La magia sull’acqua: dalla laguna di Grado ai tesori di Aquileia

Un itinerario tutto da scoprire tra storia e natura, ma c’è spazio anche per il kitesurf

Margherita Reguitti
L’isola di Barbana nella Laguna di Grado
L’isola di Barbana nella Laguna di Grado

Prima che la laguna di Grado vi accolga con la sua magia di riflessi di luce e colori, arrivando dalla A4 uscita Palmanova, proverete la meraviglia dell’incontro con Aquileia: culla della cristianità, una delle capitali dell’impero romano, la New York di duemila anni fa, patrimonio Unesco.

Oggi è una cittadina adagiata sul passato splendore che riaffiora prepotente nei siti archeologici, evidenza parziale ma ben documentata dagli esperti della sua complessa vastità. Tanto, quasi tutto, visibile dalla statale che la divide. A est la maestosità delle colonne del porto fluviale, lambito dal fiume Natissa, con accesso da un vistoso arco in mattoni.

La Basilica di Aquileia, i cui resti più antichi risalgono al quarto secolo
La Basilica di Aquileia, i cui resti più antichi risalgono al quarto secolo

La Basilica dai mosaici di sconvolgente bellezza affacciata su piazza Capitolo, il dominante campanile e, pudicamente nascosto, il Cimitero degli eroi della Grande Guerra, luogo di silenzio e riflessione.

A pochi passi la splendida “Domus di Tito Macro” e altri tesori. Lungo l’asse stradale il Museo Archeologico Nazionale, imponente villa circondata da giardini e porticati. Scrigno di manufatti e preziosi rigorosamente aquileiesi.

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Un viaggio per ammirare accanto a statue e volti scolpiti che raccontano moda e tratti fisiognomici, mosaici di sinuose bellezze, oggetti della quotidianità, gioielli, corniole incise, vetri e ambre.

Un racconto contemporaneo del passato per una narrazione di recente composizione. Già l’ingresso è pura emozione, attraverso il tunnel formato da un glicine secolare. Il gusto della scoperta di un proprio originale e meraviglioso percorso ad Aquileia è realizzabile.

Basta volersi perdere senza timore: il campanile sarà il talismano. Fate attenzione: i vostri passi, potrebbero incrociare quelli della Pimpa, cagnolina a pois creata dal celebre e raffinato vignettista Francesco Altan, entrambi di casa qui.

La strada interlagunare, anche ciclabile, che porta a Grado corre sul mare. A ogni ora del giorno regala l’emozione di un abbraccio fra terra e mare. Prima della sua costruzione, i villeggianti arrivavano in treno a Belvedere, i rovi si sono mangiati la stazione e i binari sono stati rimossi recentemente. Quindi si imbarcavano per l’Isola d’Oro.

Grado, la piccola Venezia, offre non solo storia, spiagge dorate e passeggiate con lo sguardo rivolto a est fino all’Istria, a ovest a lambire i grattacieli di Lignano, ma anche tradizione culinaria secolare, nonché brezze da paradiso per gli amanti del kitesurf e ciclabili per pedoni e due ruote.

Un hub perfetto per velocipedi da cui partire per bordeggiare la laguna, le sue oasi naturalistiche o puntare a nord. Con la Ciclovia Alpe Adria si arriva fino a Salisburgo. Un ecoturismo con proposte anche per famiglie. Grado è isola devota alla Madonna. Sulla vicina Isola di Barbana si erge il santuario mariano, custodito da frati francescani brasiliani che offrono anche ristoro.

Un servizio di battelli collega le due isole, una mini crociera in laguna. Cuore della spiaggia dell’impero austro-ungarico il Mandracchio, porto rifugio a forma di Y rovesciata. Vi si accede dal canale dove i pescatori ormeggiano barche e batele, accompagnati dal codazzo di gabbiani.

All’ingresso del canale in riva Dandolo resti di archeologia industriale: l’antica fabbrica del ghiaccio. Sulla Riva Bersaglieri, anche quando campi e calli (proprio come a Venezia) pullulano di gente, troverete pace, una brezzolina e l’ospitalità, nel salotto all’aperto dove mamoli e mamole ciacolano in graixan.

In alternativa alla spiaggia il dolce galleggiare nella piscina di acqua di mare tiepida o il vicino parco acquatico. Di fronte a Grado l’Isola che non c’era: la Schiusa creata artificialmente nel dopoguerra: ma questa è un’altra storia.

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