È ai domiciliari per il delitto Tominaga a Udine: lo trovano al bar, torna in carcere

Il 22enne Djouamaa è stato sorpreso dalle forze dell’ordine in un locale di Conegliano ed è stato trasferito nella casa circondariale di Treviso

Alessandro Cesare
L'imprenditore Shimpei Tominaga e gli istanti prima dell’aggressione ripresa dalle telecamere
L'imprenditore Shimpei Tominaga e gli istanti prima dell’aggressione ripresa dalle telecamere

Ha fatto ritorno in carcere Abdallah Djouamaa, il 22enne di Conegliano che assieme ad altri due giovani, nel giugno scorso, è stato protagonista dell’aggressione in centro a Udine poi culminata con la morte dell’imprenditore giapponese Shimpei Tominaga.

Il giovane, accusato di omicidio preterintenzionale in concorso, è stato sorpreso al bar dalle forze dell’ordine nella zona di Conegliano, nonostante si trovasse sottoposto agli arresti domiciliari.

La decisione è stata formalizzata nella mattinata di sabato 19 gennaio da parte del giudice per le indagini preliminari Roberta Paviotti. Poco dopo il provvedimento è stato notificato al suo legale, Guido Galletti.

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Shimpei Tominaga

Una vicenda, quella di Djouamaa, che negli ultimi mesi è stata caratterizzata da diverse decisioni dei giudici rispetto alle modalità di detenzione.

Finito in carcere, a Udine, nei giorni successivi all’aggressione e alla morte di Tominaga, poco dopo era stato sottoposto agli arresti domiciliari. Grazie al tribunale del riesame per il giovane era poi scattato il solo obbligo di dimora nel comune di Conegliano. Nonostante l’alleggerimento della misura, Djouamaa non era riuscito a rispettare gli orari di permanenza in casa, e così, qualche settimana fa, il giudice lo aveva fatto tornare ai domiciliari. Fino a sabato, quando è stato sorpreso in un locale pubblico. A quel punto il gip ha ripristinato la custodia cautelare in carcere.


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Il 22enne attualmente si trova nella casa circondariale di Treviso. Nei prossimi giorni spetterà al tribunale del riesame esprimersi nuovamente sulla sua posizione.

Nel frattempo, nei suoi confronti, è stata disposta una perizia psichiatrica. A richiederla è stato il suo difensore, Galletti, con l’istanza che è stata accettata pochi giorni fa dal giudice Paviotti. A realizzarla sarà lo psichiatra udinese Marco Stefanutti. Quest’ultimo ha sessanta giorni di tempo per depositare gli esiti dell’accertamento richiesto.

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Paviotti ha già fissato all’8 maggio l’audizione del professionista. Qualche settimana dopo, il 29 maggio, è prevista la discussione del rito abbreviato sempre davanti al gup. A essere imputati sono Samuele Battistella, ventenne di Mareno di Piave, colui che materialmente ha sferrato il pugno a Tominaga, Daniele Wedam, anche lui ventenne, residente a Conegliano, e Djouamaa.

Se per i primi due l’accusa è omicidio preterintenzionale (in concorso per Wedam), per il terzo molto dipenderà dall’esito della perizia psichiatrica.

«Djouamaa ha disturbi tali da avere una rilevanza nella capacità di intendere e di volere – ha spiegato l’avvocato Galletti –.Il mio assistito è stato in cura in un centro di salute mentale».

Ecco perché la perizia di Stefanutti servirà per comprendere se il ventiduenne abbia compreso o meno il valore delle sue azioni, se costituisca un pericolo per la società, se sia in grado o meno di affrontare il processo.

Non soltanto, sulla base delle conclusioni cui giungerà lo psichiatra, si stabilirà l’imputabilità di Abdallah Djouamaa.

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