Dote Famiglia, la Regione aggiunge altri 100 euro forfetari per figlio minore
La domanda va inoltrata dal 1 aprile entro il 31 dicembre: coperte le spese dal 1 gennaio al 31 dicembre di quest’anno

La misura regionale per sostenere le famiglie con figli minori e un Isee da meno di 35 mila euro si arricchisce di 40 euro e 100 euro per ciascun figlio minorenne saranno distribuiti senza che sia necessario rendicontare le spese. La cifra si somma ai 500 euro per ciascun figlio minorenne che possono essere rimborsati per coprire spese formative, culturali, turistiche o sportive. «Complessivamente abbiamo destinato a questa misura 90 milioni nel triennio», ricorda l’assessore alla Famiglia, Alessia Rosolen.
L’incremento
Che la Dote famiglia fosse destinata a crescere e con una quota forfettaria era stato anticipato. Rimaneva da scoprire di quanto. Rosolen l’ha svelato a margine della delibera di giunta che approva le linee guida operative della misura. L’anno scorso la quota base era di 280 euro, che raddoppiava a 560 euro per i residenti in regione da almeno 5 anni, cui si sommavano 100 euro in caso nel nucleo familiare ci fosse una persona con disabilità.
Il vincolo di residenza di 5 anni invece è sfumato: dunque tutti i nuclei presenti da almeno 24 mesi in Friuli Venezia Giulia hanno accesso al bonus. Spunta poi la quota forfettaria di 100 euro, che non richiede alcun tipo di rendicontazione. Il tetto massimo di contributi per ciascun figlio minorenne sale dunque complessivamente di 40 euro per le famiglie residenti da almeno 5 anni, mentre per quelle con meno anzianità il tetto massimo si alza di 320 euro.
La stragrande maggioranza delle 35.535 famiglie che ne hanno fatto richiesta è nella prima categoria e solo mille nuclei erano destinatari del contributo dimezzato nel 2024.
Le spese
Ma per quali spese è prevista questa misura? Sono ammesse voci di varia natura volte, sostanzialmente, a sostenere le attività extra-scolastiche che possono arricchire il bagaglio di formazione e di esperienze di bambini e ragazzi, oltre che attività che aiutino a conciliare famiglia e lavoro. Ma tutte le iniziative ammesse a rimborso devono svolgersi in regione.
Per i più piccoli sarà sicuramente interessante la possibilità di chiedere rimborsi per le spese di babysitting. Doposcuola e centri estivi sono a loro volta ammissibili. Non così invece le attività che si svolgono durante il tempo scuola, fatta eccezione per le gite scolastiche e visite d’istruzione (sul territorio regionale). Ammissibili anche i rimborsi per le attività sportive e tesseramenti. Così è anche per i corsi di lingue e le certificazioni linguistiche, i corsi di musica, le ripetizioni, le visite ai musei e il teatro. Mentre non possono invece essere rendicontate le spese sanitarie detraibili.
Le domande
Si può fare domanda una sola volta l’anno, dal primo aprile al 31 dicembre 2025, e a presentarla deve essere il titolare di Carta famiglia, che deve presentare tutti i giustificativi delle spese sostenute. Le famiglie sprovviste della Carta possono richiederla contestualmente alla Dote. La pratica si presenta interamente online.
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