L’ultimo saluto a Gianpietro Benedetti, la figlia: «Sosterremo ancora la sfida, tutti insieme. Grazie papà»
Tanti gli interventi e i ricordi al termine della commemorazione in Duomo a Udine. Il messaggio del presidente Nem Marchi: «Perdiamo un leader a tutto tondo, capace di rappresentare la comunità»

Un ricordo corale, sentito e doveroso quello che il Friuli ha preparato per commemorare Gianpietro Benedetti, il presidente del gruppo Danieli e di Confindustria Udine, deceduto domenica scorsa a 81 anni.
Sono in tanti a partecipare, nella cattedrale del capoluogo friulano (qui il collegamento video a Telefriuli), alla Celebrazione della parola presieduta da monsignor Luciano Nobile.
Presenti i rappresentanti istituzionali del comune di Udine e della Regione, civili e religiosi, imprenditori, amici e conoscenti e i vertici della multinazionale dell’acciaio di Buttrio. Presente anche il ministro Luca Ciriani. Ad accompagnare la celebrazione i canti del coro di Ruda.
L’omelia
«Siamo qui in tantissimi. Questo è il segno di grande stima e ricorderemo il nostro fratello nella preghiera», ha detto monsignor Luciano Nobile. «La nostra presenza è segno di stima verso il benefattore ma soprattutto sostegno nel dolore per i familiari»
Il tempo che passa al centro dell’omelia di monsignor Nobile. Il tempo e il valore che l’uomo porta al tempo: «I giorni scorrono veloci, ma possono scivolare tra le dita come sabbia di una clessidra. L’importante è quello che facciamo del nostro tempo. E come gli diamo valore. Ecco, ricordiamo l’ingegnere per la sua generosità».
Poi il riferimento all’Angelo del castello di Udine, opera restaurata proprio dal gruppo Danieli: «L’arcangelo Gabriele, simbolo della nostra città, ci indica la via».
Un lungo applauso ha accompagnato la fine della celebrazione, dopo le parole di Giacomo Mareschi Danieli e Camilla Benedetti. Sono stati loro a chiudere la lunga lista di interventi e ricordi per l’ingegnere Benedetti.
Il toccante ricordo della figlia Camilla è anche il testamento morale del padre: «Papà, avrei desiderato che questo momento arrivasse il più tardi possibile. Ma questa è al vita, un ciclo naturale. Le tue virtù, il tuo spirito, continueranno a vivere in tutti i valori che ci hai trasmesso e nelle opere che hai lasciato. Ma soprattutto nei nostri cuori».
«Grazie a tutti colori che hanno sostenuto, sostengono e sosterranno la nostra sfida. La porteremo avanti con perseveranza, impegno e passione. E, perché no, con divertimento. Grazie per i vostri messaggi di vicinanza. Ci rendono consapevoli e grati di accogliere questa sfida. Tutti insieme, ce la faremo per vincere. Grazie papà»
Il messaggio del presidente Nem Enrico Marchi
Benedetti ha avuto un ruolo importante anche per l’editoria. Il suo impegno e il suo contributo sono stati ricordati dal vice direttore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini, che ha letto il messaggio del presidente Nem Enrico Marchi:
«Gianpietro Benedetti aveva una straordinaria capacità di fare sintesi che, unita a un formidabile intuito, rendeva di impressionante rapidità le sue decisioni e le sue azioni.
Un leader a tutto tondo, capace di farsi carico di rappresentare comunità, intesi come luoghi di lavoro o come territori. E così per me è stato naturale, appena avviato il progetto Nem, pensare a lui: con questa attitudine e brillantezza di pensiero, infatti, è stato fra i primi accogliere l’importanza storica del gesto di Gedi, intenzionato a vendere sei quotidiani fra Veneto e Friuli Venezia Giulia. È stato tra i pionieri dunque nel concepire e costruire il disegno di nord est multimedia, che ha acquisito quei sei giornali e tra di essi il Messaggero Veneto.
In Nem, Gianpietro si è ritrovato con un gruppo di imprenditori animati dal suo stesso spirito: dare voce autorevole e indipendente al suo amatissimo Friuli e più in generale al Triveneto. Ci mancherà, nel suo ricordo troveremo ispirazione e interpreteremo giorno per giorno un progetto d’impresa che ha la la passione per la comunità e i territori al centro»

Il ricordo delle responsabili scuole Danieli
Le prime a prendere la parola sono state le responsabili degli istituti scolastici dell’hub Danieli. All’ingegnere il loro più sentito grazie per aver credito in un progetto all’avanguardia: «Il tuo sorridere e scrutare i visi dei bambini dell’asilo Cecilia è sempre stato un grande regalo. Giocavi con loro e dimostravi sempre, con affetto universale di cui eri capace, la tua stima».
