Benzina regionale: in pochi utilizzano l’App per fare il pieno

Il nuovo Qr Code per scaricarla è poco usato ai distributori. A breve campagna informativa su media e social

Maura Delle Case

Stenta a prender piede l’App per ottenere lo sconto sul prezzo della benzina. Ad averla scaricata sul proprio smartphone sono ancora poche decine di migliaia di cittadini, 40 mila a metà gennaio scorso su 600 mila tessere sconto in circolazione.

Molti non sanno nemmeno di cosa si tratta, altri dichiarano l’intenzione di continuare a utilizzare la tessera fisica, altri ancora rinviano per pigrizia il passaggio al digitale.

«Il rischio è che in breve, non essendo più garantita la manutenzione dei Pos per l’uso delle tessere fisiche, i clienti siano indotti a cambiare distributore, cercandone uno con un Pos ancora attivo» denuncia Massimo Paron, gestore della stazione San Marco Petroli di Remanzacco.

«Nulla in contrario alla digitalizzazione del servizio – tiene a precisare –. Io sono stato tra i primi ad accreditarmi alla Camera di commercio, ormai un anno fa, ma ci vorranno mesi perché la App vada a regime e con il venir meno dei Pos, che sono soggetti a frequenti guasti, a rimetterci saremo noi». Una preoccupazione, quella del gestore, alimentata dai tanti clienti che, interpellati a proposito della App, dichiarano di non averla, estraendo dal portafoglio la vecchia tessera fisica.

È sabato mattina. Al distributore arriva un’auto dopo l’altra. Sulla pompa fa bella mostra di sé il Qr code per scaricare la App. Pro memoria rinforzato dalla puntuale domanda del benzinaio: «Ha l’applicazione per lo sconto carburanti?».

Le risposte si fanno eco. «Non so cosa sia». «Non ho ancora avuto tempo di scaricarla». «Ho provato, ma non sono riuscito a effettuare l’accesso». La peggiore? «App? Quando non funzionerà più la tessera tornerò a fare benzina in Slovenia».

Uno spettro, quello del “turismo del pieno”, che per i distributori di carburante della fascia più prossima al confine, torna a farsi sentire prepotente. In pochi minuti Paron fa il pieno a una dozzina di persone. Non ce n’è una che utilizza la App. Non ancora.

Ed è su quell’ancora a insistere il gestore San Marco Petroli: «In questo momento scontiamo tutta una serie di difficoltà che la Regione dovrebbe tenere in considerazione. A partire dalla manutenzione dei Pos, fino a che la App non andrà a regime».

«Io ne avevo due – fa sapere il gestore –. A fine dicembre uno si è guastato, il 2 gennaio ho chiesto la manutenzione, ma Insiel mi ha risposto che non la fanno più. A quel punto ho proposto di provvedere a mie spese, ma nemmeno questo è stato possibile perché pare non ci siano più pezzi di ricambio. Così stando le cose nel giro di sei mesi non avremo più Pos funzionanti. La gente andrà a fare benzina altrove e noi saremo penalizzati» continua Paron.

Non bastasse, la App non sempre funziona. «Accreditarsi è farraginoso. L’utente deve avere sotto mano i dati personali, molti non sanno nemmeno cos’è lo Spid. E anche chi lo sa e ce l’ha non di rado fatica ad accreditarsi» continua il gestore che al carico aggiunge «la mancanza d’informazione. Non basta qualche uscita sulla stampa, la gente non ha ancora capito che la tessera fisica è destinata a venir meno».

A questo proposito, la segreteria dell’assessore regionale all’Energia Fabio Scoccimarro, conferma la partenza, in breve, di una nuova campagna informativa mista, sulla carta stampata e i social, per invitare le persone a scaricare la App.

L’auspicio è che produca un’accelerazione sia nello scaricamento dell’applicazione quanto dell’adesione al servizio da parte dei gestori, che si sono accreditati appena per la metà dei 432 attivi in Friuli Venezia Giulia.

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