Elezioni del 13 e 14 aprile: cosa c’è da sapere sui comuni al voto e i fac simile delle schede
Sono circa 67 mila i cittadini chiamati alle urne per scegliere il sindaco e i consiglieri comunali: quattro centri al voto, lo spoglio martedì 15

Non doveva essere un anno elettorale, il 2025, in Friuli Venezia Giulia. Lo sarà, eccome: saranno chiamati a scegliere sindaci e consiglieri comunali gli elettori – in tutto circa 67 mila – di Pordenone, Monfalcone, Nimis e San Pier d’Isonzo.
Una finestra straordinaria
La naturale scadenza del mandato era fissata per il 2026 a Pordenone e San Pier d’Isonzo e addirittura all’anno successivo a Monfalcone e Nimis. I due Comuni più grandi torneranno al voto dopo la conquista dell’Europa da parte dei due ex sindaci, Alessandro Ciriani e Anna Cisint, che dallo scorso giugno siedono al Parlamento europeo, pur mantenendo forti legami con il proprio municipio di provenienza: entrambi, infatti, hanno mantenuto un posto in giunta, dove siedono ora come assessori.
Il Comune di Nimis è invece commissariato dallo scorso aprile, dopo che le dimissioni di nove dei dodici consiglieri comunali avevano provocato la caduta del sindaco Giorgio Bertolla, pronto a dimettersi dopo l’annuncio di una mozione di sfiducia. A San Pier d’Isonzo si torna al voto dopo la prematura scomparsa del sindaco Claudio Bignolin, morto a ottobre dopo essere stato eletto per la terza volta alla guida del Comune bisiaco.
Quella del 13 e 14 aprile è dunque una finestra inizialmente non prevista nell’agenda elettorale pluriennale della Regione: nessuno dei 219 Comuni del Fvg prevedeva il 2025 come deadline di mandato.
Quando e come si vota
La Giunta regionale, con la deliberazione di fissazione data n. 150/2025, ha disposto che le operazioni di votazione si svolgano su due giorni, ossia nella giornata di domenica 13 aprile, dalle ore 7.00 alle ore 22.00 e nella giornata di lunedì 14 aprile dalle ore 7.00 alle ore 22.00. Le operazioni di scrutinio sono rinviate a martedì 15 aprile alle ore 8.00. L'eventuale ballottaggio si svolgerà nella giornata di domenica 27 aprile, dalle ore 7.00 alle ore 23.00 e nella giornata di lunedì 28 aprile dalle ore 7.00 alle ore 15.00, con scrutinio a seguire.
Perché si vota fino alle 22 di lunedì 14 aprile
Per venire incontro agli elettori di fede ebraica, che domenica 13 e lunedì 14 aprile celebreranno la solennità della Pasqua, la Regione ha deciso di ampliare l’orario di apertura dei seggi. Gli elettori potranno recarsi ai seggi fino alle 22 di lunedì e avranno dunque sette ore in più di tempo per esprimere le proprie preferenze, rispetto a quanto previsto da un articolo inserito nell’ultima Finanziaria regionale, che indicava le 15 come orario per l’avvio delle operazioni di spoglio delle schede.
Un allungamento che permetterà anche ai residenti di fede ebraica di votare: la solennità della Pesach, infatti, si conclude alle 20.43 del 14 aprile, concedendo agli osservanti un’ora e un quarto per presentarsi ai seggi, ritirare le schede elettorali ed esprimere il proprio voto. C’è da dire – e lo conferma lo stesso esponente dell’esecutivo regionale – che la misura avrà effetti pratici limitati, essendo davvero ristretta la presenza di residenti di fede ebraica nei quattro Comuni chiamati al voto.
Chi è ammesso al voto e i casi di eccezionalità previsti per legge
Possono votare gli elettori iscritti nelle liste della sezione, compresi cittadini Ue, degenti, detenuti e persone con gravi infermità, anche a domicilio, con apposita attestazione. È previsto il voto assistito per chi ha disabilità visive o motorie, con un accompagnatore. Anche funzionari in servizio e persone con difficoltà di deambulazione possono votare in sezioni accessibili. Ecco le fattispecie nel dettaglio (Qui il link al documento della Regione)
- Elettori ammessi al voto: possono votare gli iscritti nelle liste della sezione, gli iscritti nelle liste aggiunte (cittadini UE e residenti in provincia di Bolzano), e coloro ammessi con sentenza o attestazione del sindaco.
- Degenti e detenuti: chi si trova in ospedali o carceri vota tramite seggi speciali, con orari e modalità concordate. Serve tessera elettorale e attestazione del sindaco.
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Voto domiciliare: riservato a elettori con gravi infermità. Il voto avviene presso il domicilio con materiale elettorale portato dal seggio speciale. Anche qui serve attestazione del sindaco.
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Elettori con disabilità visive o motorie: possono farsi assistere da una persona di fiducia, che deve essere elettore del comune. È necessario un certificato medico o documento INPS.
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Elettori in sedi accessibili: chi ha difficoltà di deambulazione può votare in sezioni prive di barriere architettoniche, presentando apposita certificazione.
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Altri casi particolari: possono votare anche funzionari di P.S., militari, addetti ai seggi e altre figure in servizio, purché elettori del comune.
Nei cinque giorni che precedono la data delle elezioni e nel giorno della votazione i comuni assicurano l’apertura al pubblico dei propri uffici secondo orari e modalità tali da assicurare il rilascio delle tessere elettorali non consegnate o i duplicati delle tessere in caso di deterioramento, smarrimento o furto dell’originale.
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