Omicidio Tominaga, la Cassazione decide sulle imputazioni a carico dei tre giovani indagati

Imminente la decisione sulla morte dell’imprenditore giapponese, colpito da un pugno al volto in un locale del centro di Udine

Fiori sul luogo dell'aggressione a Udine e l'imprenditore Shimpei Tominaga, morto a 56 anni
Fiori sul luogo dell'aggressione a Udine e l'imprenditore Shimpei Tominaga, morto a 56 anni

Si è tenuta l’udienza dinanzi ai giudici della Corte di Cassazione in merito all’imputazione di omicidio preterintenzionale dei tre indagati in relazione alla morte di Shimpei Tominaga, l’imprenditore giapponese di 56 anni colpito con un pugno al volto in un locale di via Pelliccerie, a Udine, lo scorso 22 giugno, e morto tre giorni dopo in ospedale. Da Roma è attesa nelle prossime ore la decisione.

La Procura di Udine a fine ottobre aveva chiuso le indagini preliminari sul caso. Per il giovane che materialmente sferrò il colpo, Samuele Battistella, 20 anni di Mareno di Piave, il pm Laura Collini aveva riconosciuto l’omicidio preterintenzionale e il ventenne (difeso dall’avvocato Stefano Arrigo) è tuttora detenuto in carcere a Udine.

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L'aggressione dello scorso giugno a Shimpei Tominaga

Per gli altri due indagati, Daniele Wedam (assistito dal legale Tino Maccarone) e Abd Allah Djouamaa (difeso dall’avvocato Guido Galletti) aveva formulato l’accusa di concorso morale in omicidio preterintenzionale. La Procura non aveva tenuto conto della decisione del Tribunale del Riesame, che aveva escluso per Wedamn e Djouamaa tale imputazione.

A Battistella e a Djouamaa, 21 anni di Conegliano, sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, vengono contestati anche i reati di lesioni personali e danneggiamento ai danni di un 31enne ucraino residente a Pescara e di un 53enne di Udine. Wedam, 20 anni di Conegliano, sottoposto all’obbligo di dimora e di firma, oltre ai reati ascritti agli altri due indagati, deve rispondere anche di violenza privata per aver minacciato, con un coltello, un 29enne ucraino residente a Pescara, impedendogli di intervenire a difesa dell’amico aggredito dagli altri due imputati.

Nella ricostruzione della Procura, si conferma come sia stato Battistella a colpire con il pugno sinistro Tominaga sul lato destro del volto, facendolo cadere a terra all’indietro e sbattere la testa sul pavimento del locale Kebab Buonissimo e provocandogli lesioni cranico encefaliche tali da provocarne, pochi giorni dopo, il decesso. Una condotta sostenuta, sotto profilo morale e materiale, da Djouamaa e Wedam.

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