L’identikit del Friuli Venezia Giulia: regione di longevi, colti e generosi ma si fuma e si beve alcolici

La fotografia scattata da “Regione in cifre”, l’edizione 2024 dell’annuario statistico. Aspettativa di vita a 85,7 anni per le donne (81 i maschi), sopra la media italiana per libri letti e interessi culturali. Tra le note di merito il secondo posto sulle donazioni di sangue e il primato nazionale sui donatori

Marco Ballico
I dati emergono da “Regione in cifre”, l’edizione 2024 dell’annuario statistico
I dati emergono da “Regione in cifre”, l’edizione 2024 dell’annuario statistico

È interessato al teatro, alle mostre, agli spettacoli culturali. Guarda meno la tv che in passato, ma è in rete e sui social quotidianamente. E legge libri, fin da piccolo. La salute? Discreta, anche se una fetta della popolazione continua a fumare e a bere alcolici fuori pasto.

È un identikit in miniatura del cittadino del Friuli Venezia Giulia, un territorio in cui tanti bambini oggi si chiamano Leonardo e Sofia, Mattia e Aurora, Tommaso e Emma, i nomi più diffusi.

Informazioni che emergono da “Regione in cifre”, l’edizione 2024 dell’annuario statistico di Palazzo, 362 pagine pubblicate sul portale dell’amministrazione.

Il dossier, alla cinquantacinquesima edizione, è realizzato dal Servizio programmazione, pianificazione strategica, controllo di gestione, statistica e sicurezza sul lavoro della direzione generale e attraverso 7 aree tematiche e 22 capitoli fornisce statistiche che fotografano la regione secondo diversi aspetti: il territorio, le infrastrutture, l’economia e il lavoro, le istituzioni, i comportamenti sociali e le abitudini, il raffronto con i territori confinanti.

Un mix di informazioni serie e leggere, che descrivono dalla nascita alla terza età il residente in Friuli Venezia Giulia.

I dati sono nella maggior parte dei casi aggiornati a fine 2023. Al 31 dicembre dell’anno scorso si contavano 1.195.792 friulgiuliani, con un’età media di 48,4 anni, 7.072 nuovi nati, 646 ultracentenari, 20.692 persone del 1964, la classe d’età più numerosa, 121.522 stranieri (10,2%), con un’incidenza sulla popolazione che va dal 1,3% di Resia al 31,9% di Monfalcone.

Con una speranza di vita alla nascita pari a 81,1 anni per gli uomini e a 85,7 per le donne (di nuovo in linea con i valori pre Covid), il cittadino della regione è per l’80% «molto o abbastanza soddisfatto» per lo stato della propria salute, ma non sempre segue le raccomandazioni della medicina: il 16,1% della popolazione fuma (la media è di 10,7 sigarette al giorno), contro il 18,1% del Nordest e il 19,3% nazionale, il 46,3% consuma alcolici fuori pasto (41,2% Nordest, 32,4% Italia).

Applausi, invece, per il secondo posto sulle donazioni di sangue (66,4 ogni mille abitanti, fanno meglio solo le Marche) e il primo posto sui donatori (38,5 ogni mille abitanti). Buono anche il numero di donazioni di organi: 31,8 per milione di abitanti, rispetto a una media italiana di 28,2.

In Fvg gli immigrati sono il 10,2% della popolazione: è tra le regioni più attrattive per gli stranieri
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È poi l’Istat a rilevare la percezione di alcuni problemi relativi alla zona in cui si vive, come il traffico, il rischio di criminalità o la sporcizia delle strade. In Friuli Venezia Giulia si sta meglio che altrove: il problema più avvertito sono le cattive condizioni stradali, riportate come «molto o abbastanza presenti» dal 37,1% delle famiglie contro il 50,2% nazionale. Seguono il traffico (32,1%), la scarsa illuminazione stradale (27,4%) e la difficoltà di parcheggio (27,2%). Quanto all’ambiente, il 25,6% dei regionali si preoccupa per il dissesto idrogeologico, il 37,6% per l’inquinamento delle acque, il 67,7% per l’effetto serra o i cambiamenti climatici. La partecipazione a eventi culturali si conferma più elevata rispetto al dato italiano: il 37,2% dei cittadini del Fvg ha frequentato nel 2023 due o più attività culturali a fronte di una media nazionale pari al 35,2%.

Più elevato della media nazionale l’interesse verso il teatro, le mostre e gli spettacoli sportivi, i cui ingressi calcolati a partire dai biglietti registrati dalla Siae aumentano dai 3,39 milioni registrati nel 2022 a quota 4,67 milioni, con un incremento della spesa da 64,3 a 80,2 milioni di euro.

Con il ritorno alle abitudini precedenti alla pandemia, è diminuito l’interesse per i tradizionali canali di intrattenimento/informazione come televisione (dall’87,9% degli utilizzatori del 2022 all’85,7% del 2023), radio (dal 60,2% degli ascoltatori del 2022 al 59,6% del 2023) e quotidiani (dal 37,2% dei lettori del 2022 al 34,2% del 2023), ma cresce sempre più l’utilizzo di Internet, che coinvolge ormai l’81,9% dei cittadini, e dei social networks (59,2%).

La lettura di libri, infine, appartiene al 48,1% degli over 6 (8 punti sopra la media nazionale). E il 16,7% è entrato in una biblioteca almeno una volta nel corso dell’anno.[FINETESTO]

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