Applicato il collare satellitare a un giovane lupo maschio: è la prima volta che succede in Friuli Venezia Giulia

L’animale è stato catturato a fine ottobre nella Pedemontana pordenonese dal gruppo di ricerca sulla fauna selvatica dell’università di Udine: gli esperti raccoglieranno informazioni sui suoi spostamenti e sul branco

Giacomina Pellizzari
L'Università di Udine, attraverso il collare satellitare, controllerà gli spostamenti del lupo
L'Università di Udine, attraverso il collare satellitare, controllerà gli spostamenti del lupo

Da qualche giorno in Friuli Venezia Giulia un lupo, attraverso il collare satellitare che porta al collo, fornisce agli studiosi dell’università di Udine le informazioni utile per ricostruire i suoi spostamenti e quelli del branco a cui appartiene. Ma soprattutto consente di raccogliere informazioni utili allo studio del comportamento della specie visto che, da tempo, nel Pordenonese, i lupi si avvicinano alle case per predare anche cani da compagnia.

Ecco Andrea e il suo branco: è il primo lupo ad avere il collare satellitare dell'Università di Udine

L’animale, che prende il nome di Andrea,  è stato catturato a fine ottobre proprio nella Pedemontana pordenonese dal gruppo di ricerca sulla fauna selvatica dell’università di Udine, coordinato dal docente di gestione e conservazione della fauna del dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali, Stefano Filacorda. Prevista dall’accordo a fini scientifici in corso tra la Regione e l’università degli Studi di Udine, la cattura ha coinvolto le Stazioni forestali di Barcis, Claut, Maniago, Pinzano al Tagliamento, Polcenigo e Pordenone del Corpo forestale regionale. L’animale è stato chiamato Andrea come il forestale che nel 2017, da neolaureato all’ateneo friulano, aveva ripreso l’avvenuto riproduzione di una coppia di lupi nei Magredi.

La cattura

La cattura è stata effettuata in una notte di fine ottobre: l’animale anestetizzato e dotato di collare satellitare due ore più tardi aveva già ripreso un normale ritmo di attività. È un giovane maschio, nato la scorsa primavera il cui peso supera i 30 chilogrammi. Fa parte di un branco attualmente costituito da cinque componenti, i genitori e tre giovani, che gravita nell’area del Pordenonese interessata negli ultimi mesi da predazioni anche su cani domestici di piccola e media taglia.

«Si tratta – spiega Filacorda – del primo lupo catturato e dotato di collare satellitare in regione. Ci consentirà di raccogliere informazioni utili allo studio del comportamento e dell’ecologia della specie che condivideremo con altri gruppi nazionali ed internazionali impegnati negli stessi studi». Il docente, infatti, ritiene di «particolare importanza per la cattura del primo individuo pure le collaborazioni con le università di Lubiana e Zagabria che hanno permesso di acquisire nozioni tecniche utili anche ai monitoraggi. Come pure i dati raccolti dal Corpo forestale regionale e gli approfondimenti tecnici fatti da Daniela Romanin sulle predazioni su cani da compagnia».

Il monitoraggio

L'animale nelle giornate successive alla cattura è stato seguito con costanza attraverso l’uso dei segnali emessi dal collare. Questi dati geolocalizzati, unitamente alle immagini riprese da fotocamere a raggi infrarossi dislocate sul territorio del corpo forestale regionale e dell’ateneo udinese, hanno evidenziato che il lupo si è aggregato nuovamente al branco e ha iniziato a frequentare un’area densamente popolata da cervi e cinghiali, compiendo alcune predazioni su questi ungulati selvatici.

Il sistema di geolocalizzazione satellitare permetterà ora di approfondire la conoscenza dell’ecologia di questo esemplare e del branco a cui appartiene e soprattutto di analizzare meglio il fenomeno delle predazioni su animali domestici e di comprendere se siano effettivamente attribuibili a questa unità familiare. Qualora venisse accertata quest’ultima ipotesi, al verificarsi delle condizioni operative idonee, saranno valutate eventuali misure gestionali di dissuasione, previa acquisizione della necessaria autorizzazione da parte del Ministero dell’ambiente e della Sicurezza energetica. Considerato che il collare radio–satellitare è alimentato a batteria e non permette di localizzare e seguire i movimenti dell’animale in “tempo reale”: i dati possono essere scaricati e analizzati a posteriori, in presenza del segnale.

Il gruppo di cattura

Il gruppo di cattura dell’università di Udine è costituito dai veterinari Stefano Pesaro e Alice Baggio, dai tecnici impegnati nella predisposizione del collare, sistemi di allarme e cattura Andrea Madinelli, Lorenzo Frangini e Lorenzo Bernicchi nonché da personale del corpo forestale, parte del quale ha effettuati gli studi all’ateneo udinese, tra questi Andrea Vendramin e Nicola Cesco.

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