Piano Fedriga per il Fvg: «Più risorse e solidità»

Il presidente: «Crescita esponenziale, grazie a cambiamento e innovazione. Abbiamo le spalle larghe per affrontare gli effetti delle crisi internazionali»

Piero Tallandini
Il governatore Fedriga durante la conferenza stampa di fine anno Foto di Francesco Bruni
Il governatore Fedriga durante la conferenza stampa di fine anno Foto di Francesco Bruni

«La Regione è stata in grado di reagire a periodi difficili e la crescita di risorse adesso è esponenziale. Questo ci consente di esercitare nel modo più efficace la nostra autonomia». Il concetto di crescita ha costituito venerdì 20 dicembre il leit motiv della conferenza stampa di fine anno del presidente della Regione Massimiliano Fedriga.

LE RISORSE INVESTITE

Crescuita frutto di una giunta regionale e di un’amministrazione che, secondo il governatore, hanno saputo dare «una forte spinta al cambiamento e all’innovazione» e «nell’ultima manovra le risorse sono salite a 6,2 miliardi di euro (+2,1 miliardi rispetto al 2018), risorse che sono a disposizione di tutti i cittadini». «Abbiamo introdotto nuove misure e dato un indirizzo chiaro – ha sottolineato il governatore –, con la consapevolezza che le risorse vanno valorizzate e spese bene». Secondo l’esponente leghista si tratta di «scelte di responsabilità a fronte delle tensioni internazionali che possono condizionare anche la nostra economia». «Dobbiamo avere le spalle larghe – è il piano del presidente – perché serve una capacità di reazione efficace in tutti i settori».

I SETTORI DI INTERVENTO

Dagli 85 milioni per gli impianti sportivi ai 25 per la ricettività turistica nell’anno del record di presenze, dai 210 milioni erogati per gli impianti fotovoltaici (a fronte di 28 mila domande) ai 21,5 milioni per le attività culturali. Fedriga ha riepilogato gli sforzi finanziari nei vari settori nel 2024, guardando anche agli investimenti per il 2025: «Per il rinnovo del parco mezzi del Tpl il finanziamento pluriennale è di quasi 400 milioni, per le imprese sono stati erogati oltre 100 milioni» e per le infrastrutture «le risorse sono aumentate di 290 milioni rispetto al 2018». «Stiamo rispettando le tempistiche per portare gli uffici triestini della Regione in Porto Vecchio», progetto di trasferimento per il quale proprio ieri è arrivato il via libera dalla Conferenza dei servizi. «La sfida – ha aggiunto – è ora superare gli inghippi burocratici». Proseguendo nella panoramica, risorse aumentate di 70 milioni rispetto al 2018 nell’ambito della politica per la famiglia, con interventi per 90 milioni nel solo 2024. Quindi, il lavoro, con l’occupazione «salita al 70,4% e la disoccupazione scesa al 4,2%». Fedriga ha anticipato l’'intenzione di incentivare le aziende a garantire un trattamento economico più favorevole ai dipendenti.

SANITÀ E POLEMICHE

Fedriga ha ripercorso gli investimenti nella sanità «cresciuti di 940 milioni dal 2018» e ricordato la recente conclusione dei lavori per l’ospedale di Pordenone (278 milioni). Ma un passaggio polemico è arrivato proprio sulla sanità. «L’appello che faccio è: basta! Non si può speculare sulla salute dei cittadini» ha detto, alludendo alle polemiche dell’opposizione. «Nella riforma del sistema sanitario – ha continuato – vogliamo mettere al centro il cittadino, renderlo più accessibile e sicuro. Dove ci sono poche prestazioni non c’è sicurezza. Qualcuno crede che a ogni angolo ci debba essere un punto dove si opera a cuore aperto, ma così si mette a rischio la sicurezza dei cittadini. Questo tema deve restare fuori dalle diatribe partitiche».

CONFINI E GREEN NEW DEAL

Sulla possibilità che la sospensione di Schengen, con i controlli ai confini, continui per tutto il 2025 Fedriga ha osservato: «Non lo escludo, ma devo fare i complimenti a ministero e forze dell’ordine perché si stanno raggiungendo risultati straordinari per quanto riguarda gli arresti di trafficanti e non mi sembra ci siano disagi per i cittadini». «Vedo scelte strategiche sbagliate – così il governatore sul tema della politica energetica dell’Ue –. Tutto il green new deal rischia di ammazzare la produzione europea e di non abbattere le emissioni, visto che non compensa l’inquinamento della Cina che poi importa i suoi prodotti in Europa. Così non avremo più le imprese, ma avremo ancora l’inquinamento».

AUTONOMIA, TERZO MANDATO, PROVINCE

Sull’autonomia differenziata il governatore ha puntualizzato: «Non temo il referendum, ma la paura indotta da notizie false che spacca il Paese. Chi è contrario all’autonomia deve dire con chiarezza che vuole uno Stato centralizzato. Noi siamo la prova che un’autonomia esercitata bene porta risultati importantissimi per i cittadini. C’è qualcuno che, invece, fa solo lotte di potere e di partito». Sul terzo mandato ha anticipato che «si deciderà nel 2025». Quindi, la reintroduzione delle Province con l’auspicato via libera alla modifica dello statuto: «Mi auguro che il Parlamento approvi. Abbiamo avuto una pazienza stoica. Spero che nel 2026 potremo finalmente tornare al voto per le Province. Stiamo lavorando sulle funzionalità e sulla capacità di dare risposte per gli Edr». Quanto a eventuali modifiche dei confini provinciali «possiamo confrontarci con tutti, ma non aprirei questo vaso di Pandora, altrimenti alimentiamo la conflittualità».

LE REAZIONI

 

Non si sono fatte attendere le repliche dell’opposizione dopo le dichiarazioni polemiche di Fedriga sulla sanità. «Non accettiamo lezioni da una coalizione che nel 2018, in campagna elettorale, ha portato uno dei propri leader nazionali con tanto di felpa davanti agli ospedali territoriali raccontando una versione distorta della sanità regionale e che dal 2014 ha ferocemente speculato sulla riforma del centrosinistra, con toni spesso oltre l’accettabile» ha attaccato il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti. Di segno opposto il pensiero del senatore e segretario regionale della Lega Marco Dreosto: «Un sentito grazie a Fedriga, che con la sua guida determinata e l’impegno instancabile ha saputo garantire anche quest’anno risultati straordinari».

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto