La ricostruzione dell’incidente a Zoppola e il testimone: l’ambulanza ha invaso la corsia di marcia opposta

Nella maxiemergenza impegnati in forze vigili del fuoco, militari dell’Arma, due elicotteri e staff sanitario. Cinque persone coinvolte, tre vittime. Ecco cosa è successo sulla Cimpello-Sequals

Ilaria Purassanta
La dinamica dell'incidente sulla Cimpello-Sequals: a destra i vigili del fuoco al lavoro per mettere in sicurezza l'area dello scontro
La dinamica dell'incidente sulla Cimpello-Sequals: a destra i vigili del fuoco al lavoro per mettere in sicurezza l'area dello scontro

FIUME VENETO. Tre vite spezzate, nell’ennesimo scontro sulla Cimpello-Sequals. L’impatto fra un trattore stradale della Trans ghiaia srl e un’ambulanza della Croce rossa italiana, sezione di Maniago, che procedevano in direzioni opposte, è stato devastante.

Così violento da piegare e accartocciare su se stessa l’intera parte sinistra dell’ambulanza e da strappare i montanti della fiancata destra.

Non ha lasciato scampo alla volontaria della Cri Graziella Mander, 49 anni, residente a Pinzano, che guidava il mezzo di soccorso, sbalzata sull’asfalto, e alla paziente Claudia Clement, 80 anni, di Vivaro, intrappolata all’interno. Le volontarie stavano riportando a casa l’anziana dal policlinico di Padova: si trattava di un trasporto privato su richiesta.

È deceduto sul colpo anche il conducente del trattore stradale, Pierantonio Petrocca, 52 anni, padre di famiglia di Valvasone Arzene, al suo primo giorno di lavoro con la nuova ditta, ma autista esperto. Petrocca è rimasto incastrato nell’abitacolo del Man, che si è rovesciato lungo il pendio, irto di rovi, e nel fossato, con l’abitacolo sul ciglio della complanare sottostante, dopo aver divelto una porzione di guardrail.

Si è salvata invece la volontaria della Cri Kristyna Costantini, 37 anni, di Castelnovo del Friuli, anche lei a bordo dell’ambulanza, trasportata in elicottero a Udine.

Ieri sera, con un post su Facebook, ha rassicurato tutti: «A parte qualche botta, sto bene, presto mi farò sentire».

Miracolata la conducente di un suv Bmw X5, Paola Mian, 64 anni, di Siena, che pur frenando non è riuscita a evitare l’ambulanza, perpendicolare alla carreggiata e incastrata nel guardrail dopo lo scontro con il mezzo pesante. Ferita, ma in modo non grave, è stata accompagnata all’ospedale di Pordenone.

Che cosa è successo

Intorno alle 13.30 i soccorritori e i carabinieri si sono trovati a gestire la maxi-emergenza. La Sores ha inviato sul posto due elicotteri, l’automedica, varie ambulanze, i vigili del fuoco di Pordenone, con l’autogrù e il carro ponte e più squadre. L’accesso alla Cimpello-Sequals è stato bloccato per consentire le operazioni di soccorso.

Per circa un’ora i pompieri hanno lavorato per poter estrarre i feriti e mettere in sicurezza lo scenario. È stato necessario sollevare l’abitacolo del trattore stradale per liberare l’autista. Le persone erano già decedute. I carabinieri della compagnia di Pordenone sono accorsi in forze, con pattuglie della stazione di Fiume Veneto, con il suo comandante Francesco Napolitano, di Cordovado e del radiomobile di Pordenone. Sul posto, a coordinare i rilievi, il tenente Giorgio Zarantonello.

Gli hanno impegnato per ore i militari dell’Arma, vista la complessità del sinistro. Un testimone oculare, un gemonese diretto a un allevamento di Osoppo, ha riferito di aver visto l’ambulanza, che procedeva davanti a lui nella sua stessa direzione, invadere la corsia di marcia opposta e centrare il camion, che poi è piombato nella scarpata.

Scontro tra un camion e un Suv, poi l’impatto con un’ambulanza: 5 persone coinvolte, tre morti

La testimonianza

«Mi sono precipitato nel fossato – ha raccontato – per cercare di prestare soccorso all’autista: ho visto uscire del fumo, ho tentato di aprire la portiera, ma non si riusciva. Poi sono arrivate subito le ambulanze e mi sono fatto da parte». Il testimone ha precisato che il mezzo di soccorso non aveva le sirene accese.

L’urto, al chilometro 0+800 è avvenuto spigolo contro spigolo anteriore sinistro di ambulanza e trattore stradale. In quel punto c’è la linea bianca continua. L’ambulanza procedeva in direzione Sequals, il camion, che aveva caricato la ghiaia nella cava aziendale per portarla ai cantieri, andava verso Pordenone.

Sull’asfalto sono stati notati i segni di frenata del mezzo pesante, per una decina di metri. Dopo l’urto l’autotrasportatore ha perso il controllo del mezzo, ha attraversato la carreggiata davanti al gemonese al volante di un camion, ha sfondato il guardrail, trascinato dal peso del carico, in discesa, nel fossato.

Il trattore stradale è rimasto appeso con le ruote posteriori alle lamiere del parapetto, ribaltandosi sul pendio, la cabina parzialmente schiacciata.

«Siamo tutti frastornati» ha sospirato il suo datore di lavoro, Igino Tardivo, accorso sul posto. I familiari di Petrocca si sono abbracciati fra le lacrime, alla vista del luogo in cui ha perso la vita.

Sull’asfalto c’erano anche i segni di frenata del suv, che procedeva sempre in direzione Sequals.

La prima ricostruzione

Gli inquirenti hanno ricostruito che è stata l’ambulanza a invadere la corsia di marcia opposta. La causa è in fase di accertamento: al vaglio l’ipotesi di un sorpasso.

Completati i rilievi, sono cominciate le operazioni di rimozione delle salme, ora a disposizione dell’autorità giudiziaria, e dei mezzi coinvolti, che sono posti sotto sequestro. Spetterà al pm di turno Federico Baldo valutare se disporre ulteriori accertamenti.

Poco prima delle 17 è iniziata la pulizia della carreggiata dai detriti, mentre calava l’oscurità e si addensava la nebbia. Cinque mezzi del soccorso stradale Populin sono stati schierati per il laborioso recupero del mezzo pesante che si è protratto fino a tarda ora.

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