In tre anni oltre 12 mila emigrati dal Fvg: la fuga verso l’estero dei giovani

Il dato 2022-2024 dell’Istat. Trieste quarta in Italia per incidenza di addii sul totale della popolazione

Marco Ballico
Alcuni studenti nella sede centrale dell’Università di Trieste (Silvano)
Alcuni studenti nella sede centrale dell’Università di Trieste (Silvano)

Negli ultimi tre anni sono emigrate dal Friuli Venezia Giulia 12.629 persone. In due casi su tre si tratta di cittadini italiani, soprattutto giovani. Come i coetanei di altre regioni, anche i friulgiuliani scelgono prevalentemente Germania, Spagna e Regno Unito, Paesi dove, dopo gli studi, riescono a trovare un lavoro che piace e ben retribuito.

Il fenomeno migratorio

La fotografia scattata dall’Istat informa di quasi mezzo milione di persone uscite dall’Italia nel triennio 2022-24. La conferma di un fenomeno migratorio che, dopo il Covid, ha subito un’accelerazione. I residenti Fvg che si sono disiscritti dall’anagrafe per andare all’estero sono aumentati del 7,3% nel 2024 rispetto al 2023 (si è passati da 4.099 a 4.399), con aumenti che hanno interessato tutte le province (in particolare Trieste, +21,4%), tranne Gorizia (-3,8%).

I giovani dicono addio: il Friuli Venezia Giulia è una regione di anziani

La classifica

Non a caso, tre province su quattro entrano tra le prime venti italiane nella classifica degli emigrati all’estero in rapporto alla popolazione nel periodo 2022-24. Trieste è quarta (alle spalle di Bolzano, Imperia e Treviso) con 13 expat ogni 1000 residenti, Gorizia dodicesima con 11,1, Pordenone diciottesima con 10,7. Udine ha il dato più basso: 9,3/1000. Scomponendo il totale dei 12.629 emigrati nel triennio, ai 7.990 italiani (63,3%) si aggiungono 4.639 stranieri che rimpatriano. In quasi un caso su quattro sono cittadini rumeni.

Province di frontiera

Tra le province in cui si emigra di più si trovano molte aree di frontiera (oltre alla Venezia Giulia, Bolzano, Imperia, Como, Sondrio, Varese, Aosta). La spiegazione? Non solo quella scontata della vicinanza al confine, ma anche motivazioni pratiche. Da metà 2023, per effetto delle nuove regole Italia-Svizzera sulle tasse dei frontalieri, non pochi lavoratori hanno optato per trasferire la residenza appunto in Svizzera. Mentre a Nord Est, in particolare a Bolzano in relazione con l’Austria, possono incidere i costi (degli affitti come delle rette universitarie).

Le grandi città e il Sud

Un’elaborazione del Sole 24 ore ha messo in evidenza che tra le prime 40 della classifica ci sono pure realtà come Milano (33.814 emigrati in tre anni, 10,5/1000) e Bologna (9.461, 9,4/1000) e solo nove territori del Mezzogiorno. Al Sud, infatti, sono pochi i giovani che puntano oltre confine. La meno abbandonata è Taranto (4,4/1000).

Il trend

Allargando il punto di vista, nel decennio 2013-2022 sono costantemente aumentati i giovani italiani che hanno trasferito all’estero la residenza, mentre molto meno numerosi sono stati i rientri in patria. «In quell’arco di tempo – ha spiegato il presidente dell’Istat Francesco Maria Chelli in un’audizione alla Camera –, di oltre un milione di cittadini espatriati, un terzo (352 mila) aveva un’età compresa tra i 25 e i 34 anni e, tra questi, oltre 132 mila (37,7%) erano in possesso della laurea al momento della partenza».

Del resto, ha proseguito Chelli, «i rimpatri di giovani della stessa fascia d’età sono stati circa 104 mila, di cui oltre 45 mila laureati: la differenza tra i rimpatri e gli espatri dei giovani laureati è costantemente negativa e restituisce una perdita complessiva per l’intero periodo di oltre 87 mila giovani laureati».

L’indagine

Un trend, tuttavia, atteso. Nel 2023, l’Istat ha dedicato ai giovani una nuova edizione dell’Indagine “Bambini e ragazzi: comportamenti, atteggiamenti e progetti futuri”, rivolta in particolare alla fascia 11-19. Quello che emerge è che oltre il 34% dei ragazzi di quell’età vorrebbe vivere da grande in un altro Paese e la percentuale è ancora più alta per gli stranieri residenti (38,4%), divisi tra la maggior parte che cambierebbe decisamente aria (30%) e l’8% che preferirebbe rientrare nella terra di origine della famiglia.

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