Giornata del volontario della Protezione civile, l’appello: «Dal terremoto ai giorni nostri, tuteliamo questa eccellenza nata in Friuli»
Presenti il governatore Fedriga, l’assessore Riccardi e il ministro Ciriani. Sullo sfondo della manifestazione anche l'eco del dramma del Natisone, costato la vita a tre giovanissimi: «A livello nazionale serve la cultura della prevenzione»
«Guardate che roba». Merita aprire con le parole pronunciate di getto dal palco dall'assessore regionale Riccardo Riccardi la cronaca della Giornata del volontario di Protezione civile celebrata alla base area di Rivolto, invasa da una marea gialloblu dall'indiscutibile impatto visivo: uno «spettacolo straordinario», ha commentato Riccardi, capace di condensare in sé la conferma di un'eccellenza nata proprio in Friuli Venezia Giulia, sulle ceneri del terremoto del '76, l'orgoglio per l'entità dell'impegno profuso in un'infinità di settori e circostanze e il compiacimento per il ritorno di un appuntamento annuale interrotto, nel 2023 (per scelta unanimemente condivisa dalla categoria), sull'onda dei drammatici fatti di Preone e di Cialla di Prepotto, che erano costati la vita al caposquadra di Pc Giuseppe De Paoli e ad Elena Lo Duca.
Sullo sfondo della manifestazione anche l'eco del dramma del Natisone, costato la vita a tre giovanissimi: «È un momento di difficoltà. Guardiamo con rispetto - ha dichiarato al riguardo l'assessore Riccardi - alle famiglie delle vittime, a chi ha il compito di accertare i fatti e a chi ora porta il peso del coinvolgimento in una vicenda giudiziaria pur avendo fatto con dedizione, non ho dubbi, il proprio lavoro. Il mondo della Protezione civile non lascia spazio a commenti dannosi e pericolosi, utili solo ad alimentare tensione».
Analogo il tenore dei concetti espressi, poco più tardi, dal ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani: «Doveroso - ha sottolineato - cercare giustizia, arrivare alla verità, ma dobbiamo dire no a sentenze preordinate. Serve cautela, a tutela di tutti i soggetti coinvolti in questo dramma. E in termini generali - ha aggiunto - a livello nazionale c'è bisogno di una cultura della prevenzione, che deve diventare patrimonio di ogni cittadino, e di sindaci coraggiosi, che sappiano prendere le decisioni necessarie con tempestività».
E proprio su questo aspetto ha posto con forza l'accento, in chiusura dei saluti istituzionali, il governatore Massimiliano Fedriga: «Gli eventi meteo estremi - ha esordito - si ripetono con intensità crescente e preoccupante: per fronteggiarli è indispensabile un'organizzazione preventiva sempre più efficace. S'impongono norme che tutelino chi interviene, non chi sta fermo. E' indispensabile una grande alleanza, perché bisogna agire senza la paura che opere di salvaguardia sfocino nel penale. La nostra Protezione civile - ha concluso - incarna un valore eccezionale: rappresenta la straordinaria ordinarietà del volontariato in questa regione».
Numerose le personalità avvicendatesi sul palco, attorniato da migliaia e migliaia di volontari: dal capo dipartimento di Pc Fabio Ciciliano un plauso alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia («qui - ha detto - si concentra l'eccellenza nazionale») e l'invito ai sindaci a «fare, con il cuore in mano, piuttosto che non fare per paura di sbagliare», dalle varie autorità militari intervenute in apertura della giornata (il comandante del 2° stormo dell'Aeronautica militare, colonnello Giovanni Lodato, il tenente colonnello Franco Marocco, comandante della Pattuglia Acrobatica Nazionale, e il generale di Brigata Luca Baione, capo dell'Ufficio generale per l'aviazione militare) l'apprezzamento per un "sistema" che incarna «la colonna portante della Pc d'Italia», come documentato dai dati forniti dal direttore regionale Amedeo Aristei nella sua dettagliata relazione sulle attività svolte nell'ultimo biennio.
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