La disperazione del fratello di Cristian: «Le ricerche continuino fino a quando si troverà»
In azione sommozzatori e personale di terra fra la vegetazione. Ponte Romano chiuso ai pedoni fino alle 17 per evitare i curiosi
PREMARIACCO. Ancora niente. L’ottavo, estenuante giorno di ricerche di Cristian Casian Molnar, disperso nel Natisone dal primo pomeriggio di venerdì 31 marzo, si è chiuso con l’ennesima fumata nera, tra la frustrazione generale e lo strazio del fratello del 25enne, Petru Radu che anche venerdì, come ogni giorno, dal campo base di Orsaria ha seguito le operazioni. Aiutato da un’interprete ha ripetuto disperato: «Mio fratello è vivo, non chiede nulla, vuole solo che lo ritrovino il più presto possibile». Sui soccorsi che andranno avanti almeno fino a domenica Petru Rdau ha aggiunto: «Devono andare avanti fino a quando non lo ritrovano, devono continuare oltre domenica, fino a quando non ritrovano mio fratello assolutamente».
La forra del fiume però non restituisce ancora il 25enne romeno, che anche è stato cercato in lungo e in largo da quaranta vigili del fuoco e da un folto gruppo di operatori della Protezione civile regionale: i sommozzatori hanno proseguito le ricognizioni sui fondali – le condizioni dell’acqua, più limpida di giovedì, erano forse le migliori finora presentatesi –, il personale di terra si è calato nuovamente sulle sponde a strapiombo, fitte di vegetazione, per battere il terreno a tutti i livelli, dal greto in su, setacciando ogni metro delle rive. Eppure nulla, del giovane non c’è traccia. Come nelle giornate precedenti le forze del soccorso hanno pattugliato, a squadre, l’asta del Natisone nel tratto di perlustrazione ormai consolidato, tra Premariacco e Manzano; e come già avvenuto giovedì un ampio dispiegamento di forze è stato concentrato nell’area di Premariacco Beach, quella in cui si è consumato, in appena mezz’ora, il dramma delle tre giovanissime vittime della piena.
Fin dal mattino il ponte Romano – rimasto regolarmente accessibile ai mezzi, nella consueta alternanza fra i due sensi di marcia disciplinata da semaforo – è stato chiuso al transito pedonale: il continuo via vai di curiosi nel punto da cui è stato immortalato l’ormai celebre, disperato abbraccio tra Cristian, la sua fidanzata Bianca e l’amica Patrizia, rappresentava un intralcio ai soccorritori e creava anche problemi di sicurezza, considerata la strettezza del passaggio in curva e l’incessante flusso di veicoli. Dalle 8 alle 17, così, nessun passante ha avuto facoltà di transito sull’infrastruttura, all’imbocco della quale erano posteggiati parecchi mezzi dei pompieri e della Protezione civile: agenti della polizia locale della comunità del Friuli Orientale si sono fatti carico di vigilare sul rispetto della prescrizione.
Dallo slargo verde che precede l’inizio del ponte, arrivando da Premariacco, numerosi operatori sono progressivamente scesi nella forra. Insieme a loro i sommozzatori, cui spetta il difficile compito di indagare le complesse profondità del Natisone, che nel punto in questione presenta un susseguirsi di aggrottamenti, cavità, sporgenze rocciose e irregolarità del fondale: le previsioni meteo, che annunciano un peggioramento del tempo a partire da lunedì, hanno imposto un’intensificazione delle attività subacquee, approfittando della visibilità complessivamente buona.
«Fino a domenica l’organico dei soccorritori resterà invariato», ha ribadito ieri il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata: «Poi – ha puntualizzato – potrebbe cambiare la conformazione, con più o meno addetti, ma non si sospenderanno le ricerche».
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