Giochi 2026: annullata la gara Apollonio Socrepes per fuga di notizie

L’amministratore delegato Saldini: «Abbiamo già avviato nuove procedure per il bando». Il direttore Ubaldeschi: «Informare serve a garantire trasparenza»

Sono due le ditte in lizza per costruire la futura cabinovia Apollonio Socrepes: l’italiana Leitner e l’austriaca Doppelmayr. Si è chiusa la gara d’appalto indetta da Simico per la realizzazione dell’impianto che collegherà il centro di Cortina al comprensorio delle Tofane. Dopo avere letto la notizia sul Corriere delle Alpi, Simico ha annunciato una clamorosa decisione.

La nota di Simico

«A seguito della diffusione di notizie apparse oggi sulla stampa, indicanti i nomi delle ditte che avrebbero partecipato per la pre-qualificazione indetta per la realizzazione dell’impianto di risalita Apollonio Socrepes, a Cortina d’Ampezzo, il commissario di governo e amministratore delegato di Simico, Fabio Saldini, ha deciso di annullare la gara nel rispetto delle norme del codice degli appalti, a garanzia della legalità degli atti e della correttezza e trasparenza che da sempre qualifica l’operato di Simico».

«Si ravvisa infatti che», continua la nota, «a gara in corso, prima ancora della ricezione delle offerte (si trattava in questa fase di una mera qualificazione delle imprese concorrenti) tale fatto è grave e inaccettabile, poiché la pubblicizzazione di tali dati è illecita proprio ai sensi dal codice appalti. La Società si riserva di valutare con la massima urgenza, già da oggi, una nuova procedura che possa rispettare i termini più stringenti per non compromettere la realizzazione dell’opera strategica in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi 2026».

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La replica

Informare serve a garantire trasparenza

Il comunicato di Simico relativo all’impianto di risalita Apollonio Socrepes colpisce per due ragioni. La prima è il nesso logico che evoca, del quale davvero si fatica a comprendere la fondatezza. In sintesi: poiché è uscita la notizia che ci sono due aziende interessate a costruire l’impianto, la gara è annullata. Ma la notizia è uscita dopo la chiusura dei termini per la presentazione delle manifestazioni di interesse e non sono stati rivelati particolari né sui progetti (che verranno valutati in seguito) né su altri aspetti che possano in qualche modo influenzare l’andamento dell’appalto. E Simico è stata da noi contattata preventivamente, con una richiesta di informazioni che non è stata esaudita. Legittimo non rispondere, ma perché parlare di fatto “grave e inaccettabile”?

 

La seconda ragione attiene a un principio base della vita democratica, ovvero l’opera di vigilanza che un giornale esercita su temi (e beni) di interesse pubblico. L’impianto è un’opera strategica per i Giochi (l’ad di Fondazione Milano-Cortina ha sostenuto che senza di essa il pubblico verrebbe dimezzato), molto attesa per le gare, ma anche per il futuro turistico del comprensorio e sulla quale ci sono preoccupazioni per i tempi di costruzione. E’ dovere di un giornale informare come sta procedendo un progetto tanto rilevante, curato da una società pubblica con soldi della collettività. E’ un lavoro esattamente in linea con la “correttezza e trasparenza” che Simico reclama per sé e di cui dovrebbe in realtà ringraziarci.

 

Sottoscriviamo l’auspicio che chiude il comunicato di Simico, cioè che si possano rispettare i tempi per poter realizzare l’opera, ma con altrettanta convinzione va ribadito che eventuali deviazioni da questo obiettivo non dipenderebbero certo da un giornale che svolge con serietà e accuratezza il proprio lavoro. 

Luca Ubaldeschi

 

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