Lo striscione di sfottò e il precedente all’andata. Il prefetto di Udine: «Reazione tempestiva»

Le genesi degli scontri a Basiliano ha la sua probabile origine nella gara di andata, disputatasi in laguna lo scorso 30 ottobre, quando un gruppetto di tifosi dell’Udinese era stato aggredito tra le calli di Venezia da ultrà locali

Cristian Rigo
Lo striscione esposto dai tifosi del Venezia (foto Petrussi)
Lo striscione esposto dai tifosi del Venezia (foto Petrussi)

Per capire – per quanto è possibile farlo quando ci si trova di fronte a iniziative di questo genere – la genesi dell’assalto al treno andato in scena sabato 1 febbraio a Basiliano bisogna risalire allo scorso 30 ottobre quando allo stadio stadio Penzo di Venezia un gruppetto di tifosi dell’Udinese, in attesa di prendere il treno, era venuto a contatto con alcuni ultras di casa, arrivati con il volto travisato e le cinture in mano.

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Lo striscione

Un assalto con tanto di inseguimento tra le calli veneziane che evidentemente aveva lasciato strascichi tra le due tifoserie. A esacerbare gli animi è stato anche lo striscione esposto dai lagunari allo stadio Friuli per irridere gli ultras udinesi ricordando proprio l’aggressione andata in scena a Venezia.

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Il piano di sicurezza

Per questo motivo il questore Domenico Farinacci, d’accordo con il prefetto Domenico Lione, aveva predisposto un piano di sicurezza straordinario con la presenza di agenti da Padova e Venezia in rinforzo alla questura di Udine e alle altre forze dell’ordine e l’utilizzo dell’elicottero che ha sorvolato a lungo lo stadio Friuli, già prima dell’inizio della partita e dell’arrivo dei tifosi. Un dispiegamento di forze che ha visto impegnati centinaia di uomini, non solo al Bluenergy stadium.

Il prefetto

«L’allerta era massima tanto è vero che gli scontri non si sono verificati allo stadio ma a Basiliano dove il treno non avrebbe dovuto nemmeno fermarsi – sottolinea il rappresentante del Governo, il prefetto Domenico Lione –. La reazione è stata tempestiva e adeguata rispetto ai fatti che sono accaduti».

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Il questore

«Avevamo messo a punto misure adeguate alla situazione con un dispositivo imponente allo stadio, ma anche nel percorso dalla stazione di Udine all’impianto quando sono arrivati i tifosi e viceversa quando la partita è finita – precisa il numero uno della questura di viale Venezia, Domenico Farinacci –. Anche la stazione di Codroipo era sotto controllo perché il treno si sarebbe dovuto fermare là».

Il blitz a Basiliano ha costretto le forze dell’ordine a rivedere i piani ma, anche grazie all’intervento dell’elicottero che ha illuminato a giorno il luogo dell’assalto, gli scontri sono durati pochi minuti e gli agenti hanno messo fine alla violenza.

Il bilancio

Sei le persone che hanno avuto bisogno di ricorrere alle cure mediche in ospedale: tre tifosi, uno del Venezia e due dell’Udinese di cui uno austriaco, e tre rappresentanti delle forze dell’ordine. Nessuno rischia la vita, due tifosi hanno ferite più gravi.

Le indagini

Subito dopo gli scontri, sette persone sono state portate in Questura a Udine per accertamenti, cinque sono cittadini austriaci e 2 residenti in Friuli: 4 hanno subito importanti contusioni ma hanno rifiutato il trasporto in ospedale. Le indagini sulle responsabilità dell’accaduto sono in corso

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