Diffamò il ristoratore Polegato a La Zanzara, confermata la condanna di David Parenzo

La Corte d’appello di Milano ha rigettato il ricorso del giornalista, co-conduttore della popolare trasmissione di Radio 24. Una delle frasi incriminate: «È un evasore fiscale, in cucina si mette le dita nel naso»

Giulia Soligon
Ferdinando Polegato insieme all’avvocato Francesco Ribetti
Ferdinando Polegato insieme all’avvocato Francesco Ribetti

Ferdinando Polegato incassa una seconda pronuncia favorevole nel processo per diffamazione nei confronti di David Parenzo. La Corte d’appello di Milano ha infatti confermato la condanna per il giornalista e co-conduttore de La Zanzara su Radio 24, che, assistito dall’avvocato Caterina Malavenda, aveva presentato ricorso contro la sentenza di primo grado che lo aveva visto condannato al pagamento di una multa di 1500 euro per aver diffamato durante la trasmissione radio, il ristoratore di Sequals, nostalgico del Ventennio, e la moglie Teodora Foscato. Oltre alla multa stabilito anche il diritto al risarcimento del danno, da quantificare in sede civile, con una provvisionale di 15mila euro.

I giudici della terza sezione corte d’appello di Milano hanno accolto le tesi difensive dell’avvocato Francesco Ribetti, che assiste i coniugi Polegato, e rigettato dunque il ricorso presentato dal giornalista, confermando la sentenza del tribunale di Milano e condannandolo anche al pagamento delle spese processuali e di costituzione di parte civile, nelle misura di 2470 euro oltre a 142, 68 euro per le spese di viaggio.

Le offese oggetto della diffamazione contestata da Polegato risalgono alla puntata del 28 febbraio 2020 quando, come ha fatto sapere il ristoratore che aveva sporto querela, il giornalista si era espresso così: «Andassero tutti i Nas a controllare che quello lì è un evasore fiscale dichiarato e sono sicuro che anche nella cucina si mette le dita nel naso e al c. ..o prima di fare il tiramisù».

I tempi erano quelli del “tiramidux”, il dolce proposto dal titolare del locale “Da Teodora” in diverse varianti, tutte però con l’effigie di Benito Mussolini. Poche settimane prima che succedesse il patatrac, Polegato, ospite della trasmissione, si era visto rovesciare in testa proprio uno dei suoi “tiramidux”. Gli stessi che sono stati poi presi di mira dal co-conduttore. Frasi che a Parenzo sono costate l’apertura di un procedimento penale per diffamazione, con la condanna in primo grado ora confermata anche in appello. Soddisfazione è stata espressa da Ferdinando Polegato, che giovedì 9 gennaio stava rientrando da Milano insieme al legale di fiducia.

«È una grande vittoria. La sentenza ha stabilito in via definitiva nel merito come io sia stato oggetto di diffamazione da parte di David Parenzo, riconoscendo in pieno le richieste delle parti civili. Sono profondamente soddisfatto in quanto è stato sancito, ancora una volta, come il signor David Parenzo ha ecceduto nei miei confronti travalicando quello che era una normale dialettica basata sulla contrapposizione politica e sulla satira, e le cui affermazioni nei miei confronti avevano il solo intento denigratorio e diffamatorio. Accuse gratuite che hanno attaccato mia moglie e la mia ristorazione». 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto