L’estate è finita ma non la voglia di mare: Grado, Udine e Trieste trainano i numeri del turismo in regione a settembre
Andamento negativo dal Tarvisiano e dalla Carnia, quindi, così come da Gorizia e Pordenone, mentre Piancavallo fa segnare un incremento del 24,6% che però equivale a “soli” 11 mila 618 turisti. Anche Lignano registra qualche difficoltà

Le città e Grado trainano le presenze turistiche anche nelle prime due settimane di settembre in Friuli Venezia Giulia dopo aver rappresentato un volano determinante già nel periodo compreso tra maggio e agosto. In base ai numeri di PromoTurismoFvg, infatti, i primi 14 giorni dello scorso mese si sono chiusi con un incremento dell’1,4% dei turisti nella nostra regione con l’isola d’Oro, Udine e Trieste a continuare la corsa iniziata in tarda primavera. Bene anche Piancavallo a livello percentuale per quanto si parli, in questo caso, di numeri effettivi molto contenuti.

Inizio settembre
I dati elaborati da Insiel e PromoTurismoFvg per le prime due settimane di settembre descrivono una situazione in cui in regione sono arrivati complessivamente 717 mila 419 turisti, in crescita dell’1,4% rispetto ai 707 mila 830 dello scorso anno. Numericamente parlando i risultati migliori arrivano da Lignano e dalla laguna di Marano – 344 mila 269 – area dove, però, il differenziale sul 2022 è praticamente uguale a zero. Andamento negativo dal Tarvisiano e dalla Carnia, quindi, così come da Gorizia e Pordenone, mentre Piancavallo fa segnare un incremento del 24,6% che però equivale a “soli” 11 mila 618 turisti. Notevole, proseguendo, la crescita di Grado – +6,6% per complessive 141 mila 392 presenze – e delle due principali città della regione: i turisti a Udine sono infatti cresciuti del 2,6% (40 mila 670), quelli di Trieste del 2,9% (85 mila 51).
Maggio-agosto
Interessante è analizzare nel dettaglio l’andamento della stagione estiva divisa per singolo ambito turistico prendendo in considerazione il classico periodo tra maggio e settembre. In un paniere che parla di un aumento regionale dell’1,9% di presenze, infatti, l’unico neo è quello di Lignano e della laguna di Marano con un segno negativo del 2,6% nel confronto con il 2022, per quanto l’area resti di gran lunga, con i suoi oltre 3 milioni di turisti, la località più importante del Friuli Venezia Giulia per le vacanze estive.
Alle spalle di Lignano, poi, troviamo Grado (inserito nel comprensorio con Palmanova e Aquileia) e il suo milione 246 mila 684 come dato di presenze, equivalente a una crescita del 6,1% sull’anno precedente. In questa particolarissima classifica, quindi, seguono due città capoluogo di provincia. Parliamo di Trieste (718 mila 942 turisti e un balzo del 4,8%), Udine, che fa segnare una performance eccezionale vista la crescita del 12,7% degli arrivi (e un totale di 349 mila 979).
Proseguendo, quindi, la macroarea della Carnia vale un aumento di presenze del 2,7% (per un complessivo di 277 mila 594), Gorizia possiede un suo lusinghiero +4,9% (275 mila 896 visitatori) ed è ottimo il risultato di Tarvisiano, Sella Nevea e Passo Pramollo con il suo +14,2% (pari a 190 mila 657 turisti). A chiudere, ma sempre con cifre positive, troviamo infine Pordenone (+5,1% equivalente a 144 mila 234 persone) e Piancavallo assieme alle Dolomiti friulane (+5,1% e un totale di 100 mila 874 presenze).
Nuovi posti letto
A proposito di estate, inoltre, sono 500 gli ulteriori posti letto, tra nuovi e riqualificati, che potranno essere messi a disposizione del sistema turistico del Friuli Venezia Giulia grazie ai poco meno di 2 milioni inseriti nel bando per le unità abitative aperto negli scorsi mesi – per il secondo anno di fila – dalla Regione e che è recentemente arrivato a conclusione. A differenza del 2022, inoltre, quello dell’anno in corso è stato un bando che ha raddoppiato le domande presentate con il 70% delle stesse che hanno trovato parere favorevole. Entrando nel dettaglio dei numeri, dunque, a Lignano Sabbiadoro verranno messi a disposizione 481 nuovi posti letto che si aggiungeranno ai 16 di Grado e ai tre di Latisana. «La sfida di questa legislatura nel comparto turistico – ha commentato l’assessore Sergio Bini – è quella di aumentare l’offerta ricettiva. Da questo punto di vista, la Regione non è rimasta a guardare e si è già attivata, con misure volte ad accrescere il numero e la qualità dei posti letto».
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