Fare chiarezza sugli attimi di disperazione

Il ministro a Musumeci ha chiesto un rapporto sulla cronologia della terribile vicenda. C’è da capire e chiarire se quei momenti concitati e drammatici hanno avuto il percorso corretto, se è trascorso troppo tempo dall’allerta agli aiuti

Paolo Mosanghini
I tre fermi sull'isolotto pochi minuti prima della piena del Natisone
I tre fermi sull'isolotto pochi minuti prima della piena del Natisone

Accuse velate, frasi e commenti a vanvera pronunciati mentre Bianca, Patrizia e Cristian lottavano contro le acque impetuose del Natisone e i passanti filmavano e chiosavano, immagini catapultate ovunque e fotogrammi conficcati nei nostri occhi come spilli.

La chiamata di Patrizia al 112, i soccorsi e i tempi: quali sono i punti su cui il governo vuole fare chiarezza sulla tragedia del Natisone
Le immagini dei vigili del fuoco al lavoro venerdì pomeriggio con il fiume in piena

E tante, tante domande: i tre ragazzi potevano essere salvati? Ci sono stati ritardi negli interventi? Qualcosa si è inceppato? A guardare quelle immagini e a rivivere quegli istanti tutti abbiamo provato un grande senso di impotenza. Una tragedia di dimensioni mastodontiche, che ha inghiottito tre giovani vite, ha distrutto famiglie e sconvolto le comunità.

La voce rotta e il racconto del soccorritore che ha trovato Patrizia: «Vedere quel corpo così raggomitolato, un tuffo al cuore»
Il gruppo di Talmassons e Medea che ha scandagliato il Natisone

Il ministro a Musumeci ha chiesto un rapporto sulla cronologia della terribile vicenda. C’è da capire e chiarire se quei momenti concitati e drammatici hanno avuto il percorso corretto, se è trascorso troppo tempo dall’allerta agli aiuti. Il “senno di poi” non cambia il destino. Sarebbe di conforto, anche se minimo, avere risposte al più presto. È un dovere morale ricostruire quegli attimi per la loro memoria e per il rispetto dei familiari.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto