Le parate di Frosinone in cui salvò la serie A, poi le disavventure fuori dal campo di gioco

L’estremo difensore bianconero è ora ai box per un infortunio alla mano. La lite con la compagna ha fatto il giro del web alla vigilia della sfida all’Inter

Stefano Martorano

Le accuse via social della compagna Jelicia Welsthoff prima delle pallonate degli attaccanti avversari.

Forse bisogna partire dalle turbolenze sentimentali di famiglia, da alcune delle traiettorie più insidiose che la vita può riservare, per cercare di capire i tormenti di Maduka Okoye, il 25 portiere nato a Dusseldorf da padre nigeriano e madre tedesca, sul quale l'Udinese ha investito due anni fa con un contratto fino al ’27, recentemente esteso a giugno ’28, sicura di avere trovato un estremo difensore affidabile e di sicura prospettiva.

Affidabilità che la Welsthoff ha invece messo più volte in discussione senza limitarsi alle quattro mura di casa, visto che lo scorso 28 settembre, poche ore prima di Udinese-Inter, la compagna del portiere mise in piazza i panni sporchi con una serie di post molto avvelenati su Instagram.

“Tu non hai rispetto per la famiglia che hai deciso di creare. Ho chiuso con te. Tu pensi di poter fare quello che ti pare e che io ti continui a dare una possibilità dopo l’altra. Sono stata troppo buona, troppo gentile, troppo rispettosa e non è valsa la pena.

Le persone continueranno a mettere altre persone prima di te e a mancarti di rispetto davanti a tutti. Si pensa che vada bene che gli uomini manchino di rispetto alle proprie mogli, alle madri dei loro figli. Ma no, non va bene per niente”.

Accuse dirette che lì per lì destabilizzarono il giocatore che nell’occasione prese tre gol, il primo dei quali decisamente evitabile, ma che hanno anche finito col confermare quanto la relazione potesse essere fonte di stress e di uno squilibrio che aveva già avuto una spia in un primo episodio in cui furono addirittura chiamati in causa i Carabinieri.

Successe la notte del 28 novembre ’23, quando la coppia era finita sulla cronaca locale per via di una presunta lite in cui la Welsthoff era stata ritrovata seminuda e in lacrime nei pressi dell’hotel Ambassador di via Carducci a Udinese.

Secondo alcune fonti la donna avrebbe avuto una discussione animata con il compagno al quale poi non sporse nessuna denuncia.

Al tempo Okoye era arrivato a Udine solo da qualche mese e stava cercando di scalare posizioni per arrivare alla maglia da titolare tra qualche papera, un gol evitabile preso a Bologna, e il gran finale di Frosinone, nella serata della salvezza dello scorso maggio in cui mise la firma con un paio di prodezze.

Sembrava potesse essere il tassello definitivo sul quale costruire l’affermazione professionale, ma la stagione di Okoye quest’anno è passata anche per qualche errore di troppo e soprattutto un infortunio al legamento scafolunato del polso della mano destra rimediato due mesi fa ma operato a dicembre, il mese dell’ultimo post della compagna che ha accusato Okoye di avere lasciato fuori casa lei e suo figlio.

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