Morto a 9 anni in vacanza per « Complicanze legate a un tumore al cervello». I genitori: «Non ne sappiamo nulla»
Mattia Cossettini era a Marsa Alam con i genitori. A darne notizia la Direzione delle questioni sanitarie del Mar Rosso
Il piccolo Mattia Cossettini, morto lo scorso 6 dicembre a 9 anni, compiuti il 23 dicembre, durante una vacanza in un villaggio turistico di Marsa Alam, località balneare egiziana sul mar Rosso, secondo la Direzione delle questioni sanitarie del Mar Rosso sarebbe deceduto per le complicazioni di un tumore cerebrale.
Una ricostruzione che tuttavia non convince i genitori, i quali, nel pomeriggio di venerd’ 10 gennaio, in una nota inviata dall’avvocato Maria Virginia Maccari, incaricata dalla famiglia Cossettini di seguire la vicenda, spiegano che il figlio non aveva mai avuto prima alcun sintomo riconducibile a quel genere di patologia.
«Il decesso è stato causato da complicazioni di un tumore cerebrale, di cui il bambino soffriva già prima di recarsi in Egitto, oltre a un’infezione da polmonite batterica, che ha portato a un arresto cardiaco» ha scritto, giovedì 9 sera, su Facebook, la Direzione delle questioni sanitarie del Mar Rosso riferendosi appunto alla morte del bambino.
L’ospedale ha precisato, sempre nella nota apparsa sui social network, che il piccolo Mattia era «giunto all’ospedale di Marsa Alam, nel governatorato del Mar Rosso, alle 2. 30 del mattino di lunedì 6 gennaio completamente privo di conoscenza, clinicamente morto. Prima del ricovero soffriva di vomito ricorrente e forti mal di testa. Le convulsioni erano iniziate il giorno precedente al ricovero».
La direzione ha aggiunto che «il referto dell’ospedale indicava che il bambino era stato sottoposto a una Tac, che aveva evidenziato un’emorragia cerebrale causata dal tumore» si legge ancora nel post pubblicato giovedì sera. «Sono stati rimossi i liquidi accumulati nella trachea, è stata creata un'apertura per consentire l'ingresso di ossigeno nei polmoni e sono stati effettuati diversi tentativi di rianimazione cardiaca, purtroppo senza alcun risultato», si limita ad aggiungere il testo.
Il piccolo Mattia si era sentito male durante una gita in barca. Era svenuto per poi riprendersi e aveva subito iniziato ad avvertire un forte mal di testa. Poco dopo il bambino – con lui c’erano il papà Marco, la mamma Alessandra Poz e altri familiari – era stato visitato nell’ambulatorio del villaggio turistico. Il malore, in un primo momento, era stato attribuito a un colpo di calore. Il bimbo era tornato nella stanza con i suoi familiari ma le sue condizioni erano peggiorate con il trascorrere delle ore. Durante la notte, il piccolo era stato accompagnato in una struttura di primo soccorso. Poi, all’alba del 6 gennaio, il suo cuore aveva smesso di battere.
I genitori di Mattia Cossettini sono rientrati in Italia giovedì 9 gennaio e ora attendono il rimpatrio della salma, che non è stato ancora disposto dalle autorità egiziane. Il bambino, come richiesto dalla famiglia, riposerà nel comune di Tavagnacco, paese d'origine del padre. Il luogo in cui verrà celebrato il funerale, invece, non è stato ancora deciso.—
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto