Giornata mondiale contro il cancro, la lotta ai tumori in Fvg: 17 mila nuovi casi in due anni
Numeri comunque in calo e aumenta la speranza di vita, potenziato il sistema degli screening. Tra i comportamenti che favoriscono l’insorgenza c’è anche il tabagismo, ma a Nord Est si fuma sempre meno (-6% dal 2008)
Diciassettemila nuove diagnosi di tumori in un biennio. Oltre ottomila, in media, all’anno. Numeri, quelli del Friuli Venezia Giulia, che si mantengono stabili rispetto al periodo pre-pandemico, con un calo di poco superiore al punto percentuale.
Segno inequivocabile che c’è tanto, tantissimo da fare ancora nella promozione di stili di vita sani e nella prevenzione, battaglia combattuta con armi sempre più affilate dalla Regione, che ha potenziato il sistema degli screening.
Oggi, martedì 4 febbraio, è la Giornata mondiale contro il cancro, sostenuta dall’Organizzazione mondiale della sanità dall’Unione internazionale per il controllo del cancro. Un’occasione per riflettere, sensibilizzare e tirare le fila della situazione in Friuli Venezia Giulia, a pochi giorni dall’approvazione del piano che porterà all’effettivo varo della Rete oncologica regionale.
Nuovi casi in flessione
Sono 17.164 le nuove diagnosi di tumori maligni nelle persone residenti in regione nel periodo 2021-2022. Si tratta dell’ultimo dato elaborato, contenuto nel Rapporto 2024 curato dal Registro tumori del Fvg affidato alla struttura di Epidemiologia oncologica del Cro di Aviano.
Rispetto al periodo pre-pandemico (2018-2019) è stato documentato un leggero calo (-1,3 per cento) nelle donne: erano 4.217 l’anno nel 2018-2019, sono state 4.163 nel 2021-2022. Una flessione simile (-1,4) è stata osservata anche negli uomini, che sono passati da 4.498 negli anni 2018-2019 a 4.419.
In aggiunta ai 1.483 tumori della pelle non-melanomi, le neoplasie più frequentemente diagnosticate nelle donne sono state quelle della mammella (1.260 casi l’anno, in leggero calo rispetto al 2018-2019), del colon-retto (441 casi) e del polmone (359 casi), in aumento. Questi tre tumori rappresentano il 50 per cento delle nuove diagnosi tra la popolazione femminile.
Negli uomini, oltre a 1.592 diagnosi l’anno di tumori della pelle non-melanomi, sono stati quelli della prostata (1.099 casi l’anno, in aumento rispetto al 2018-2019), del polmone e del colon-retto (rispettivamente 511 e 466 casi). Negli uomini è stata evidenziata una riduzione delle nuove diagnosi anche per i tumori della vescica, del fegato, dell’esofago e dei tessuti molli, oltre che linfomi non-Hodgkin e le leucemie.
La speranza di vita
Dopo un anno dalla diagnosi effettuata nel 2021-2022 risultava vivo il 79 per cento di tutte le pazienti con tumori, ma valori molto più alti si sono registrati per le neoplasie più frequenti: 95 per cento dopo tumori della mammella e 78 per cento dopo tumori del colon-retto.
La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi ha mostrato un aumento per quasi tutti i tipi di cancro: è stata del 91,2 per cento dopo tumori della mammella diagnosticati nel 2015-2019. Per gli uomini l’andamento è risultato simile, con una sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi superiore al 90 per cento per i pazienti con tumori della prostata (97, stabile negli ultimi 10 anni), del testicolo (96), della tiroide (90) e con linfomi di Hodgkin (95).
Nel corso del 2024 risultavano in vita in Friuli Venezia Giulia 85.535 persone alle quali era stato diagnosticato un tumore maligno, il 47 per cento (quasi 40 mila) con diagnosi da oltre dieci anni. Sono 22.560 le donne che hanno superato un tumore al seno e oltre 14 mila gli uomini che si sono curati per un tumore della prostata.
Gli screening
Esami puntuali e specifici sono fondamentali per un’efficace prevenzione. E in questa direzione vanno le campagne promosse dal Ministero della Salute attraverso le Regioni. Come previsto da uno specifico piano nazionale nella campagna che ogni regione declina a favore della propria popolazione sono compresi tre diversi screening oncologi: il primo è quello del tumore della mammella, il secondo indaga i tumori della cervice uterina e il terzo, che si rivolge trasversalmente a tutti, i tumori del colon retto.
Occorre sottolineare che dalla fine degli anni Novanta, quando si è iniziato ad adottare forme di prevenzione precoci poi sempre più diffuse, la mortalità per carcinoma mammario, il tumore che si presenta con maggior frequenza tra le donne, è costantemente diminuita.
Il Friuli Venezia Giulia è una delle prime regioni ad aver abbassato l’età di ingresso alla campagna di prevenzione del tumore al seno. Sono infatti interessate le donne di età compresa fra i 45 e i 69 anni, elevabili fino a 74 anni se la donna ha costantemente aderito alla campagna preventiva.
Nel primo semestre dello scorso anno avevano aderito agli screening il 68,58 per cento delle donne invitate a partecipare. Sono soddisfacenti le risposte che arrivano dagli screening per i tumori alla cervice uterina (41 per cento di adesioni) e al colon-retto (34 per cento), dati che collocano il Friuli Venezia Giulia sul podio delle regioni con il più alto tasso d’adesione ai test.
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