Dispersi di guerra, in edicola dal 20 febbraio con i nostri giornali

In abbinata con i quotidiani del gruppo Nem nuova pubblicazione di Silvia Pascale e Orlando Materassi: il trauma del lutto e della guerra giunge fino ai giorni nostri attraverso testimonianze private

Alle già troppe vittime accertate della Seconda guerra mondiale occorre aggiungere le migliaia di soldati sconosciuti e dispersi, tuttora sepolti in luoghi ignoti in territorio straniero o italiano. Per ognuna di queste spoglie senza nome c’è almeno una persona, ma molto più spesso una famiglia che per molto tempo ha aspettato invano il ritorno del proprio caro e a un certo punto, in seguito, ne ha dovuto accettare la perdita senza conoscerne realmente il destino.

Alcune di queste famiglie non hanno mai smesso di cercare. Al loro fianco ci sono le associazioni e gli enti che credono fermamente nella necessità di fare memoria pubblica: il singolo dramma familiare acquisisce così un nuovo senso unendosi alla ricostruzione della vicenda storica, confluendo nella narrazione collettiva.

All’interno di Dispersi di guerra, la nuova pubblicazione di Silvia Pascale e Orlando Materassi, entrambi attivi nella sezione di Treviso dell’Associazione Nazionale Ex Internati nei Lager Nazisti (ANEI) e autori di numerosi volumi sullo stesso tema, il trauma del lutto e della guerra giunge fino ai giorni nostri attraverso una gigantesca operazione di raccolta di testimonianze private che si è cercato di organizzare in più ambiti, includendo le concessioni da parte delle famiglie che hanno fornito lettere, diari, cartoline e ricordi personali, ma anche i documenti reperiti dalla moltitudine di archivi nazionali e internazionali durante la ricerca forsennata di un nome, un luogo più preciso possibile, un resoconto ufficiale che riprendesse la traccia di chi è scomparso lì dove si era interrotta.

Partendo sempre dall’excursus storico, nel libro si definiscono gli eventi principali in cui i soldati hanno visto cambiare il proprio destino, primo fra tutti l’armistizio dell’8 settembre: dopo questa data infatti molti soldati italiani scelsero di non combattere più al fianco dei nazisti e pagarono cara la propria decisione, diventando prigionieri e lavoratori forzati, troppo spesso andando incontro a una morte in territorio sconosciuto e soffrendo le pene dell’inferno. Vengono elencati e descritti altri luoghi in cui si consumò una enorme fetta di quella tragedia che fu il Secondo conflitto, meno noti dei più tristemente celebri lager ma ugualmente cruenti e colpevoli, come Hadamar in Germania e Akbulak in Kazakistan, o i punti di raccolta delle salme lungo i confini delle battaglie, come il fronte Greco-Albanese. Tra le pagine poi si cerca di dar conto della varietà delle molte forme di elaborazione del lutto e di ricomposizione del trauma e della loro variegata profondità culturale e sociale, fornendo inoltre utili riferimenti a chiunque voglia contribuire alla ricerca con altri volti e altri nomi, così che ognuno di essi possa essere riportato nel grande ritratto degli eroi di guerra e venire ricordato sia dai propri discendenti, sia dai posteri, non per la gloria ma per il ricordo del sacrificio che si spera non debba mai più ripetersi: per troppo tempo l’unica consolazione di molte famiglie è stata solo una vuota demagogia di stato che, di fronte a un dramma come la perdita di un parente, invitava a trovare conforto nel sapere che mai sarebbe potuta venir meno la riconoscenza e la memoria verso chi aveva donato la vita per la Patria.

 

Sinossi:

Alle già troppe vittime accertate della Seconda guerra mondiale si aggiungono le migliaia di soldati sconosciuti e dispersi, tuttora sepolti in luoghi ignoti in territorio straniero o italiano. Per ognuna di queste spoglie senza nome c’è almeno una persona, ma molto più spesso una famiglia che per molto tempo ha aspettato invano il ritorno del proprio caro e a un certo punto, in seguito, ne ha dovuto accettare la perdita senza conoscerne realmente il destino.

Alcune di queste famiglie non hanno mai smesso di cercare. Al loro fianco ci sono le associazioni e gli enti che credono fermamente nella necessità di fare memoria pubblica: il singolo dramma familiare si unisce quindi alla ricostruzione della vicenda storica, confluendo nella narrazione collettiva.

 

Numero pagine: 120

Prezzo (in abbinata): 8.90 €

In edicola da: 20 febbraio 2025

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