Lisa Vittozzi vince la Coppa del Mondo di biathlon
La sappadina gestisce il vantaggio nella Mass Start e finisce 21esima. Poi è trionfo
Lisa Vittozzi entra nella storia del biathlon, e scrive una delle pagine più belle dello sport del Friuli Venezia Giulia alle 18.37 quando le francesi, che guidano la Mass Start, non falliscono al poligono e le regalano il trofeo perché mettono punti tra loro e la Tandrevold.
Le bastava un undicesimo posto nella Mass Start di Canmore ultimo capitolo della Coppa del mondo di biathlon, ma solo se la rivale, la norvegese Tandervold, 61 punti più dietro, avesse vinto. Ma la faccia della norvegese, appena tagliato il traguardo della gara Individuale di venerdì dominata dalla carabiniera sappadina, era stata più di una sentenza.
L’inizio della Mass Start, 12 km con le migliori 30 al via, è stato da incubo per la Vittozzi: due errori su 5, mai così male in stagione per una cecchina da oltre il 90 per cento. Ventiseiesima, anche Tadrevold sbaglia, ma solo una volta. Davanti le francesi fanno, al solito, la voce grossa e tolgono punti alla norvegese in rimonta. Secondo poligono: Tandrevold 13esima, ma Vittozzi trova lo zero ed è ventesima.
Terzo poligono, sbaglia la norvegese una volta, ma sbaglia anche Vittozzi. Nona e sedicesima sono le due rivali. Il peso della vittoria a un passo si sente eccome per l’azzurra, fa meglio di lei anche la giovane azzurra Beatrice Trabucchi. Normale. Ma la situazione è ancora sotto controllo anche se nell’ultima serie in piedi Lisa sbaglia altre due volte.
Finirà ventunesima, mai così male in stagione in una gara vinta dalla francese Janmonnot. Ma negli ultimi chilometri verso l’arrivo s’è goduta eccome la Coppa e ha tagliato il traguardo sventolando il tricolore con la Tandrevold che labbraccia dopo il traguardo.
Vittozzi ha vinto la Coppa del Mondo, ha mandato in estasi la sua Sappada, che solo un mese fa si era ritrovata a festeggiare le sue quattro medaglie ai Mondiali e ora si prepara a riaccogliere la sua regina, ma ha anche chiuso un cerchio che si era aperto cinque anni fa. Sembra passato un secolo, era prima del Covid, che le ha portato via nonno Sergio.
Lisa è punto a punto con l’altra azzurra Dorotea Wierer, perde la Coppa e lì inizia una discesa continuata ai Mondiali di Anterselva e proseguita oltre le Olimpiadi in Cina nel 2022. Errori in serie al poligono, nemmeno sugli sci vola la sappadina. C’è però un filo rosso che collega quel 2009 alla rinascita: in staffetta Lisa è infallibile. Questione di testa, allora. E la sappadina è meravigliosamente brava a ricostruire le certezze che aveva prima di quella Coppa persa. Anzi, fa di più, torna più forte. Esempio: un anno fa ai Mondiali di Oberhof trascina la staffetta femminile all’oro con un “face to face” da paura all’ultimo poligono con la rivale tedesca. Inizia alla grande questa stagione vincendo la prima Sprint e poi si mette in trincea a battagliare gara su gara con un obiettivo in testa: la Coppa del mondo. Ha saputo andare oltre anche l’abbuffata di medaglie al Mondiale (epico l’oro nell’Individuale col caricatore inceppato al primo poligono).
“Ora c’è la Coppa del mondo e proverò a vincerla”, aveva detto la sera del 19 febbraio alla sua gente durante la festa per il poker di medaglie mondiali. Il coach di Forni Avoltri, Mirko Romanin l’aveva pungolata: “Quello è il prossimo obiettivo”, le aveva detto.
Il 22 febbraio, quando i reduci della staffetta di Lillehammer si sono ritrovati a Sappada con Silvio Fauner gran cerimoniere per festeggiare il trentennale dell’oro olimpico, Lisa se li guardava con ammirazione. Certo, il suo obiettivo è l’oro olimpico a Milano-Cortina 2026, ma intanto è arrivata la Coppa del Mondo. Semplicemente la certificazione che Lisa Vittozzi è entrata nella storia del biathlon. Bravissima, perché arrivarci dopo aver superato le montagne, usiamo una similitudine pressa dal ciclismo sport a lei caro, dà più soddisfazione che farlo con una tappa di pianura.
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