Shimpei Tominaga era il figlio di Kenichi, il produttore che ha portato in Europa Goldrake e Mazinga

Negli anni Sessanta convinse l’imprenditore Corradi a importare in Italia i cartoon giapponesi: era il padre del 56enne vittima della rissa a Udine

Lucia Aviani
L'imprenditore giapponese Shimpei Tominaga, 56 anni
L'imprenditore giapponese Shimpei Tominaga, 56 anni

L'Italia può considerarlo, a tutti gli effetti, il "papà" di Goldrake e affini, da Mazinga Z a Jeeg Robot e all'Uomo Tigre: non fosse stato per Kenichi Tominaga - il padre della vittima della rissa verificatasi nei giorni scorsi a Udine, Shimpei - la generazione di adolescenti degli anni Settanta non avrebbe scoperto Ufo Robot e altri celeberrimi cartoni animati giapponesi, che hanno poi accompagnato e segnato la crescita e l'immaginario anche delle successive.

Fu infatti proprio Kenichi, che fin dal 1960 era stato rappresentante in Europa dei produttori giapponesi di film d'animazione e che successivamente scelse di mettersi in proprio, nel nostro Paese, a convincere l'imprenditore Orlando Corradi delle potenzialità della commercializzazione dei cartoon realizzati nella sua terra d'origine.

Ne derivò la fondazione della Doro Tv Merchandising, società di importazione e distribuzione di prodotti audiovisivi nipponici, appunto: e sempre a Kenichi (anche artista, per inciso: era appassionato di pittura) vanno ricondotte la scelta del nome Doro e la creazione, grazie alle proprie doti pittoriche, del logo da associargli. I contatti fra i due iniziarono fin dagli anni Sessanta, nel 1962 per la precisione, quando Corradi conobbe il giapponese al Japan Center di Roma.

La versione del ragazzo che ha sferrato il pugno: «Non volevo fargli male»

Fu l'inizio di un lungo e proficuo sodalizio: tramite Tominaga Corradi - che al tempo aveva una casa di distribuzione cinematografica - iniziò ad importare le prime serie; in seguito, quanto Kenichi lasciò il citato ruolo di rappresentante per l'Europa e decise di proseguire nella stessa professione autonomamente, stabilendosi a Roma, gli imprenditori, ormai amici, maturarono l'idea di mettersi in società, fondando la Doro Tv Merchandising e rafforzando le distribuzione di prodotti giapponesi per la tv, cartoni animati in primis: Tominaga aveva infatti instillato nel socio la consapevolezza delle enormi opportunità del settore, considerata la grande quantità di opzioni da proporre al mercato.

Al momento del ritiro dall'attività professionale, poco prima del Duemila, Kenichi Tominaga era tornato in Giappone, dove si era dedicato alla passione di sempre, l'arte, dipingendo e allestendo mostre.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto