Omicidio di Fontanafredda, arrestati l’aggressore e il padre: il movente è un terreno conteso in Albania
Il sospettato, fuggito dopo la sparatoria, è stato bloccato a Orsago: cercava rifugio da conoscenti. Durante il litigio la vittima ha strappato un orecchio a morsi al secondo uomo

È terminata attorno alla mezzanotte la fuga dell’Audi Bianca, ricercata in tutto il Pordenonese dopo l’omicidio di Fontanafredda dove, intorno alle 21 di domenica, 6 aprile, un uomo è stato freddato con tre colpi di pistola. Alla guida dell’auto, fermata tra Sacile e il confine con il Veneto, un trentenne, cittadino albanese: è lui il sospettato dell’omicidio di Vladimir Topjana, autista di una ditta di Porcia e padre di famiglia residente a Cordenons, morto davanti agli occhi del cognato. Il trentenne, che era in auto con un’altra persona, è stato fermato a Orsago, in provincia di Treviso. Cercava riparo dal datore di lavoro.
L’aggressore è Roger Shota, 34 anni. In auto con lui il papà, Pren Shota: entrambi sono stati arrestati e portati in carcere. Al momento procedono le Procure di Treviso e di Pordenone. L’accusa per loro è di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione
Che cosa è successo
L'omicidio, i cui contorni sono ancora tutti da chiarire, è avvenuto alle 21.15, venti minuti dopo l'inizio della partita di calcio Roma-Juventus che il vicino bar Sporting Milan Club di via Michelangelo Buonarroti stava trasmettendo e alla quale stavano assistendo diverse persone.

Il litigio
Topjana stava parlando con un parente quando è arrivata l'Audi bianca di grossa cilindrata dalla quale sono scese, secondo le prime informazioni, un paio di persone. Il gruppetto ha cominciato a discutere in maniera sempre più animata tanto che un cliente del bar si è avvicinato agli uomini tentando di mettere un po' di calma, ma poi ha desistito. La discussione si è svolta tutta in lingua straniera.
Colpi di pistola
Il gruppo, secondo quanto appreso, si è quindi allontanato continuando a discutere sotto un porticato dove si trovano le due attività commerciali. Vladimir Topjana ha aggredito l'altro uomo e gli ha staccato un orecchio con un morso. Ed è qui che è accaduto l'irreparabile. L'altro avrebbe estratto una pistola e sparato due colpi che hanno ucciso lo stesso Topjana. È quanto risulta al termine di una ispezione più approfondita del cadavere dell'uomo, eseguita dal medico legale Antonello Cirnelli. I due colpi di pistola sarebbero stati sparati a bruciapelo e uno di questi avrebbe raggiunto la vittima alla testa, probabilmente a una tempia, secondo quanto si apprende. Topjana è immediatamente crollato privo di vita.
La fuga
L'Audi si è allontanata a tutta velocità, il parente della vittima e gli avventori hanno chiamato i soccorsi, che sono giunti sul posto con l'automedica del 118 e l'ambulanza. Tuttavia, per l’uomo non c'era più nulla da fare. Disperazione, tra gli amici e i famigliari, scesi in strada. In primis il cognato, che non si capacitava dell'accaduto. Poco dopo sul luogo dell’omicidio è giunto in lacrime anche un figlio della vittima. Il quarantatreenne si vedeva spesso in via Buonarroti, dove abitano alcuni parenti, e sicuramente era frequentatore del bar.

I testimoni
Il bar è meta di molti clienti, soprattutto durante la trasmissione delle partite di calcio. Ed è proprio anche tra loro che gli inquirenti sono a caccia di elementi utili alla svolta delle indagini. In particolare, su coloro che sono scesi dall’auto e hanno scaricato colpi di pistola nei confronti dell’uomo ucciso. È verosimile, ad ogni modo, che la vittima conoscesse il suo assassino in quanto quest’ultimo appena sceso dall’auto si è immediatamente diretto verso di lui.
Il movente
Una questione legata alla gestione di un terreno in Albania: sarebbe questo il motivo scatenante della lite che poi è degenerata nell’omicidio di Vladimir Topjana, 43 anni, ucciso da due colpi di pistola domenica 6 aprile sera davanti al bar Sporting Milan club di via Michelangelo Buonarroti a Fontanafredda, sotto casa del cognato.
Il delitto è stato il culmine di un diverbio prima verbale poi fisico con Roger e Pren Shota. Topjana ha staccato a morsi un pezzo di orecchio al padre di Roger, scatenando la drammatica e feroce reazione omicida, di cui è rimasto vittima. Tra di loro c’è una lontana parentela.
La scientifica al lavoro
Gli esperti della scientifica del nucleo investigativo hanno lavorato fino a tarda notte all’analisi della scena del crimine, setacciando ogni centimetro del piazzale alla ricerca di tracce utili.
A mezzanotte e mezza i due medici legali Antonello Cirnelli e Michela Frustaci hanno incominciato l’esame esterno della salma, sotto al porticato, alla presenza del pm Monica Carraturo, coadiuvati dagli esperti della scientifica dell’Arma. Le operazioni si sono protratte per ore nella notte. La vittima indossava una maglietta, jeans scuri e scarpe da ginnastica. È stato colpito alla tempia sinistra da un proiettile. Sul pavimento in marmo del porticato è stato rinvenuto un bossolo. I testimoni hanno detto di aver sentito due o tre colpi di pistola.
Le parole del cognato
«Stavo parcheggiando - ha raccontato il cognato della vittima - e appena uscito dall’auto ho sentito “bam! Bam!”. Colpo di pistola. Sono accorso e ho visto mio cognato a terra, c’era sangue. Subito ho chiamato i soccorsi, tramite il 112 come altri avventori del bar, c’era un sacco di gente. Non mi era mai successa una cosa del genere». Gli amici si sono precipitati sul posto per confortare i familiari, straziati dal dolore.
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