Export Fvg, meno 4,9 per cento nei primi nove mesi dell’anno: persi 730 milioni di euro
Corre solo la cantieristica (+13,5%), trend negativo per metallurgia, macchinari e apparecchiature elettroniche. È quanto emerge dall’indagine Ires su dati Istat
Nei primi nove mesi del 2024 il valore delle vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia (pari a 14,2 miliardi di euro) ha evidenziato una diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-4,9%, 730 milioni in meno).
Lo comunica il ricercatore dell’Ires Fvg, Alessandro Russo, che ha rielaborato dati Inps. A livello nazionale la variazione è stata negativa, anche se in misura meno accentuata (-0,7%) mentre nel Nordest la variazione è stata complessivamente pari a -1,8%: solo il Trentino Alto Adige registra un incremento (+3,3%), mentre Veneto ed Emilia Romagna presentano delle dinamiche negative (rispettivamente -2,6% e -1%).
Sempre nei primi nove mesi del 2024 si riscontra anche una flessione del valore delle importazioni della nostra regione, seppure più contenuta (-1,5%); l’avanzo commerciale è dunque diminuito (da 6,9 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2023 a 6,3 miliardi quest’anno).
Gli andamenti settoriali
La dinamica rilevata è stata determinata dagli andamenti sensibilmente negativi di alcuni tra i principali comparti dell’economia regionale: prodotti della metallurgia (-8,9%), macchinari (-10,7%), apparecchiature elettroniche (-25,9%).
Al contrario la cantieristica navale presenta una variazione particolarmente positiva (+13,5%), tanto da attutire la flessione registrata (senza le vendite di navi e imbarcazioni il risultato complessivo sarebbe stato pari a -7,7%, pari a quasi 1 miliardo in meno).
Tra gli altri settori di specializzazione dell’economia regionale si osserva un aumento delle esportazioni di prodotti alimentari e bevande (+8,4%) e una sostanziale tenuta del settore del mobile (-2,8%).
I risultati nelle province
Per quanto descritto in termini di dinamiche settoriali, si può rilevare che solo la ex provincia di Gorizia evidenzia un risultato nettamente positivo (+28%) mentre Trieste e Udine registrano dei sensibili decrementi (rispettivamente -13,2% e -9,9%). Per Pordenone una lieve diminuzione (-1,5%).
Per quanto riguarda l’area giuliana pesa soprattutto la variazione negativa del comparto delle apparecchiature per telecomunicazioni; per la provincia di Udine si evidenziano le sensibili contrazioni dell’export di prodotti siderurgici e di macchine per impieghi speciali.
Le destinazioni geografiche delle esportazioni
In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese regionali, si osservano infine delle flessioni in relazione ai principali Paesi partner commerciali, tra cui: Stati Uniti (-3,4%), Germania (-8,7%), Austria (-18,7%).
In questo quadro negativo si segnala una crescita dell’export nel Regno Unito (+89,2%, grazie al settore della cantieristica navale) e in Polonia (+13,2%, dovuta all’export di prodotti della metallurgia).
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