Addio a Giovanni Taormina, giornalista della Rai Fvg. I colleghi: «Perdiamo un amico»
Dall’ufficio stampa della Camera a Roma ai servizi in tv qui in regione dal 2018: si era stabilito in Friuli, a Pagnacco e lavorava per la redazione di Udine. Ad agosto la scoperta della malattia che non gli ha lasciato scampo
È mancato, a causa di una malattia che lo aveva colpito pochi mesi fa, il giornalista Giovanni Taormina. Aveva 60 anni. Originario di Trapani, dove era nato nel giugno del ’64, aveva lavorato dapprima a Roma, all’Ufficio stampa della Camera dei deputati dal 1996. Successivamente, dal momento della sua discesa in politica, aveva collaborato con Antonio Di Pietro. Successivamente, aveva cominciato a collaborare con diverse trasmissioni Rai, fino a quando è stato assunto a Radio 1, a Roma.
Si era stabilito in Friuli, a Pagnacco, diversi anni fa. E lavorava per la redazione Rai di Udine. Lascia l’ex moglie Desiree e le due figlie Maria e Giovanna, oltre ai tanti amici e colleghi che gli sono stati accanto nell’ultimo difficile periodo.
Il cordoglio Rai
«La nostra redazione – scrivono infatti i suoi colleghi della Rai – perde un altro amico. Se n’è andato Giovanni Taormina, che da sei anni lavorava alla Tgr del Friuli Venezia Giulia. È morto in ospedale a Udine, dopo una lotta contro il cancro, che ha combattuto con coraggio fino alla fine, e che in pochi mesi lo ha portato via».
Era arrivato alla Tgr nel 2018, prima nella sede regionale dell’Umbria, e poi qui in Friuli Venezia Giulia. «La cronaca era la sua passione – sottolineano ancora i giornalisti che lavoravano con lui – e la sua specialità, e ha continuato a seguirla fino all’ultimo giorno, contribuendo alla chat di redazione che abbiamo su WhatsApp. Una passione che forse – ricordano i colleghi – gli era costata qualche nemico: come la persona che, nell’aprile del 2019, gli fece trovare una busta con due proiettili davanti alla nostra sede di Udine. O chi, nell’agosto dello stesso anno, gli aveva mandato un messaggio simile, facendogli trovare, questa volta, le pallottole nell’auto. Episodi che potevano essere legati ai servizi sulla criminalità organizzata che aveva realizzato, durante la sua esperienza in Friuli Venezia Giulia, o anche prima».
«Quando si era trasferito in Friuli – spiega Paolo Roncoletta, caporedattore Tgr Friuli Venezia Giulia – aveva chiesto di essere incardinato nella nostra redazione. Proveniva da Roma, dal coordinamento delle sedi regionali. Era siciliano di origine e aveva in parte vissuto, in prima persona, la triste stagione dei grandi attentati, all’inizio degli anni ’90. Poi si era trasferito a Roma.
La malattia lo aveva colpito lo scorso agosto e, qualche settimana dopo, abbiamo compreso la gravità della situazione. Era ricoverato da novembre in Oncologia, reparto da cui purtroppo non è mai stato dimesso. Le sue condizioni, contrariamente a quanto avevamo sperato tutti, si sono progressivamente aggravate. C’è sempre stata grande solidarietà da parte di tutti i colleghi: c’era sempre qualcuno di noi a fargli compagnia. Ieri sera gli ha fatto visita il collega responsabile della redazione di Udine, Armando Mucchino. E le condizioni era critiche. Infatti stamane abbiamo avuto la triste notizia. Qui in Friuli era molto amico del comandante dei carabinieri Fabio Pasquariello, mancato improvvisamente nel 2022. Si erano come “scambiati”: mentre Pasquariello era andato in Sicilia per motivi di lavoro, Taormina invece si era trasferito qui in Friuli».
Il cordoglio della politica
Il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, ha espresso alla famiglia del giornalista le condoglianze a nome dell'intera Assemblea legislativa: «Ha saputo raccontare con professionalità e coraggio la nostra regione, dando voce ai suoi protagonisti e narrando con sensibilità le storie e le sfide del nostro territorio. La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo dell'informazione e nel cuore di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e apprezzarne il lavoro. Alla sua famiglia e ai suoi cari va il nostro pensiero commosso e la nostra vicinanza in questo momento di grande dolore».
La data dei funerali non è stata ancora fissata.
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