Intesa nel centrodestra: verso l’accordo sul piano oncologico regionale
Sarà stralciata la tabella di sintesi che designava le sedi delle chirurgie. Lunedì il Consiglio delle Autonomie locali: FdI orientata a votare a favore
La proposta di revisione del piano della Rete oncologica regionale si appresta a imboccare l’ultima curva, dopo aver rallentato improvvisamente quando il traguardo pareva a un passo.
Dopo il rinvio dell’antivigilia di Natale, lunedì il documento tornerà all’esame del Consiglio delle Autonomie locali, chiamato a esprimere un parere sull’atto.
E la mediazione nel centrodestra pare aver dato i suoi frutti: dal fascicolo che l’assessore regionale Riccardo Riccardi presenterà dopodomani sarà depennata, come richiesto in particolare da Fratelli d’Italia della Destra Tagliamento, la tabella di sintesi che riportava la proposta di redistribuzione delle sedi deputate a ospitare le chirurgie oncologiche per le singole specialità.
Un “passo verso” che dovrebbe consentire al piano di ottenere il disco verde dei sindaci che siedono nel Cal.
Punto di caduta
«Diversi professionisti ci hanno chiesto di stralciare la tabella di sintesi», conferma Riccardi, riferendosi alle istanze arrivate in queste settimane da una parte degli operatori sanitari.
«L’elaborazione di quella sintesi è conseguenza della metodologia seguita per la costruzione del piano: lasciare a un secondo momento la sua costruzione non sarà un problema», sottolinea l’assessore regionale alla Salute, che ai componenti del Consiglio delle Autonomie lunedì riferirà che l’eventuale revisione dei dati competerà al Gruppo di lavoro (rigorosamente tecnico) che sarà indicato dal Coordinamento della Ror, dalla Direzione strategica dell’Azienda regionale di coordinamento della Salute e dalla Direzione centrale salute.
E anche questo aspetto sarà oggetto di confronto politico, perché da Fdi, da quanto si apprende, arriverà la richiesta che la composizione del comitato rispecchi le posizioni emerse in queste settimane di discussione, coinvolgendo dunque anche quei professionisti che hanno espresso perplessità sul piano oncologico.
«È giusto che i professionisti esprimano la propria posizione in una sede istituzionalizzata», spiega Riccardi, riferendosi al tourbillon di prese di posizione che nell’ultimo mese hanno visto pareri tecnici e rivendicazioni politiche incrociarsi a più riprese.
Del resto, l’assessore regionale ricorda che dell’adozione della Rete oncologica regionale «si parla da quasi trent’anni, con i tentativi di due governatori (Tondo e Serracchiani, ndr) che non sono andati a buon fine. Mi aspetto un giudizio sul merito della proposta, detto che rispetto profondamente i giudizi di tutti».
Fratelli d’Italia verso il sì
Lunedì insomma dovrebbe ricomporsi uno dei fronti che hanno causato le fibrillazioni nella maggioranza regionale nelle ultime settimane. Dai sindaci di Pordenone, Andreis, San Quirino e Latisana (tutti di Fratelli d’Italia) era giunta nei giorni scorsi la richiesta di rinviare la seduta del Cal per scongiurare la concomitanza con le cerimonie del Giorno della Memoria.
Il presidente del Consiglio delle Autonomie locali, il sindaco di Tricesimo Giorgio Baiutti, non ha accolto la richiesta, ricordando con una lettera che i sindaci possono delegare un assessore.
Da Fdi sgomberano il campo da possibili equivoci, sottolineando come la richiesta non fosse dettata dalla volontà di prendere tempo sul piano oncologico. Anzi: il deputato Emanuele Loperfido, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia a Pordenone, assicura che il partito «ha apprezzato la collaborazione dimostrata in questi giorni, con la disponibilità a rivedere le tabelle di sintesi e affidare a un Gruppo di lavoro tecnico gli approfondimenti sul documento».
Salvo cataclismi, dunque, anche dagli amministratori dei meloniani dovrebbe arrivare il placet alla revisione della Ror.
L’iter
Ottenuto il parere positivo del Consiglio delle Autonomie locali, il piano della Rete oncologica regionale tornerà sotto la lente d’ingrandimento della terza commissione in Consiglio regionale. Già fissata la data della seduta, in programma mercoledì: considerate le aperture arrivate da una parte dell’opposizione (Enrico Bullian del Patto per l’Autonomia si era sbilanciato, promuovendo i contenuti del piano) è possibile che la delibera approdi in giunta a stretto giro di posta.
Dopo l’adozione, il piano andrà messo in pratica, nell’arco di un triennio, con monitoraggi a cadenza semestrale: individuate le linee d’azione, insomma, andrà definita puntualmente la riorganizzazione, tenendo conto della struttura della Rete oncologica regionale che prevederà ospedali hub di primo e secondo livello e presidi specializzati.
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