L’ingegnere, che ha sempre guardato avanti, chiedeva anche dei genitori dei piccoli: «Dimostravi un grande senso di responsabilità e preoccupazione, proprio come un padre attento. Essere grati bella sensazione, arricchisce e unisce. Siamo grati per aver potuto lavorare con te, ingegnere. Per aver creduto nel progetto del nido Cecilia e per le scuole. Non è un addio, è il primo dei tanti saluti. Continuerai a vivere nel futuro di tutti i bambini che custodiranno in loro l’esperienza di questa comunità educante. Bambini oggi e uomini e donne del futuro».
Il saluto del preside del Malignani
Ha preso la parola anche Oliviero Barbieri, il preside dell’Istituto Malignani: «L’ingegnere ha contribuito a migliorare l’offerta delle scuole e ha dimostrato vicinanza ai ragazzi. Con tante iniziative significative: promuoveva concorsi, finanziava progetti, assegnava borse di studio. Presidente, lei sarà sempre partner del nostro grande Malignani di cui era orgoglioso ex studente».
Il ricordo della Mits Accademy
Una preziosa eredità da perseguire. Questo è l’obiettivo della direzione e degli studenti del Mits Accademy, uno dei progetti visionari per una nuova formazione voluta da Benedetti. Ma soprattutto, come ha ricordato Ester Iannis, preside Its, è il lato umano dell’imprenditore ad aver colpito gli studenti e lo staff: «Era spesso lontano dall’Italia per impegni di lavoro ma ci ha sempre indicato, a tutto lo staff, gli obiettivi. Ha posto nuove sfide e ci ha indicato come superarli. La cosa più bella? Il suo grande sorriso sincero quando vedeva i suoi ragazzi realizzare grandi progetti e quelle braccia in alto in segno di vittoria durante la consegna dei diplomi».
Il messaggio di De Toni e il grazie di Fontanini
Benedetti è stato ricordato per le sue iniziative filantropiche, autore di grandi progetti per la città di Udine. Questo ha voluto sottolineare il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni: «La figura del presidente ha coniugato nella sua vita l’approccio tradizionale, quasi arcaico arcaico, dell’imprenditore friulano duro, del fare del bessoi. Ha saputo essere innovativo nel suo business pronto a disegnare nuovi obiettivi per raggiungerli», ha detto il primo cittadino. Benedetti, poi, ha portato Udine fuori dall’Italia e ha reso l’azienda un punto di riferimento mondiale. «Ha trascinato con se migliaia di dipendenti, una numerosissima squadra che porta con orgoglio la capacità e la caparbietà del lavoro friulano». Lo stesso orgoglio visibile negli investimenti che ha voluto portare avanti per il capoluogo: «Udine risplende anche grazie al contributo della Danieli. Da sindaco esprimo sincera riconoscenza e gratitutidine per quanto ha fatto il nostro cittadino onorario. Sono sicuro che molti imprenditori prenderanno Benedetti come esempio. Grazie ingegnere».
Anche l’ex sindaco di Udine, Pietro Fontanini, ha voluto ricordare l’impegno dell’ingegnere per la città: «Ha amato questa terra e pochi uomini hanno dato tanto al Friuli come ha fatto lui in questi anni. Per questo, noi friulani, ti diciamo grazie».
Il messaggio di Confindustria con Petrucco
Il ricordo di Confindustria è stato affidato alle parole di Pietro Petrucco: «L’ingegnere era riservato e distaccato, a volte duro e ruvido. Ma era un portatore di ricca umanità. Ribadiva che non conta quello che si fa ma come si fa, proprio lui che ha dedicato l’intera vita al fare, con una passione infinita e instancabile, coraggio e perseveranza di chi si è fatto da solo. Ha dimostrato un vigore giovanile fino all’ultimo giorno, con occhi e pensieri verso il progresso, attenzione verso il talento e verso i giovani con il principale obiettivo di valorizzare il territorio». Poi un aneddoto, quell’ultimo video registrato per l’apertura del canale Tiktok e il messaggio rivolto ai ragazzi: “Ciao, sono Gianpietro Benedetti. Sono un perito elettronico, ex project manager e cosi via. I ragazzi sono energia per il futuro e per le nostre aziende. Ragazzi, senza fare, senza aziende, non c’è ricchezza per costruire. Mi raccomando, studiate. La scuola vi apre nuovi orizzonti. E fate sport. Se poi siete campioni, auguri”. Ancora Petrucco: «Il suo ricordo sopravviverà in tanti progetti realizzati, infiniti intrecci di relazioni. Confindustria Udine esprime un forte senso di perdita. Ora spetta a noi affrontare le nuove sfide in un clima unito e di collaborazione».
