Piano oncologico, votano i Comuni: il centrodestra trova l’accordo, Udine annuncia l’astensione
Il vicesindaco Venanzi: «Non dobbiamo guardare all’interesse dei partiti ma a quelli dei cittadini»
A meno di colpi di scena dell’ultima ora, il Consiglio delle autonomie locali, che si riunirà questa mattina, darà il via libera al tanto discusso piano della rete oncologica regionale. Il Centrodestra sembra aver infatti trovato un punto di incontro che prevede di non votare, insieme al documento, la tabella di sintesi che riportava la proposta di redistribuzione delle sedi deputate a ospitare le chirurgie oncologiche per le singole specialità.
Un passo indietro che rimanda ai prossimi mesi le discussioni su come tradurre in realtà i propositi del piano, ma consente comunque alla maggioranza di mandare avanti l’iter di un progetto ritenuto strategico per delineare la direzione futura della sanità regionale.
Il Comune di Udine
Progetto che ha incassato anche delle aperture da parte del Centrosinistra (Enrico Bullian del Patto per l’Autonomia è uscito allo scoperto promuovendo i contenuti del piano) e che oggi vedrà il Comune di Udine astenersi dalla votazione. A spiegare i motivi di questa scelta è il vicesindaco del Pd, Alessandro Venanzi: «Credo che su alcune materie gli interessi delle casacche debbano essere accantonati per evitare che ci siano sempre cambi repentini a seconda di chi è chiamato ad amministrare e la sanità è sicuramente una di queste: non dobbiamo guardare agli interessi dei partiti, ma a quelli dei cittadini».
Il messaggio pare essere rivolto in particolare a Fratelli d’Italia della Destra Tagliamento, che ha chiesto e ottenuto lo stralcio della tabella. «L’obiettivo - continua Venanzi - deve essere quello di garantire ai cittadini strumenti che permettano di curarsi meglio e in tempi più rapidi». Promossa quindi la filosofia del piano. «Non possiamo pensare che tutti facciano tutto, se vogliamo servizi di eccellenza dobbiamo favorire la specializzazione», aggiunge. Il rinvio della tabella invece non convince. «Il piano indica in che direzione dobbiamo andare ma senza tabella si rimandano le indicazioni sul come riuscirci e quando». Da qui l’auspicio che si trovi «al più presto un punto di incontro anche sulla tabella nell’interesse dei cittadini».
La mediazione
«Diversi professionisti ci hanno chiesto di stralciare la tabella di sintesi», aveva spiegato l’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, riferendosi alle istanze arrivate in queste settimane da una parte degli operatori sanitari. «L’elaborazione di quella sintesi è conseguenza della metodologia seguita per la costruzione del piano: lasciare a un secondo momento la sua costruzione non sarà un problema».
L’intervento tecnico
Lo stesso assessore aveva chiarito che l’eventuale revisione dei dati competerà al Gruppo di lavoro (rigorosamente tecnico) che sarà indicato dal Coordinamento della Ror, dalla Direzione strategica dell’Azienda regionale di coordinamento della Salute e dalla Direzione centrale salute. Ma anche questo aspetto sarà oggetto di confronto politico, perché da Fdi, da quanto si apprende, arriverà la richiesta che la composizione del comitato rispecchi le posizioni emerse in queste settimane di discussione, coinvolgendo dunque anche quei professionisti che hanno espresso perplessità sul piano oncologico.
La richiesta di rinvio
Dai sindaci di Pordenone, Andreis, San Quirino e Latisana (tutti di Fratelli d’Italia) era in precedenza arrivata la richiesta di rinviare la seduta del Cal per scongiurare la concomitanza con le cerimonie del Giorno della Memoria. Richiesta respinta dal presidente del Cal, il sindaco di Tricesimo Giorgio Baiutti, con il deputato Emanuele Loperfido, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia a Pordenone, che ha comunque assicurato come il partito «abbia apprezzato la collaborazione dimostrata in questi giorni, con la disponibilità a rivedere le tabelle di sintesi e affidare a un Gruppo di lavoro tecnico gli approfondimenti sul documento». L’intesa quindi sembra fatta, ma lo scontro nel merito solo rimandato. Quasi sicuramente a dopo le elezioni a Pordenone.
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