Perdita di orientamento e cadute: in Fvg gli escursionisti sono i più soccorsi in montagna
I dati presentati in un report del Soccorso alpino regionale: sono 424 gli interventi del 2024, il trend è in aumento. Gli sport più tecnici hanno meno chiamate

I dati degli interventi di soccorso su terreno impervio in Friuli Venezia Giulia sono in linea con quelli diramati dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Nazionale dove sono state raggruppate e analizzate le missioni di soccorso su tutto il territorio nazionale.
La tendenza è quella di un costante aumento degli interventi e di una grande casistica concentrata nel contenitore dell’escursionismo, ovvero nella pratica di un’attività che rientra tra le meno “tecniche” e “pericolose” nello scenario dell’ambiente alpino e impervio.
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«Una questione di preparazione - sottolinea Raffaello Patat, delegato alpino del Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia - e anche una questione numerica»: in altri termini chi affronta un’attività più complessa e difficile, la pratica con una preparazione tecnica più attenta e consapevole; allo stesso tempo coloro che si cimentano in quelle attività (parapendio, torrentismo, alpinismo, scialpinismo, cascate di ghiaccio, mountain bike etc) sono numericamente molto inferiori rispetto a coloro che praticano escursionismo o altre attività ad esso correlate, come la raccolta funghi ad esempio.
In ogni caso, come vedremo andando ad analizzare i dati, si rilevano delle specificità peculiari del nostro territorio regionale.
Nel 2024 sono stati registrati 424 interventi: nel 2014 erano 228, quindi sono quasi raddoppiati e negli ultimi cinque anni è la quarta volta - i due anni di pandemia hanno inaugurato il trend con il picco di 453 interventi nel 2020 - che la cifra supera le 400 missioni.
Le persone soccorse sono state 447 (nel 2020 si era arrivati a 507). Le “giornate uomo”, ovvero il tempo impiegato come impegno dei soccorritori, è stato nel 2024 di 1522 contro le 1266 del 2014 (il record è stato nel 2022 con 2052).
Rispetto all’anno scorso si sono dimezzati gli interventi con l’elicottero, che quest’anno sono stati 72: il record era stato nel 2021 con 191 interventi dell’elicottero dell’Elisoccorso regionale). Sono stati 20 i decessi, uno dei dati più bassi degli ultimi dieci anni. La tendenza del numero di chiamate al Nue112 è comunque in aumento.
L’escursionismo, seppure in leggera flessione rispetto all’anno scorso, occupa una fetta superiore al 50% degli interventi, negli ultimi cinque anni.
Un significativo aumento rivela il dato del “torrentismo” ovvero la discesa di forre in assetto alpinistico e con la muta protettiva: quest’anno la percentuale di interventi è del 4,4% contro le medie del passato oscillanti tra lo 0,4% e lo 0.8%. C’è da dire che la riscoperta delle diverse possibili discese in forra da compiere nel territorio regionale del Friuli Venezia Giulia attira soprattutto forristi e torrentisti stranieri; c’è però anche da considerare che in questo contenitore confluiscono anche gli interventi che comportano soccorsi effettuati nelle giornate più calde e afose dell’estate, quando i torrenti prealpini - come il Rio Palâr e l’Orvenco - vengono frequentati da bagnanti in cerca di refrigerio.
Il dato relativo ad uno dei “nuovi” sport legati alle altitudini, ovvero il volo libero, soprattutto parapendio, ha due specificità: seppure non significativo, il 3,1% è lo stesso dato di dieci anni fa (anche se nel mezzo sono state molte le oscillazioni verso l’aumento) ma c’è da sottolineare che gli interventi riguardano soprattutto piloti di nazionalità straniera. La specificità delle correnti legata ai nostri territori prealpini, ne è la principale causa, specificità non assimilabile ad altri luoghi in cui all’estero viene praticato questo sport.
Gli interventi si concentrano in due luoghi deputati: il Monte Valinis e il Monte Cuarnan. Da sottolineare che tale sport ha frequentatori costantemente in crescita e in proporzione al grande numero di frequentatori la casistica è comunque piuttosto bassa, perché c’è alla base una grande preparazione tecnica, come riferito sopra (e come assimilabile agli incidenti legati alla mountain bike, all’alpinismo etc).
Andando ad analizzare la cause degli incidenti che riguardano l’escursionismo, sommando i tre contenitori della “perdita di orientamento”, “ritardo” e “incapacità” si ottiene il 33,10 %. Le cadute/ scivolate sono riconducibili al 28,4% della casistica.
Un altro dato rilevante lo rivelano i dati di interventi suddivisi per stazione: la stazione di Udine/Gemona è quella che ha effettuato pbù interventi (91),seguita da Cave del Predil (88) e da Forni Avoltri (60). Le altre stazioni ne hanno compiuti rispettivamente: 57 a Trieste - un numero considerevole in relazione al dimensionamento del territorio di competenza - 42 a Maniago, dove incide il fattore parapendio, 32 a Moggio Udinese, 27 a Forni di Sopra, 26 a Sappada e in Valcellina, 14 a Pordenone (concentrati soprattutto in Piancavallo). Rispetto a dieci anni fa sono in aumento dunque gli interventi nel territorio prealpino, soprattutto quello di competenza della stazione di Udine.
Seguono i dati degli interventi di ricerca legati a persone disperse: nel 2024 le persone soccorse sono state 66, nel 2023 erano 72, nel 2022 82, nel 2021 60, nel 2020, anno del Covid, 94, mentre nel 2019 erano state 74. Questi dati permettono di ricordare che il Friuli Venezia Giulia è stato il primo, a livello nazionale, a creare e organizzare squadre di ricerca specializzate e a far nascere applicazioni specifiche per la ricerca dispersi/ scomparsi.
Infine, anche se gli interventi speleologici sono molto sporadici, va ricordato che in Friuli Venezia Giulia c’è un’altissima specializzazione anche in questo ambito, con squadre organizzate e molto affiatate, e lo dimostra il fatto che in occasione di interventi su abissi e grotte in territorio extraregionale (come nel 2024 l’Abisso Bueno Fonteno) o extranazionale (come nel 2023 il salvataggio dello speleologico in Turchia) i nostri soccorritori ricoprono ruoli essenziali e cruciali, contribuendo al buon esito delle operazioni.
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