Subisce tre furti in casa e avvisa i ladri: “Non c’è più niente da rubare”

Montebelluna. Lui è Roberto Valerio, storico collezionista di cimeli di Little Tony. Rubate anche le chitarre. «Dopo aver affisso il cartello sulla recinzione non sono più tornati: spero che abbiano capito»

Enzo Favero
Il cartello affisso per i ladri dopo il terzo furto subito
Il cartello affisso per i ladri dopo il terzo furto subito

Stanco di trovarsi con la casa messa sottosopra dai ladri, ha affisso un cartello sulla recinzione per avvertire che non c’era più nulla di valore da rubare. «E a quanto pare è servito – afferma Roberto Valerio, un passato da ristoratore e un presente da gallerista – Infatti non ho più subito furti».

Lui abita in via Mercato Vecchio, da solo da quando la moglie è deceduta, ed è il depositario dei materiali di Little Tony: dischi, giubbetti, manifesti. “Avviso per i signori ladri. In questa casa non c’è né oro né soldi. Siete già passati tre volte”, recita il cartello.

«Mi hanno detto che altre due famiglie hanno preso esempio da me e sono stati messi cartelli uguali sulle recinzioni delle loro case, una sul Montello e una in un altro luogo – aggiunge – ma non so di preciso dove».

La serie

Il primo furto era stato particolarmente doloroso, perché lo avevano privato dei ricordi della moglie.

«Quando sono entrati in casa la prima volta hanno portato via alcuni ori di mia moglie – ricorda – erano i ricordi di lei che avevo ancora in casa e non avevo portato nella cassetta di sicurezza». Il secondo furto lo aveva amareggiato, perché obiettivo erano stati alcuni cimeli di Little Tony, a cui Roberto Valerio era legato da strettissima amicizia e che aveva fatto diventare il cantante romano il primo cittadino onorario di Montebelluna, ancora nel 1995.

«In quell’occasione – spiega – avevano rubato un paio di chitarre appartenute a Little Tony e qualche giubbetto del cantante».

Va detto che a Valerio sono stati affidati tutti i materiali che ripercorrono la carriera del cantante e che ha tentato, finora inutilmente, di avere uno spazio dal Comune per ricavarne un museo. Il terzo furto non ha procurato alcun bottino ai ladri, ma danni al proprietario sì. «In quell’occasione – spiega – sono entrato nell’appartamento di mio figlio che si trova sopra il mio, non hanno rubato nulla perché non c’era nulla da rubare, ma hanno fatto parecchi danni. Hanno anche rotto il sistema di allarme per entrare».

La deterrenza

Era il periodo in cui a Mercato Vecchio c’erano stati vari furti e lui aveva anche proposto di collaborare tutti assieme per finanziare una attività di vigilanza. Non se n’è fatto nulla, in compenso il Comune ha messo alcune telecamere collegate alla videosorveglianza.

«In casa non ho niente che possa fruttare qualcosa, che consenta ai ladri di trovare un ricettatore – precisa – ma devo dire che da quando ho messo quel cartello non ho più subito intrusioni in casa».

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