Danze e coreografie in chiesa durante la messa: «Parliamo di pace in musica»

L’idea di una liturgia danzante è di don Ghenda, della parrocchia di Racchiuso di Attimis: «Un’esperienza meravigliosa». L’iniziativa vede coinvolta la scuola Ballet Ensemble di Fagagna. Il sindaco Malduca: riflessione sull’umanità

Lucia Aviani
Due momenti delle coreografie realizzate durante la messa nella chiesetta di San Silvestro Papa ad Attimis
Due momenti delle coreografie realizzate durante la messa nella chiesetta di San Silvestro Papa ad Attimis

Giovanissime ballerine si muovono leggere, i loro colorati abiti di scena fluttuano davanti all’altare mentre nella chiesetta di San Silvestro Papa echeggiano auspici di pace: “Ci sarà mai una notte, una notte almeno, una notte in cui il silenzio ci accoglierà come un manto caldo, sicuro, una notte in cui il brillio delle stelle ci accompagnerà in un sonno fatto non di incubi ma di sogni?”.

Una coreografia all’inizio della messa, una alla fine: la parrocchia di Racchiuso di Attimis vanta la primogenitura di una liturgia danzante, limitata appunto alla parte iniziale e a quella conclusiva del rito per evitare alla proposta il rischio di trasformarsi in una copia mal riuscita delle vivaci celebrazioni tipiche di altre culture, a cominciare da quella africana.

L’idea (apprezzatissima dai fedeli) è di don Vittorino Ghenda, che ha voluto concludere in questo modo un percorso proposto durante le festività natalizie: «Abbiamo seguito le tre fasi della vita terrena di Cristo, la nascita, l’adolescenza e la maturità, con altrettanti momenti simbolici: a Natale – spiega il sacerdote – abbiamo consegnato in dono scorte di pannolini ad alcune neo-mamme bisognose; il 29 dicembre è stata la volta di una sorta di partita del cuore, con l’acquisto di un pallone che verrà inviato a qualche struttura che ospita ragazzi. La conclusione l’ho voluta all’insegna della musica e della danza. In chiesa, per la prima volta. Ed è stata un’esperienza meravigliosa».

A renderla possibile, la disponibilità della scuola Ballet Ensemble di Fagagna: la direttrice Diana Cinello e l’insegnante Elisabetta Lenchig (che vive proprio a Racchiuso e che ha funto da tramite) hanno studiato le coreografie “Liberi di sognare” , sul tema della speranza, e “La luna di Kiev”, basata sulla danza di carattere ucraina, accompagnata da musica russa. I genitori dei tre gruppi coinvolti, per un totale di una ventina di allieve, hanno subito manifestato entusiasmo, permettendo al progetto di concretizzarsi.

«Don Vittorino – plaude il sindaco Maurizio Malduca, intervenuto al termine della funzione – ci sorprende piacevolmente con le sue iniziative. Ciò a cui abbiamo assistito ci stimola a riflettere sulla parola umanità, sull’interculturalità: sguardi diversi sul mondo che si intrecciano e si completano. La nostra forza sta nella capacità di accogliere e valorizzare le differenze, riconoscendo che ogni individuo ha qualcosa di unico da offrire. In un mondo sempre più interconnesso è fondamentale abbracciare la diversità, risorsa di inestimabile valore»

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