L'indagato per omicidio di Shimpei Tominaga: «Vorrei tornare indietro, ma non si può. Ora lasciatemi in carcere»
Cosa ci faceva il gruppo trevigiano a Udine? E cosa hanno fatto dopo la rissa? Il difensore del ragazzo: «Hanno dimostrato empatia verso Shimpei, non sono scappati. Sono rientrati nel b&b»
«Rimango in carcere, mi assumerò le mie responsabilità e attenderò il processo, non voglio dare un ulteriore peso alla mia famiglia. Vorrei ritornare indietro, ma non è possibile».
Samuele Battistella, operaio ventenne di Mareno di Piave (Treviso), sta vivendo una disperazione mista a rimpianto. Vorrebbe riavvolgere il nastro di quel venerdì notte per non sferrare quel pugno. Lui, che da subito aveva ammesso la colpa, dovrà rispondere di omicidio preterintenzionale. Mai però avrebbe pensato che il pugno potesse essere letale.
Nei ricordi confusi di quella nottata, annebbiati dall'abuso di alcol, il suo pensiero è andato alla famiglia: al dispiacere che ha dato al padre carabiniere in congedo, a una famiglia conosciuta in paese per essere esemplare, al compianto nonno che era noto anche per il suo impegno nel volontariato. Si trova in cella, a Udine, con l'amico Daniele Wedam e l'altro coneglianese 22enne Abdallah Djouamaa.
Battistella e Wedam sono assistiti dall'avvocato Tino Maccarrone, che ieri per la prima volta ha potuto interloquire con loro. Due ore e mezza, in cui hanno cercato di ricostruire i drammatici dieci minuti attorno alle 3.15 di sabato.
«Battistella non intende procedere con il riesame, perchè non vuole dare altro peso alla sua famiglia – spiega il legale –. Aspetterà il processo in carcere».
Per Wedam, che al momento deve rispondere di rissa aggravata, ma non è escluso gli possa essere contestato il concorso in omicidio, come per Abdallah Djouamaa, che da ieri è invece assistito dall'avvocato Guido Galletti, la difesa valuterà il prossimo passo. «Quando ci verranno forniti i video – precisa l'avvocato – e potremo chiedere il riesame per Wedam e i domiciliari». E fornire così eventuali chiarimenti al gip.
Il gruppetto non vuole essere bollato come una gang, ma comprende l'estrema gravità di quanto fatto. Lo chiamano per nome Shimpei Tominaga, il 56enne imprenditore giapponese morto in seguito all'aggressione e al pugno sferrato da Battistella.
«Sanno di essere in una situazione più grande di loro, hanno dimostrato empatia verso Shimpei, i loro ricordi però sono a flash, perché avevano bevuto e per lo choc. Non avevano comunque assunto sostanze stupefacenti», sottolinea il legale.
«Non sono scappati – afferma –: erano rientrati nel b&b dove alloggiavano, distante trenta metri dal luogo della tragedia. Quando hanno capito che la situazione era grave, sono tornati sul posto. Ricordano di aver visto l'ambulanza e atteso l'arrivo delle forze dell'ordine. Battistella ha ammesso il pugno e che l'uomo veniva rianimato».
Entrambi vivono con le famiglie e sono operai. «Erano andati a Udine per un week-end di svago, dopo una settimana di lavoro – spiega il legale –. Ricordano che i due ucraini hanno chiesto in modo irruento dove erano le Poste. Loro hanno detto che non erano del posto e si sono sentiti presi in giro e poi hanno iniziato a volare le parole».
Quindi la rissa è proseguita all'interno del Buonissimo Kebab. «Sembrava finita, ma poi l'ucraino si è messo ad applaudire», ricorda Wedam. Una sfida: è a quel punto che è intervenuto Tominaga per difendere Oleksandr Vitaliyovjch Petrov. Battistella lo ha colpito ed è finito in coma, morendo quattro giorni dopo.
Il dramma ha colpito la comunità di Mareno. «Non so proprio cosa sia successo», dice con un filo di voce la nonna di Battistella. Il padre non vuole parlare. Samuele, dopo l'aggressione di un barista di cui si era reso protagonista a Conegliano nel novembre 2022, aveva cercato di rigare dritto e trovato occupazione come operaio. Per quella rapina lui e Djouamaa compariranno martedì davanti al giudice del tribunale di Treviso. La difesa di Battistella chiederà termine a difesa, perchè ieri il giovane ha deciso di assumere lo stesso legale anche per quel procedimento.
Anche l'avvocato Galletti ieri ha fatto visita al proprio assistito. «Andremo sicuramente al Riesame, affinchè sia valutata l'adeguatezza della misura cautelare», ha annunciato, in attesa che gli inquirenti mettano a disposizione delle parti il filmato delle telecamere. Stamani, intanto, il medico legale Carlo Moreschi eseguirà l'autopsia sul corpo di Tominaga.
All'accertamento parteciperà anche la famiglia della vittima, con il consulente di parte Lorenzo Ventre, che sarà nominato dall'avvocato Alberto Tedeschi, da ieri legale della moglie Chinatsu. —
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