Luci e ombre sulle Aziende sanitarie regionali: bene nella prevenzione, bocciate nel rinnovo tecnologico

La fotografia dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali riporta un quadro altalenante nel 2023 per le tre Asl del Fvg. Friuli centrale e Occidentale in ritardo sul taglio dei tempi d’attesa

Marco Ballico
La fotografia di Agenas riporta un quadro altalenante per le tre Aziende del Friuli Venezia Giulia
La fotografia di Agenas riporta un quadro altalenante per le tre Aziende del Friuli Venezia Giulia

Promosse nella prevenzione e nella sostenibilità economico-patrimoniale, rimandate nell’assistenza ospedaliera, bocciate sugli investimenti, soprattutto sul rinnovo tecnologico.

La fotografia di Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, riporta un quadro a luci e ombre sul 2023 per le tre Aziende del Friuli Venezia Giulia. Un quadro «superato», osservano l’assessore regionale Riccardo Riccardi e i direttori generali di Asugi, Antonio Poggiana, di AsuFc, Denis Caporale, e di AsFo, Giuseppe Tonutti, assicurando che i dati quest’anno «sono in miglioramento».

Nel confronto regionale, possibile nel corposo focus sulla performance manageriale delle Aziende pubbliche, ospedaliere e territoriali presentato giovedì 28 novembre al Forum Risk management di Arezzo, AsuFc prevale sulla prevenzione e sull’assistenza distrettuale, ma è in pesante ritardo sul recupero delle liste d’attesa. Asugi è davanti sull’assistenza ospedaliera e sulla sostenibilità economico-patrimoniale, ma è non poco indietro sul rinnovo tecnologico. AsFo sta appena meglio sugli investimenti, ma non ha risolto il nodo dei pazienti in coda per visite ed esami.

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Pur in una valutazione complessiva tra il sufficiente e il buono, ci sono troppe criticità per meritarsi i premi consegnati alle Aziende più efficienti di una sanità italiana spaccata a metà.

Top e flop

Le prime cinque Aziende sanitarie territoriali sono tutte al Nord, con netta predominanza del Veneto, che piazza tre suoi enti (Vicenza, Padova, Belluno) tra i primi cinque: in testa la Ulss 8 Berica e poi l’Ats di Bergamo, la Ulss 6 Euganea, la Ulss 1 Dolomiti e la Usl Bologna. Tutte al sud, al contrario, le meno performanti, a partire dalla Asl Napoli 1 Centro, seguita dall’Asp di Crotone, dall’Asl di Matera, dall’Asp di Enna e dall’Asp di Vibo Valentia. Guidano invece la classifica delle Aziende ospedaliere, Ao Santa Croce e Carle di Cuneo, Aou Padova, Aou Policlinico Tor Vergata e Aou Sant’Andrea di Roma, Aou Policlinico San Matteo di Pavia.

Azienda giuliano isontina

La sintesi più agevole è quella dei grafici con i colori corrispondenti al giudizio. Asugi supera la linea del verde chiaro (voto alto) nella prevenzione, nella sostenibilità economico-patrimoniale e nell’assistenza distrettuale, mentre si colloca tra il giallo (medio) e il verde chiaro nell’assistenza ospedaliera. L’insufficienza arriva invece sugli investimenti: Agenas colloca l’AsuGi tra l’arancione (basso) e il giallo. Nell’assistenza ospedaliera, Asugi spicca sull’indice di fuga per prestazioni di media e bassa complessità, ma è tra il giallo e il verde chiaro sul rispetto dei tempi d’attesa. Quanto agli investimenti, il voto più basso è sul rinnovo tecnologico (tra il rosso, molto basso, e l’arancione).

Azienda Friuli centrale

Nel dettaglio di AsuFc, il verde scuro viene raggiunto sulla prevenzione, il verde chiaro su sostenibilità economico-patrimoniale e assistenza distrettuale. Non si va oltre il giallo sull’assistenza ospedaliera e poco oltre l’arancione sugli investimenti.

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Agenas promuove a pieni voti l’Azienda sanitaria universitaria del Friuli centrale sui tre screening, sul consumo prestazioni specialistiche, sulle ospedalizzazioni evitabili, sulle cure primarie, sulla presa in carico del territorio, sull’indice di fuga per prestazioni di media e bassa complessità, sui costi pro capite. Altre, invece, sono le criticità e riguardano soprattutto il rispetto dei tempi d’attesa per esami e visite, che viene valutato tra il molto basso e il basso, lo stato del patrimonio e la dotazione servizi territoriali.

Azienda Friuli occidentale

Per AsFo, prevenzione e sostenibilità economico-patrimoniale sono tra il verde chiaro e il verde scuro, assistenza ospedaliera e distrettuale tra il giallo e il verde chiaro, gli investimenti poco sopra l’arancione. L’AsFo lavora bene su screening, consumo delle prestazioni specialistiche, presa in carico del territorio, sulla dotazione dei servizi territoriali, sui costi pro capite, ma fatica sulle liste d’attesa, sulla tempestività dei pagamenti e sullo stato del patrimonio.

L’analisi dell’assessore

Riccardi, nel commento, parla di «un’accelerazione importante dal 2023 a oggi verso il miglioramento generale del sistema, già riscontrata dalla stessa Agenzia» e si concentra su quello che definisce «l’unico dato riportato come negativo dal report, relativo al rinnovamento tecnologico».

«I cantieri che abbiamo visitato in questi giorni evidenziano come ci si stia lasciando alle spalle i rallentamenti causati da pandemia e problemi delle società appaltanti. Confido che il prossimo report ci mostrerà evidenze ancora più positive».

Più in generale, aggiunge Riccardi, «non si può pretendere che un sistema complesso e articolato come quello della sanità pubblica, influenzato anche da particolarismi territoriali molto radicati, possa evolvere contemporaneamente, ma la massiccia dose di investimenti ha scosso l’immobilità ereditata da quarant’anni di non decisioni. Il 2025, come già annunciato, sarà cruciale: si dovrà mantenere la coerenza degli investimenti e la determinazione nell’impegno della riorganizzazione del sistema».

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