Il saluto del ministro Luca Ciriani
Presente alla celebrazioni anche Luca Ciriani: «Esprimo qui il mio cordoglio e porto il saluto anche della presidente del Consiglio Meloni. Benedetti ha saputo portare avanti la cultura del lavoro. Ma non solo intesa come cultura del sacrificio, tipica di noi friulani. Ha saputo raccontare la lungimiranza di guardare oltre. La cultura e la scuola, la formazione soprattutto, era uno dei suoi temi ricorrenti».
«Mi piace ricordare la sua persona in una parola: sfida. Vinta una sfida, voleva vincerne un’altra, superare sempre un limite». Per cosa saremo ricordati? «La risposta che mi do io è questa. Conta e conterà l’esempio che abbiamo dato e l’impronta che abbiamo lasciato. La sua è quella di un gigante, di un grande leader, friulano, imprenditore e italiano. Siamo più poveri per la sua assenza ma più ricchi per i suoi insegnamenti dettati da un’intera vita dedicata al territorio, alla sua azienda. Grazie»
IL RICORDO DI GIANPIETRO BENEDETTI, I NOSTRI ARTICOLI
La commemorazione
La commemorazione di Benedetti ha riunito tutti coloro che lo hanno conosciuto nei vari ruoli che ha ricoperto. Ruoli di imprenditore, amministratore del colosso dell’acciaio, da presidente dell’associazione di categoria e dell’Its Malignani, in ognuno di questi ruoli Benededetti era unico.
Il primo a tracciare il profilo del presidente della Danieli sarà il Ceo dello stesso gruppo, Giacomo Mareschi Danieli, seguito da Camilla Benedetti, vicepresidente e presidente della divisione Steel Making Sto nonché figlia dell’ingegnere. I due manager, assieme alle maestranze, ai collaboratori e ai consulenti del gruppo industriale, in una lettera inviata a tutti i collaboratori, si sono impegnati a seguire le orme e ad applicare gli insegnamenti ricevuti da colui che era e resterà il presidente della Danieli.
L’imprenditore visionario
Benedetti aveva saputo coniugare la sua abilità tecnica e professionale con l’altrettanto capacità di leggere e interpretare le dinamiche internazionali. In questo modo ha portato il gruppo Danieli ai massimi livelli nel mondo. Benedetti era un leader che sapeva cogliere il momento e proiettarsi nel futuro. A mettere in luce questa sua dote è il già ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ricordando lo scambio di opinioni intercorso tra lui, Benedetti e alcuni dirigenti Danieli, due mesi fa. Allora nulla lasciava presagire la fine.
Il ricordo del ministro Clini
«Al G7 di Torino, durante la riunione dedicata all’energia, al clima e alla decarbonizzazione dell’industria pesante, mi è tornato alla mente il lungo incontro di appena due fa a Buttrio con Gianpietro Benedetti e i dirigenti di Danieli». Inizia così il suo racconto il già ministro Clini: «In quell’occasione, Benedetti mi aveva raccontato con entusiasmo e grande soddisfazione il percorso di innovazione e sperimentazione di Danieli per l’efficienza e la decarbonizzazione nella produzione dell’acciaio, sulla base di un modello di economia circolare per guidare la trasformazione dall’età del carbone verso l’età dell’idrogeno».
Con le sue parole Clini vuole comunicare quanto Benedetti credesse in questo percorso. «Era molto orgoglioso dei progetti avviati in Svezia per la produzione di acciaio a emissioni zero con l’impiego di fonti rinnovabili e idrogeno – continua il già ministro –, di quello in Oman per l’acciaieria “hydrogen ready”, dei molti progetti dalla Cina al Canada, dalla Germania al Messico per la produzione di Dri con miscele di gas naturale e idrogeno e il recupero e riuso della Co2». E ancora: «Benedetti era molto convinto della partecipazione del gruppo al progetto europeo North Adriatic hydrogen valley – aggiunge Clini –, presentato a Zagabria, il mese scorso, da Anna Mareschi Danieli. Anche se mi sembrava curioso di conoscere gli sviluppi di un progetto finanziato con fondi pubblici e partecipato dalla Regione – conclude il già ministro all’Ambiente –, forse anche per il controverso rapporto con la Regione Friuli».
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