La voce rotta e il racconto del soccorritore che ha trovato Patrizia: «Vedere quel corpo così raggomitolato, un tuffo al cuore»
Flavio Toneatto, volontario del gruppo di Protezione civile di Talmassons, fa fatica a trattenere le lacrime: «Ho anch’io una figlia di 23 anni»
«Vedere quel corpo raggomitolato, avvinghiato al tronco di un albero, è stato un tuffo al cuore». È rotta la voce di Flavio Toneatto, volontario del gruppo di Protezione civile di Talmassons, nel ricordare quanto avvenuto solo poche ore prima. Un omone grande e grosso che fatica a trattenere le lacrime: «Ho anch’io una figlia di 23 anni».
Insieme a un collega di Medea, Emanuel Marini, Toneatto è stato il primo a notare il corpo di Patrizia, in una conca tra sassi e arbusti, sul greto riemerso del Natisone, nel tratto compreso tra la chiesa di Paderno e il ponte Romano. Del gruppo di ricerca faceva parte anche Bruna Sanson e il coordinatore Daniele Sioni.
«Ero qualche passo indietro rispetto al volontario di Medea, che ha dato la voce di aver trovato qualcosa – racconta Toneatto –. Abbiamo verificato lo stato vitale della ragazza, poi abbiamo comunicato il ritrovamento alla sala operativa, fornendo il punto gps per il recupero».
Recupero che è avvenuto con l’ausilio di un elicottero della Protezione civile. «In queste situazioni bisogna restare calmi e mantenere il sangue freddo – aggiunge Siani –. La zona in cui è stata ritrovata la ragazza è piuttosto impervia, con rocce a sbalzo, sedimenti di vario tipo e rami portati dalle diverse piene. Non sarebbe stato possibile notarla dal fiume, ormai ritiratosi rispetto ai giorni scorsi. Solo a piedi poteva essere individuata. Abbiamo lasciato Premariacco stanchi, provati e molto rammaricati».
La missione della squadra di Talmassons era cominciata ieri mattina alle 7. Come ha confermato il direttore della protezione civile regionale, Amedeo Aristei, arrivato al campo base poco dopo le 10, l’impegno dei volontari dei diversi gruppi comunali del Friuli Venezia Giulia è stato notevole: 8 squadre con 60 volontari, 30 al mattino e 30 al pomeriggio, un elicottero e 3 droni.
«Ci hanno assegnato l’area tra la chiesa di Paderno e il ponte Romano – ricorda Sioni –. Sentivamo che poteva essere la giornata giusta per ritrovare i ragazzi. Siamo partiti con questa sensazione. Al momento del ritrovamento – racconta – ci siamo comportanti come ci hanno insegnato. Siamo formati anche per questi momenti tragici. Non è stato semplice, soprattutto per un caposquadra, che deve essere più forte dei suoi volontari e infondere fiducia e solidità».
Queste le parole di Marini: «Procedevamo lungo il greto del fiume, cercando in tutti gli interstizi presenti. Era molto complicato procedere. A un certo punto è toccato a me vedere la ragazza all’interno di una crepa. Non aveva battito e non c’era più niente da fare. Ho avuto modo di parlare con i suoi genitori. È stata dura. Anch’io sono genitore».
Prima della partenza della squadra di Talmassons, i volontari sono stati salutati dal sindaco, Fabrizio Pitton. «Ho voluto essere presente prima delle 7 per ringraziarli del lavoro che fanno, ancora più importante nella giornata dedicata alla Festa della Repubblica. Quanto accaduto qualche ora dopo - chiude il primo cittadino – rappresenta un’ulteriore dimostrazione del valore del volontariato per il nostro territorio e per la nostra società».
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