuntano nuovi nomi nell’inchiesta sulle scommesse che vede come protagonista illustre il portiere dell’Udinese, Maduka Okoye. Nel registro degli indagati per il reato di truffa, con riferimento a un flusso anomalo di puntate sulla partita dello scorso campionato di serie A tra Lazio e Udinese, e in particolare sulla possibilità che l’estremo difensore bianconero potesse essere ammonito (come poi è avvenuto al diciannovesimo del secondo tempo) sono state iscritte almeno quattro persone.
Oltre ai due nomi anticipativenerdì 17 gennaio e cioè quelli di Okoye e del ristoratore della pizzeria Biffi di via Poscolle, ci sono anche quelli del gestore del punto Snai dove sono state effettuate le scommesse e di un imprenditore udinese. Altri potrebbero aggiungersi nelle prossime ore.
Gli indagati
Insieme a Okoye, difeso da Maurizio Conti, e a Diego Giordano, titolare dei Biffi (il suo legale è Vincenzo Cinque), a finire nel registro degli indagati sono stati anche l’imprenditore Mario Bordon (assistito dagli avvocati Stefano Buonocore e Marco Galletti) e il titolare del Punto Snai di viale Tricesimo Zhang Lingling (difeso da Andrea Tascioni).
Tutti loro sono stati sottoposti a una perquisizione da parte del personale della squadra mobile, finalizzata al ritrovamento delle ricevute delle giocate effettuate. Il portiere dell’Udinese, unico calciatore coinvolto nell’indagine, ha anche consegnato le tessere dei suoi telefonini per la verifica delle chat. Da chiarire se ci sia stato o meno un patto tra le parti per convincere Okoye a farsi ammonire e quindi a far fruttare le scommesse fatte.
Se Cinque ha smentito l’esistenza dell’accordo, facendo riferimento a «una puntata di poche centinaia di euro», Conti ha rigettato l’ipotesi di combine sull’ammonizione. «Aspettiamo di leggere il fascicolo – hanno detto Buonocore e Galletti – per dare modo al nostro assistito di chiarire velocemente la sua posizione».
Il ruolo della Procura
Il procuratore capo di Udine, Massimo Lia, venerdì 17 gennaio ha confermato l’apertura del fascicolo, assegnato al pubblico ministero Caterina Pace. «Le indagini proseguono, non sono ancora concluse – ha affermato Lia –. Si sta lavorando attivamente con l’ausilio della polizia giudiziaria». A dare il via agli accertamenti è stato l’algoritmo della Snai che ha portato all’attenzione dell’Agenzia dogane e monopoli l’anomalia di puntate sulla partita dello scorso 11 marzo allo stadio Olimpico.
Allertata la Procura della Figc, quest’ultima ha coinvolto la Procura di Udine. Quando l’inchiesta sarà terminata il fascicolo tornerà alla Procura Federale per accertare eventuali responsabilità sportive. Per ora l’Udinese Calcio non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Okoye resta indisponibile in quanto infortunato.—
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